News


CR: pdl sicurezza, iniziato il dibattito (7)

01.04.2009
13:49
(ACON) Trieste, 01 apr - RC - E' stato Roberto Marin a dare il via al dibattito sulla legge sulla sicurezza, un provvedimento di cui ha ricordato tutto l'iter in quanto presidente della Commissione (la quinta) che per prima è entrata nel merito dell'argomento. Per l'esponente del PdL, la maggioranza è compatta verso la legge; non si tratta di un attentato alle competenze primarie dello Stato o all'autonomia delle Forze dell'ordine e ciò lo si deduce già dal primo articolo; di fatto gli istituti privati di vigilanza possono già essere utilizzati dai Comuni come più lo ritengono opportuno; l'obbligo dell'arma è già previsto dall'ordinamento statale; i volontari sulla sicurezza non tolgono alcuna competenza alla polizia locale in quanto hanno un preciso collocamento; le amministrazioni locali non avranno più scuse per la formazione del loro personale e ci sarà un confronto con le altre figure di polizia.

Per Franco Baritussio (PdL) c'è stato un equivoco costante sulla parola "ronde", parola che non esiste nella legge sebbene sia entrata nel parlare comune anche di alcuni consiglieri di maggioranza. Il sistema deve essere integrato perché altrimenti sarebbe gestito a macchia di leopardo, e ciò sarebbe una negatività. Gli armamenti sono stati un altro spauracchio, invece una polizia locale armata significa tutela maggiore anche per gli agenti stessi, e poi non si darebbe un'arma a chi non è in grado di usarla. Sarebbe tutelata la qualificazione delle competenze della polizia locale, infatti non ci saranno più dipendenti che non sanno nulla in materia di sicurezza, ma avremo solo personale formato e specializzato.

Esempio emblematico di cattiva legge per modi e contenuti - così Franco Brussa (PD), che ha ricordato le parole del sottosegretario Palma quando disse che da noi la vita scorre serenamente e l'unica criticità è l'uso di droga e alcool da parte dei giovani. Ma ciò - ha detto Brussa - non è bastato alla Lega Nord per non sentire il bisogno di una legge sulla sicurezza. Il consigliere ha fatto presente anche la lettera del presidente dell'ANCI che ha segnalato un testo costruito dal Comitato ristretto sostanzialmente differente da quello dell'assessore Seganti e posto all'attenzione dell'ANCI. Brussa ha quindi lamentato il riferimento alla vigilanza privata e ha parlato di umiliazione per le Forze da sempre preposte all'ordine. Infine ha criticato il forte centralismo che connota la legge e l'invasione di campo di norme sulla trattazione del personale.

(segue)