CR: pdl sicurezza, iniziato il dibattito (7)
(ACON) Trieste, 01 apr - RC - E' stato Roberto Marin a dare il
via al dibattito sulla legge sulla sicurezza, un provvedimento di
cui ha ricordato tutto l'iter in quanto presidente della
Commissione (la quinta) che per prima è entrata nel merito
dell'argomento. Per l'esponente del PdL, la maggioranza è
compatta verso la legge; non si tratta di un attentato alle
competenze primarie dello Stato o all'autonomia delle Forze
dell'ordine e ciò lo si deduce già dal primo articolo; di fatto
gli istituti privati di vigilanza possono già essere utilizzati
dai Comuni come più lo ritengono opportuno; l'obbligo dell'arma è
già previsto dall'ordinamento statale; i volontari sulla
sicurezza non tolgono alcuna competenza alla polizia locale in
quanto hanno un preciso collocamento; le amministrazioni locali
non avranno più scuse per la formazione del loro personale e ci
sarà un confronto con le altre figure di polizia.
Per Franco Baritussio (PdL) c'è stato un equivoco costante sulla
parola "ronde", parola che non esiste nella legge sebbene sia
entrata nel parlare comune anche di alcuni consiglieri di
maggioranza. Il sistema deve essere integrato perché altrimenti
sarebbe gestito a macchia di leopardo, e ciò sarebbe una
negatività. Gli armamenti sono stati un altro spauracchio, invece
una polizia locale armata significa tutela maggiore anche per gli
agenti stessi, e poi non si darebbe un'arma a chi non è in grado
di usarla. Sarebbe tutelata la qualificazione delle competenze
della polizia locale, infatti non ci saranno più dipendenti che
non sanno nulla in materia di sicurezza, ma avremo solo personale
formato e specializzato.
Esempio emblematico di cattiva legge per modi e contenuti - così
Franco Brussa (PD), che ha ricordato le parole del
sottosegretario Palma quando disse che da noi la vita scorre
serenamente e l'unica criticità è l'uso di droga e alcool da
parte dei giovani. Ma ciò - ha detto Brussa - non è bastato alla
Lega Nord per non sentire il bisogno di una legge sulla
sicurezza. Il consigliere ha fatto presente anche la lettera del
presidente dell'ANCI che ha segnalato un testo costruito dal
Comitato ristretto sostanzialmente differente da quello
dell'assessore Seganti e posto all'attenzione dell'ANCI. Brussa
ha quindi lamentato il riferimento alla vigilanza privata e ha
parlato di umiliazione per le Forze da sempre preposte
all'ordine. Infine ha criticato il forte centralismo che connota
la legge e l'invasione di campo di norme sulla trattazione del
personale.
(segue)