News


IdV-Citt: Corazza, per la sicurezza potenziare l'esistente

01.04.2009
16:20
(ACON) Trieste, 01 apr - COM/RC - "Questa maggioranza già in campagna elettorale ha creato una diffusa percezione di insicurezza che non trova effettivo riscontro nella realtà del Friuli Venezia Giulia, visto che la nostra regione è tra le meno soggette ad atti di criminalità. Sullo slancio di una iniziativa elettorale, il bisogno di sicurezza si è radicato nella popolazione e ad esso oggi si vuol dare, attraverso questa legge, una risposta. O, per meglio dire, anche in questo caso si vuol dare solo una percezione di risposta".

Alessandro Corazza (IdV-Citt), relatore di minoranza del disegno di legge sulla sicurezza arrivato in Aula per la discussione, non concorda con la maggioranza e si chiede: "Ma perché, più semplicemente, non potenziare gli organismi già previsti dalla legge invece di creare nuove figure come i volontari per la sicurezza, il cui inquadramento istituzionale suscita molte perplessità tra gli stessi giuristi?"

Per Corazza, pur essendo comprensibile la volontà di riforma della polizia locale per i cambiamenti avvenuti nella società, occorre che la norma sia migliorata in profondità, altrimenti forte è la contrarietà al testo. Ed esprime molta perplessità anche sulla volontà di armare la polizia locale e sottolinea che l'istituzione di associazioni private fortemente connotate politicamente, che si danno il compito di vigilare sul territorio, rappresenta l'abdicazione dello Stato dal tutelare e garantire uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione quale è la libertà personale dell'individuo. "E se in futuro verranno a crearsi situazioni o episodi dove a causa della mancanza di professionalità anche di un singolo volontario si incorrerà in pericolosi incidenti?" - chiede.

Corazza è critico anche verso quello che considera l'impianto centralistico della disciplina, che punta ad assoggettare la polizia locale a un controllo regionale e che si esprime attraverso l'istituzione di organismi come l'Osservatorio regionale sulla sicurezza integrata, il Coordinamento organizzativo nelle emergenze, il Comitato tecnico regionale per la polizia locale e la Scuola di polizia locale (cui si aggiunge l'istituzione della Giornata della polizia locale). "Qual è l'effettiva necessità di questi organismi? - è l'ultima domanda che pone il consigliere. "Non è solo questione di costi, ma anche di scelte. Crediamo sia più opportuno lasciare l'individuazione delle problematiche sulla sicurezza ai Comuni, che sono in grado di meglio interpretare le peculiarità del proprio territorio".