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Commissione pari opportunità contro pubblicità volgari

06.04.2009
11:25
(ACON) Trieste, 06 apr - COM/AB - Prende posizione l'Ufficio di presidenza della Commissione regionale pari opportunità su una pubblicità uscita in questi giorni, giudicata volgare, offensiva, di cattivo gusto.

"La crisi economica mondiale è pressante, il mercato del lavoro è in grave difficoltà, la cassa integrazione è al limite della sopportazione, ma a quanto pare c'è qualcosa che non conosce limiti: il cattivo gusto.

"Potremmo sembrare retoriche, bigotte o antiche - afferma per la Commissione la sua presidente Santa Zannier - ma riteniamo che alcune agenzie pubblicitarie e sicuramente alcuni loro committenti dovrebbero fare più attenzione alle modalità con cui promuovono il loro prodotto: ci riferiamo alla recente pubblicità di occhiali, ben visibile lungo le strade, espressa da enormi manifesti dove una bella e giovane ragazza ammicca con uno slogan a dir poco volgare.

"In realtà, non ci interessa cosa darebbe gratis, purtroppo ciò che è sicuro è che questo tipo di messaggio le donne lo pagano sempre in termini di dignità, di credibilità e forse anche di violenza. Ci dissociamo e contestiamo modalità pubblicitarie di questo genere che, malgrado la palese volontà di provocare, ci sembrano in realtà un modo molto volgare di attirare clienti e ci si potrebbe chiedere anche quali clienti. Ci sembra inoltre che il messaggio lanciato non si discosti molto dal materiale pornografico, con la differenza che questo è visibile da tutti, in tutte le ore, senza fasce protette.

"Facciamo pertanto appello in primo luogo alle autorità competenti affinché ricorrano alla normativa in materia di decoro pubblico, in secondo luogo alle agenzie pubblicitarie chiedendo loro di investire maggiormente nella fantasia e professionalità dei loro creativi e, infine, ci rivolgiamo alla ditta committente affinché, nel produrre e vendere uno strumento che migliora le capacità visive, valuti meglio l'opportunità di essere lungimirante e presti attenzione a una società e soprattutto a un mondo femminile che sta cambiando, che non accetta più certi stereotipi e che allusioni sessuate così grette, tutt'altro che intelligentemente provocatorie, lasciano intendere come non si sia compreso l'impatto altamente negativo sulle donne, che si sentono ancora una volta insultate da questo tipo di pubblicità.

"Come Commissione regionale pari opportunità faremo appello anche al dipartimento per le Pari opportunità del ministero affinché intervenga presso il comitato di controllo dell'Istituto dell'autodisciplina pubblicitaria (IAP) per bloccare tale campagna pubblicitaria, in base agli articoli 9 e 10 del Codice di autodisciplina, che riguardano la volgarità, l'indecenza e la dignità della persona".