Commissione pari opportunità contro pubblicità volgari
(ACON) Trieste, 06 apr - COM/AB - Prende posizione l'Ufficio di
presidenza della Commissione regionale pari opportunità su una
pubblicità uscita in questi giorni, giudicata volgare, offensiva,
di cattivo gusto.
"La crisi economica mondiale è pressante, il mercato del lavoro è
in grave difficoltà, la cassa integrazione è al limite della
sopportazione, ma a quanto pare c'è qualcosa che non conosce
limiti: il cattivo gusto.
"Potremmo sembrare retoriche, bigotte o antiche - afferma per la
Commissione la sua presidente Santa Zannier - ma riteniamo che
alcune agenzie pubblicitarie e sicuramente alcuni loro
committenti dovrebbero fare più attenzione alle modalità con cui
promuovono il loro prodotto: ci riferiamo alla recente pubblicità
di occhiali, ben visibile lungo le strade, espressa da enormi
manifesti dove una bella e giovane ragazza ammicca con uno slogan
a dir poco volgare.
"In realtà, non ci interessa cosa darebbe gratis, purtroppo ciò
che è sicuro è che questo tipo di messaggio le donne lo pagano
sempre in termini di dignità, di credibilità e forse anche di
violenza. Ci dissociamo e contestiamo modalità pubblicitarie di
questo genere che, malgrado la palese volontà di provocare, ci
sembrano in realtà un modo molto volgare di attirare clienti e ci
si potrebbe chiedere anche quali clienti. Ci sembra inoltre che
il messaggio lanciato non si discosti molto dal materiale
pornografico, con la differenza che questo è visibile da tutti,
in tutte le ore, senza fasce protette.
"Facciamo pertanto appello in primo luogo alle autorità
competenti affinché ricorrano alla normativa in materia di decoro
pubblico, in secondo luogo alle agenzie pubblicitarie chiedendo
loro di investire maggiormente nella fantasia e professionalità
dei loro creativi e, infine, ci rivolgiamo alla ditta committente
affinché, nel produrre e vendere uno strumento che migliora le
capacità visive, valuti meglio l'opportunità di essere
lungimirante e presti attenzione a una società e soprattutto a un
mondo femminile che sta cambiando, che non accetta più certi
stereotipi e che allusioni sessuate così grette, tutt'altro che
intelligentemente provocatorie, lasciano intendere come non si
sia compreso l'impatto altamente negativo sulle donne, che si
sentono ancora una volta insultate da questo tipo di pubblicità.
"Come Commissione regionale pari opportunità faremo appello anche
al dipartimento per le Pari opportunità del ministero affinché
intervenga presso il comitato di controllo dell'Istituto
dell'autodisciplina pubblicitaria (IAP) per bloccare tale
campagna pubblicitaria, in base agli articoli 9 e 10 del Codice
di autodisciplina, che riguardano la volgarità, l'indecenza e la
dignità della persona".