IdV-Citt/SA:consiglieri regionali visitano carcere Pordenone
(ACON) Trieste, 06 apr - COM/AB - I consiglieri regionali del
gruppo Italia dei Valori-Cittadini Piero Colussi e Alessandro
Corazza e di Sinistra l'Arcobaleno Stefano Pustetto, hanno fatto
visita alla Casa circondariale di Pordenone. Il sopralluogo
rientra nelle prerogative di vigilanza dei consiglieri, che hanno
potuto così verificare le reali condizioni di vita e di tutela
sanitaria dei detenuti e di tutti coloro che vivono, lavorano e
frequentano la struttura pordenonese, anche alla luce della
necessità di realizzazione di un nuovo carcere.
Accompagnati dal direttore della struttura Alberto Quagliotto e
dal comandante della Polizia penitenziaria Attilio Napoletano, i
consiglieri regionali hanno potuto soffermarsi sui tanti aspetti
che caratterizzano la vita carceraria. I limiti oggettivi di cui
soffre la struttura pordenonese (con la conseguente necessità di
arrivare alla realizzazione di una nuova sede) sono noti, come è
nota la carenza di personale penitenziario, composto da 49 agenti
a fronte di un organico che prevede dieci operatori in più.
Attualmente il carcere di Pordenone detiene 65 tra detenuti
protetti e comuni (che rappresentano i due terzi del totale).
Colussi, Corazza e Pustetto si sono soffermati sulla necessità di
dare risposte concrete e urgenti sul reinserimento nella società
dei detenuti. A maggior ragione se si pensa che proprio in Friuli
Venezia Giulia sono state adottate per prime le politiche di
inserimento lavorativo tramite la cooperazione sociale. Sono da
incentivare le politiche di inserimento lavorativo di persone
uscite dal carcere e di creazione di occasioni di lavoro
all'interno delle case di detenzione. Non solo. Particolare
attenzione è stata posta ai casi di disagio sociale, dove a un
percorso di aiuto terapeutico effettuato all'interno del carcere
non segue un accompagnamento al di fuori della struttura. Il
rischio, infatti, è che le persone escano senza un indirizzo o un
aiuto specifico con la diretta conseguenza di un loro rientro.
I consiglieri hanno assicurato un loro interessamento presso
l'assessore Vladimir Kosic affinché venga definita quanto prima
la procedura che disciplina l'intesa tra Stato e Regione sulla
riforma della sanità penitenziaria (quest'ultima trasferita dal
ministero della Giustizia al Servizio sanitario nazionale e dallo
Stato alla Regione) per consentire alle Aziende sanitarie
regionali di darne piena attuazione. L'intesa, sancita dalla
Conferenza Stato Regioni, prevede l'equiparazione sotto il
profilo della tutela del diritto alla salute tra i cittadini in
stato di detenzione e tutti gli altri utenti, e mira a realizzare
una più efficace assistenza sanitaria, migliorando la qualità
delle prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione negli
istituti penitenziari
Se per le Regioni a statuto ordinario è stato assicurato un
trasferimento automatico, per quelle a statuto speciale, e quindi
anche per il Friuli Venezia Giulia, è stato stabilito che il
trasferimento di funzioni avvenga con norme di attuazione ai
sensi dei rispettivi statuti. E questo, da noi, non è ancora
avvenuto.