News


IdV-Citt/SA:consiglieri regionali visitano carcere Pordenone

06.04.2009
17:55
(ACON) Trieste, 06 apr - COM/AB - I consiglieri regionali del gruppo Italia dei Valori-Cittadini Piero Colussi e Alessandro Corazza e di Sinistra l'Arcobaleno Stefano Pustetto, hanno fatto visita alla Casa circondariale di Pordenone. Il sopralluogo rientra nelle prerogative di vigilanza dei consiglieri, che hanno potuto così verificare le reali condizioni di vita e di tutela sanitaria dei detenuti e di tutti coloro che vivono, lavorano e frequentano la struttura pordenonese, anche alla luce della necessità di realizzazione di un nuovo carcere.

Accompagnati dal direttore della struttura Alberto Quagliotto e dal comandante della Polizia penitenziaria Attilio Napoletano, i consiglieri regionali hanno potuto soffermarsi sui tanti aspetti che caratterizzano la vita carceraria. I limiti oggettivi di cui soffre la struttura pordenonese (con la conseguente necessità di arrivare alla realizzazione di una nuova sede) sono noti, come è nota la carenza di personale penitenziario, composto da 49 agenti a fronte di un organico che prevede dieci operatori in più. Attualmente il carcere di Pordenone detiene 65 tra detenuti protetti e comuni (che rappresentano i due terzi del totale).

Colussi, Corazza e Pustetto si sono soffermati sulla necessità di dare risposte concrete e urgenti sul reinserimento nella società dei detenuti. A maggior ragione se si pensa che proprio in Friuli Venezia Giulia sono state adottate per prime le politiche di inserimento lavorativo tramite la cooperazione sociale. Sono da incentivare le politiche di inserimento lavorativo di persone uscite dal carcere e di creazione di occasioni di lavoro all'interno delle case di detenzione. Non solo. Particolare attenzione è stata posta ai casi di disagio sociale, dove a un percorso di aiuto terapeutico effettuato all'interno del carcere non segue un accompagnamento al di fuori della struttura. Il rischio, infatti, è che le persone escano senza un indirizzo o un aiuto specifico con la diretta conseguenza di un loro rientro.

I consiglieri hanno assicurato un loro interessamento presso l'assessore Vladimir Kosic affinché venga definita quanto prima la procedura che disciplina l'intesa tra Stato e Regione sulla riforma della sanità penitenziaria (quest'ultima trasferita dal ministero della Giustizia al Servizio sanitario nazionale e dallo Stato alla Regione) per consentire alle Aziende sanitarie regionali di darne piena attuazione. L'intesa, sancita dalla Conferenza Stato Regioni, prevede l'equiparazione sotto il profilo della tutela del diritto alla salute tra i cittadini in stato di detenzione e tutti gli altri utenti, e mira a realizzare una più efficace assistenza sanitaria, migliorando la qualità delle prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione negli istituti penitenziari

Se per le Regioni a statuto ordinario è stato assicurato un trasferimento automatico, per quelle a statuto speciale, e quindi anche per il Friuli Venezia Giulia, è stato stabilito che il trasferimento di funzioni avvenga con norme di attuazione ai sensi dei rispettivi statuti. E questo, da noi, non è ancora avvenuto.