IdV-Citt: la legge sulla sicurezza è un grande inganno
(ACON) Trieste, 08 apr - COM/ET - Il vicecapogruppo di Italia
dei Valori - Cittadini, Alessandro Corazza, relatore di minoranza
sulla legge, esprime forte contrarietà al testo approvato dal
Consiglio.
"Vedremo se la percezione di insicurezza diminuirà o aumenterà,
quando i cittadini vedranno girare per le strade ronde di
volontari e polizia locale armata. Non è questa la risposta che
la gente si attende", sostiene Corazza. A parere del consigliere
sarebbe stato più opportuno rafforzare l'organico e i mezzi dei
corpi di polizia, gli unici ad avere la necessaria
professionalità per operare nell'ambito della sicurezza.
Corazza evidenzia che la norma istituisce "una pluralità di
organismi costosi e a volte inutili; va a militarizzare la
polizia municipale assegnandole funzioni che non le sono proprie
e infine, affida ai privati, servizi di vigilanza e sicurezza che
dovrebbero essere prerogativa del pubblico".
Per Corazza non è giustificabile la volontà di dare un impianto,
dal consigliere definito centralistico, ad un tema quale quello
della polizia locale, che riguarda dunque le singole realtà
territoriali.
Il consigliere formula anche osservazioni sulla gestione dei
lavori d'Aula. "Non ho apprezzato affatto che il presidente del
Consiglio, invece che essere garante del regolamento, abbia agito
in più occasioni in maniera discrezionale. Così è stato quando ha
concesso il voto segreto per alcuni articoli e non per altri, con
una interpretazione personale quando ha impedito la votazione di
una serie di singoli emendamenti e non chiudendo una votazione
per dare la possibilità alla maggioranza di correggere il proprio
voto".
La legge sarebbe frutto, secondo il capogruppo Piero Colussi, di
una promessa elettorale. "Ma questa non è un dato reale sulla
necessità di sicurezza dei cittadini. Nella nostra regione i
reati sono diminuiti e non solo: più del 50% dei crimini accadono
in famiglia. Allora questa legge che istituisce ronde, scuole di
polizia, volontari per la sicurezza, è un inganno".
Colussi si domanda quale politica dovrebbe mettere in atto un
legislatore, se quella di rassicurare i cittadini o quella di
alimentarne la paura. Quest'ultima, evidenzia il consigliere in
conclusione, servirebbe soprattutto a stornare l'attenzione dai
veri problemi. Secondo Colussi la paura si strumentalizza per
guadagnare consenso e potere.