Ballaman a presentazione Registro vittime confine orientale
(ACON) Pordenone, 09 apr - ET - "Maturità e documentazione sono
le basi su cui poggia la rilettura della storia fatta dal punto
di vista delle vittime, in un'opera che le onora tutte".
Edouard Ballaman, presidente del Consiglio del Friuli Venezia
Giulia, ha preso parte, insieme ai consiglieri Danilo Narduzzi
(LN) e Franco Dal Mas (PdL), alla presentazione a Pordenone del
primo volume del Registro delle vittime del confine orientale
(lettere A, B e C) - gli Italiani e gli Istroveneti, di Marco
Pirina. Edito dal Centro studi e ricerche storiche Silentes
Loquimur con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e
con il patrocinio della Regione Veneto, il volume sarà pubblicato
ai primi di maggio e sarà seguito da altri 3, più ulteriori due
pubblicazioni. Il Registro si comporrà di 4 volumi con l'elenco
alfabetico delle vittime italiane e istrovenete del litorale
italiano, sloveno e croato, dal 1943 al 1956. Come spiegato
dall'autore, il testo è frutto della comparazione di 47 archivi
storici provenienti da 4 Stati, Italia, Slovenia, Croazia e
Serbia e del lavoro di 10 ricercatori provenienti da questi
Paesi.
"L'opera nasce da un atto di maturità di governi che superano le
ideologie - ha detto Ballaman - un'operazione di chiarezza,
facilitata da un generalizzato spirito europeista".
L'idea di confronto, alla ricerca di una storia condivisa che
partisse dalle tragedie è nata - ha spiegato Pirina - durante la
presentazione del volume "Dalle foibe all'esodo, 1943-1965" lo
scorso dicembre a Venezia, evento al quale hanno preso parte
ricercatori e storici di diverse nazionalità e diverse posizioni
politiche. Da lì, l'idea di stilare un elenco degli scomparsi
comparando le varie fonti archivistiche per - così l'autore -
riconciliare la memoria delle popolazioni transfrontaliere e
contribuire all'Europa dei popoli e non dei nazionalismi. Tra le
fonti, Pirina ha citato l'Archivio dell'Armata jugoslava e della
Corte suprema militare di Belgrado, dell'Associazione nazionale
partigiani di Gorizia, dell'IZDG di Lubiana, l'Archivio di stato
di Fiume, oltre a molti archivi italiani.
Conclusa la pubblicazione-registro degli scomparsi, che secondo
Pirina dovrebbero attestarsi attorno alla cifra di 5200, la
Silentes Loquimur intende proseguire sul tracciato segnato
pubblicando un ulteriore elenco degli scomparsi nella zona che va
dal Litorale fino a Lubiana e un sesto volume sui deportati,
sempre senza distinguo di genere e in ordine alfabetico.
(immagini tv)