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Ballaman a presentazione Registro vittime confine orientale

09.04.2009
13:22
(ACON) Pordenone, 09 apr - ET - "Maturità e documentazione sono le basi su cui poggia la rilettura della storia fatta dal punto di vista delle vittime, in un'opera che le onora tutte".

Edouard Ballaman, presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia, ha preso parte, insieme ai consiglieri Danilo Narduzzi (LN) e Franco Dal Mas (PdL), alla presentazione a Pordenone del primo volume del Registro delle vittime del confine orientale (lettere A, B e C) - gli Italiani e gli Istroveneti, di Marco Pirina. Edito dal Centro studi e ricerche storiche Silentes Loquimur con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e con il patrocinio della Regione Veneto, il volume sarà pubblicato ai primi di maggio e sarà seguito da altri 3, più ulteriori due pubblicazioni. Il Registro si comporrà di 4 volumi con l'elenco alfabetico delle vittime italiane e istrovenete del litorale italiano, sloveno e croato, dal 1943 al 1956. Come spiegato dall'autore, il testo è frutto della comparazione di 47 archivi storici provenienti da 4 Stati, Italia, Slovenia, Croazia e Serbia e del lavoro di 10 ricercatori provenienti da questi Paesi.

"L'opera nasce da un atto di maturità di governi che superano le ideologie - ha detto Ballaman - un'operazione di chiarezza, facilitata da un generalizzato spirito europeista".

L'idea di confronto, alla ricerca di una storia condivisa che partisse dalle tragedie è nata - ha spiegato Pirina - durante la presentazione del volume "Dalle foibe all'esodo, 1943-1965" lo scorso dicembre a Venezia, evento al quale hanno preso parte ricercatori e storici di diverse nazionalità e diverse posizioni politiche. Da lì, l'idea di stilare un elenco degli scomparsi comparando le varie fonti archivistiche per - così l'autore - riconciliare la memoria delle popolazioni transfrontaliere e contribuire all'Europa dei popoli e non dei nazionalismi. Tra le fonti, Pirina ha citato l'Archivio dell'Armata jugoslava e della Corte suprema militare di Belgrado, dell'Associazione nazionale partigiani di Gorizia, dell'IZDG di Lubiana, l'Archivio di stato di Fiume, oltre a molti archivi italiani.

Conclusa la pubblicazione-registro degli scomparsi, che secondo Pirina dovrebbero attestarsi attorno alla cifra di 5200, la Silentes Loquimur intende proseguire sul tracciato segnato pubblicando un ulteriore elenco degli scomparsi nella zona che va dal Litorale fino a Lubiana e un sesto volume sui deportati, sempre senza distinguo di genere e in ordine alfabetico.

(immagini tv)