PD: Brussa, legge sulla sicurezza una brutta pagina di storia
(ACON) Trieste, 10 apr - COM/ET - "Per molto tempo la nostra
Regione è stata guardata con interesse a livello nazionale per la
sua capacità di fare leggi d'avanguardia che spesso venivano poi
copiate dalle altre Regioni. È stato così per la legge sulla
casa, per la legislazione del terremoto, come anche per quelle
sul turismo e la cultura. Oggi la nostra Regione, approvando la
legge in materia di politiche di sicurezza e ordinamento della
polizia locale, ha fatto un grande passo indietro, sia sul piano
legislativo, che culturale".
A sostenerlo è Franco Brussa, consigliere del PD in Consiglio
regionale.
Nella nota, il consigliere ricorda come più volte l'opposizione
abbia citato dati del ministero degli Interni che dimostrerebbero
come nella nostra regione non sussisterebbe un problema di
sicurezza.
"Ma evidentemente - continua Brussa - nulla poteva impedire alla
Lega Nord di imporre la sua visione deformata di società,
reclamando, in questo, da tutto il centro destra, una cambiale
politica da saldare".
Secondo l'esponente dell'opposizione, con la legge appena
approvata dal Consiglio "si sprecano 6 milioni di euro - che si
sarebbero potuti utilizzare per lavoratori e lavoratrici - e si
offendono e umiliano le Forze dell'Ordine, assegnando il loro
compito ad altri soggetti, in una sorta di commistione di compiti
e funzioni che sarà sicuramente foriera di confusione, tensione
e, auguriamoci, non anche di fatti tragici". Il consigliere
sostiene che sarebbe un grave errore, soprattutto su un piano
culturale, immaginare che la sicurezza si ottenga assegnando la
pistola ai vigili urbani, coinvolgendo le guardie giurate e
inventando i volontari della sicurezza, senza arte ne parte, ma
sponsorizzati politicamente.
"In una regione, dunque, dove gli organici delle Forze
dell'ordine sono mediamente il doppio che nelle altre regioni
d'Italia e in un Paese che ha, complessivamente, un numero di
forze di polizia doppio di quello di Germania e Francia, si
impone una legge che militarizza ancora più i nostri paesi e le
nostre città, quando sarebbe bastato dotare di mezzi e risorse
economiche le Forze di polizia, che spesso non hanno carta dove
battere un verbale o benzina da mettere nei propri mezzi. Una
brutta legge, dunque - conclude Brussa - e una brutta pagina
nella storia politica, istituzionale e culturale del Friuli
Venezia Giulia".