SA: Kocijancic, tavolo di crisi Safilo
(ACON) Trieste, 15 apr - COM/AB - Riteniamo senz'altro utile
che il vicepresidente della Giunta regionale Luca Ciriani abbia
convocato una riunione per fare il punto sulla crisi della
Safilo, che si presenta ancora più drammatica di altre simili
realtà che investono al nostra regione. Apprezziamo anche la
scelta di un tavolo nazionale con i parlamentari e il ministro
Scajola.
Da parte nostra - afferma il consigliere regionale di SA Igor
Kocijancic - in quella sede abbiamo ribadito che è giusto e
necessario ricercare un forte legame con l'azienda durante la
crisi, che è doveroso vedere quale potrebbe essere l'impegno di
Friulia e di altri soggetti a sostegno del salvataggio, ma che
altrettanta chiarezza è necessaria sugli impegni che si deve
assumere la proprietà: mantenere gli stabilimenti di Precenicco e
Martignacco e tutti i posti di lavoro. Congelare qualsiasi
ipotesi di licenziamento. Rinnovare tutti i contratti a termine
in essere. Tutte le risorse aggiuntive che Governo e Regione
reperiranno per contrastare la crisi vanno impiegate per
integrare il salario da eventuali riduzioni di orario di lavoro,
la cassa integrazione a rotazione, altre forme di sostegno al
redito di lavoratrici e lavoratori.
La Safilo non può utilizzare la crisi per giustificare
ristrutturazioni e delocalizzazioni, conclude Kocijancic.
Delocalizzare verso dove? Se è vero, come è vero, che la crisi è
globale (anche la Cina sta subendo un crollo delle esportazioni)
delocalizzare in questo momento vuol dire semplicemente fuggire
irresponsabilmente laddove il costo del lavoro e della mano
d'opera è ai livelli più bassi. Questo non ha niente a che vedere
con gli effetti della crisi né con la responsabilità sociale
dell'impresa.