PD, IdV-Citt, SA: presentata pdl su Garante detenuti
(ACON) Trieste, 15 apr - DT - Conferenza stampa dei consiglieri
regionali del Partito Democratico Giorgio Baiutti e Sergio
Lupieri, di IdV-Citt Piero Colussi e della SA Igor Kocijancic per
presentare la loro proposta di legge che intende istituire il
Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della
libertà personale.
Vuoi per mancanza di fondi, vuoi per costruzioni vetuste o troppo
vicine al centro cittadino - hanno esordito - le carceri in
Italia non riescono ad assicurare la rieducazione e il
reinserimento sociale dei detenuti. Qualche numero può aiutare a
comprendere la situazione: 5 gli istituti penitenziari in regione
(nei quattro capoluoghi di provincia più Tolmezzo), 550 le
persone in carcere (dovrebbero invece essere 450 ma ci sono state
punte, negli anni, di 700), un terzo di loro è ancora in attesa
di giudizio, per oltre il 50% si tratta di extracomunitari, e i
reati più comuni sono la droga, la prostituzione, i piccoli furti
e il racket. L'effetto indulto è sparito, l'ora d'aria non aiuta
a socializzare, gli spazi sono ridotti per qualsiasi genere di
attività, la sala mensa spesso non c'è (così, ad esempio, a
Trieste, si distribuiscono i pasti nelle celle dalle 11 alle 14)
e comunque la preoccupazione che accomuna tutti i detenuti è una:
il lavoro, trascorrere il tempo facendo qualcosa.
Austria, Danimarca, Ungheria, Norvegia, Olanda, Portogallo,
Finlandia, Inghilterra e Scozia - hanno aggiunto - hanno provato
a risolvere il problema istituendo il Garante delle persone
sottoposte a misure restrittive della libertà personale: un
organo esterno e indipendente con il compito di operare a stretto
contatto con magistrati, direttori delle carceri e carcerati, per
far godere realmente i diritti sociali, sanitari e civili a chi
si trova all'interno di strutture restrittive (prigioni ma anche
istituti penali per minori, strutture psichiatriche giudiziarie,
centri di prima accoglienza e di assistenza temporanea per
stranieri, strutture sanitarie per il trattamento sanitario
obbligatorio).
In Italia, il Garante esiste già in Toscana e altre otto Regioni
hanno predisposto progetti di legge analoghi. Ora, in Friuli
Venezia Giulia, sono i consiglieri di opposizione - Baiutti,
Lupieri, Colussi e Kocijancic - a pensare a questa figura e a
chiederne l'istituzione con una proposta di legge che sperano di
portare quanto prima all'attenzione della V Commissione, con un
passaggio - per le parti di competenza - in III. Il Garante
verrebbe eletto dal Consiglio regionale, a maggioranza assoluta,
per rimanere in carica cinque anni.
"Nonostante la Giunta di centrodestra abbia cancellato Difensore
civico e Tutore dei minori - ha affermato Baiutti - la nostra
proposta di legge è tutt'altro che provocatoria. Oggi, su questi
temi, si avverte una maggiore sensibilità e c'è una forte
collaborazione tra istituzioni carcerarie, Comuni, Caritas,
diocesi e parrocchie, mondo del volontariato. Chiediamo
all'Esecutivo, ha aggiunto, un serio approfondimento, da
realizzare con i magistrati di sorveglianza, per assicurare una
maggiore dignità ai carcerati".
"L'Amministrazione regionale non dimostra su questi temi alcuna
attenzione - ha sottolineato Lupieri. E non c'è nemmeno una
struttura integrata tra assessorati competenti che dialoghi con
il mondo carcerario. Può sembrare che parlare di carcere e di
detenuti faccia quasi trascurare le vittime, ma non è così,
perché se vogliamo che non ce ne siano più dobbiamo far sì che i
detenuti tornati in libertà non commettano più reati. E allora è
necessario attivare percorsi di rieducazione e corsi di
formazione che consentano l'insegnamento di un lavoro. Le risorse
economiche messe in campo sono però insufficienti".
"Ci presentiamo con un provvedimento frutto di un grosso lavoro
di coordinamento, ma non c'è nessuna volontà di sfidare la
maggioranza - ha precisato Kocijancic. Chi visita le carceri
avverte il senso di solitudine di chi le dirige e combatte contro
il sovraffollamento e, soprattutto, la mancanza di fondi".
Si è soffermato sulla casa circondariale di Pordenone il
consigliere Colussi. "C'è la promessa del ministro della
Giustizia Antonino Alfano di dare una risposta definitiva su
questa struttura, un palazzo del '500 che non ha nemmeno
l'idoneità e con 65 detenuti. E c'è già l'impegno di Regione e
Comune di stanziare 18 dei 40 milioni di euro necessari a
costruirne uno nuovo. Più in generale, ha concluso, sollecitiamo
l'assessore alla Salute Vladimir Kosic perché nella Conferenza
Stato-Regione chieda che le competenze sanitarie nelle carceri
passino alla Regione. Il che faciliterebbe il reperimento di
nuove risorse".