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PD, IdV-Citt, SA: presentata pdl su Garante detenuti

15.04.2009
14:46
(ACON) Trieste, 15 apr - DT - Conferenza stampa dei consiglieri regionali del Partito Democratico Giorgio Baiutti e Sergio Lupieri, di IdV-Citt Piero Colussi e della SA Igor Kocijancic per presentare la loro proposta di legge che intende istituire il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.

Vuoi per mancanza di fondi, vuoi per costruzioni vetuste o troppo vicine al centro cittadino - hanno esordito - le carceri in Italia non riescono ad assicurare la rieducazione e il reinserimento sociale dei detenuti. Qualche numero può aiutare a comprendere la situazione: 5 gli istituti penitenziari in regione (nei quattro capoluoghi di provincia più Tolmezzo), 550 le persone in carcere (dovrebbero invece essere 450 ma ci sono state punte, negli anni, di 700), un terzo di loro è ancora in attesa di giudizio, per oltre il 50% si tratta di extracomunitari, e i reati più comuni sono la droga, la prostituzione, i piccoli furti e il racket. L'effetto indulto è sparito, l'ora d'aria non aiuta a socializzare, gli spazi sono ridotti per qualsiasi genere di attività, la sala mensa spesso non c'è (così, ad esempio, a Trieste, si distribuiscono i pasti nelle celle dalle 11 alle 14) e comunque la preoccupazione che accomuna tutti i detenuti è una: il lavoro, trascorrere il tempo facendo qualcosa.

Austria, Danimarca, Ungheria, Norvegia, Olanda, Portogallo, Finlandia, Inghilterra e Scozia - hanno aggiunto - hanno provato a risolvere il problema istituendo il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale: un organo esterno e indipendente con il compito di operare a stretto contatto con magistrati, direttori delle carceri e carcerati, per far godere realmente i diritti sociali, sanitari e civili a chi si trova all'interno di strutture restrittive (prigioni ma anche istituti penali per minori, strutture psichiatriche giudiziarie, centri di prima accoglienza e di assistenza temporanea per stranieri, strutture sanitarie per il trattamento sanitario obbligatorio).

In Italia, il Garante esiste già in Toscana e altre otto Regioni hanno predisposto progetti di legge analoghi. Ora, in Friuli Venezia Giulia, sono i consiglieri di opposizione - Baiutti, Lupieri, Colussi e Kocijancic - a pensare a questa figura e a chiederne l'istituzione con una proposta di legge che sperano di portare quanto prima all'attenzione della V Commissione, con un passaggio - per le parti di competenza - in III. Il Garante verrebbe eletto dal Consiglio regionale, a maggioranza assoluta, per rimanere in carica cinque anni.

"Nonostante la Giunta di centrodestra abbia cancellato Difensore civico e Tutore dei minori - ha affermato Baiutti - la nostra proposta di legge è tutt'altro che provocatoria. Oggi, su questi temi, si avverte una maggiore sensibilità e c'è una forte collaborazione tra istituzioni carcerarie, Comuni, Caritas, diocesi e parrocchie, mondo del volontariato. Chiediamo all'Esecutivo, ha aggiunto, un serio approfondimento, da realizzare con i magistrati di sorveglianza, per assicurare una maggiore dignità ai carcerati".

"L'Amministrazione regionale non dimostra su questi temi alcuna attenzione - ha sottolineato Lupieri. E non c'è nemmeno una struttura integrata tra assessorati competenti che dialoghi con il mondo carcerario. Può sembrare che parlare di carcere e di detenuti faccia quasi trascurare le vittime, ma non è così, perché se vogliamo che non ce ne siano più dobbiamo far sì che i detenuti tornati in libertà non commettano più reati. E allora è necessario attivare percorsi di rieducazione e corsi di formazione che consentano l'insegnamento di un lavoro. Le risorse economiche messe in campo sono però insufficienti".

"Ci presentiamo con un provvedimento frutto di un grosso lavoro di coordinamento, ma non c'è nessuna volontà di sfidare la maggioranza - ha precisato Kocijancic. Chi visita le carceri avverte il senso di solitudine di chi le dirige e combatte contro il sovraffollamento e, soprattutto, la mancanza di fondi". Si è soffermato sulla casa circondariale di Pordenone il consigliere Colussi. "C'è la promessa del ministro della Giustizia Antonino Alfano di dare una risposta definitiva su questa struttura, un palazzo del '500 che non ha nemmeno l'idoneità e con 65 detenuti. E c'è già l'impegno di Regione e Comune di stanziare 18 dei 40 milioni di euro necessari a costruirne uno nuovo. Più in generale, ha concluso, sollecitiamo l'assessore alla Salute Vladimir Kosic perché nella Conferenza Stato-Regione chieda che le competenze sanitarie nelle carceri passino alla Regione. Il che faciliterebbe il reperimento di nuove risorse".