IV Comm: Colautti, bilancio primo anno di attività
(ACON) Trieste, 20 apr - DT - Il rispetto del programma
elettorale del presidente Renzo Tondo ma anche l'umiltà di
ricevere - e ascoltare - le indicazioni del territorio. Una sorta
di piramide rovesciata a segnare il cambiamento di approccio nel
passaggio da un governo di centrosinistra a una maggioranza di
centrodestra. Con, su tutto, il ruolo di nuovo centrale del
Consiglio regionale.
Il presidente della IV Commissione consiliare Alessandro Colautti
(PdL) ha sintetizzato così, nella sala Azzurra del palazzo del
Consiglio a Trieste, i lavori della stessa Commissione nel primo
anno di legislatura. Con lui, a testimonianza del clima
propositivo e dei buoni rapporti tra maggioranza e opposizione,
l'intero Ufficio di presidenza, con i vicepresidenti Stefano
Alunni Barbarossa (IdV-Citt) e Roberto Novelli (PdL) assieme a
Maurizio Bucci (PdL), consigliere segretario.
E' stato ricordato quanto è stato fatto, ad esempio le modifiche
alla riforma dell'urbanistica e dell'attività edilizia, la
disciplina degli appalti, le disposizioni in materia di Autorità
di bacino, e ciò che si andrà a fare: la legge in materia
antisismica (provvedimento importante, ha spiegato Colautti,
perché va a ridefinire la mappa regionale individuando nuove
porzioni di territorio, come Trieste, prima non comprese, il
tutto per garantire una maggiore sicurezza costruttiva), il testo
unico in materia di energia (al vaglio della Commissione entro la
pausa estiva, semplificherà le procedure e affronterà anche la
revisione del Piano energetico regionale con particolare riguardo
alle energie rinnovabili e alle grandi scelte strategiche del
settore come elettrodotti e rigassificatori), il nuovo codice
dell'edilizia (che acquisirà le novità del Piano casa del Governo
pur salvaguardando le tipologie costruttive specifiche della
regione) e quello degli appalti (atteso verso fine anno, ultimo
tassello in vista della riforma dell'urbanistica di cui si
discuterà nel 2010).
"Quest'ultimo è un provvedimento molto atteso, ha affermato il
presidente, sia da chi costruisce che dagli enti locali. Potrà
divenire un motore di sviluppo per le nostre imprese dando, allo
stesso tempo, una risposta concreta alla semplificazione delle
procedure di appalto. Sarà l'occasione per vantare e riconfermare
la specialità della Regione in materia".
Proprio su questo argomento Colautti ha precisato come "la
specialità del Friuli Venezia Giulia nasca dal principio delle
competenze: è ovvio che se il futuro dello Stato sarà il
federalismo ci troveremo in un contesto diverso dal passato, con
le Regioni ordinarie che si assumeranno alcune competenze. Ma se
è questo il principio, allora la nostra Regione possiede alcune
specificità che non possono essere svilite. Dobbiamo ribadire
come la specialità sia frutto della presenza delle minoranze e di
una particolare posizione geopolitica: il che vuole dire
riconoscere al territorio determinate competenze per non patire
il gap con i Paesi vicini e per essere competitivi. Ricordando
tutto ciò, non ci può esser una riforma in peggio. Semplicemente
vorrà dire che il Friuli Venezia Giulia sarà una Regione più
speciale delle altre".
Il buon clima all'interno della Commissione è stato sottolineato
anche da Alunni Barbarossa, "pur nel rispetto dei ruoli e pur con
il dissenso del centrosinistra su qualche provvedimento". Secondo
Bucci, invece, "il Governo regionale, con i suoi provvedimenti
sull'urbanistica e gli appalti, ha anticipato il Governo e il suo
Piano casa. Abbiamo compreso subito che edilizia vuol dire
denaro, significa mettere in moto l'economia. E non è stato un
caso".
Infine, Novelli ha evidenziato come "in IV Commissione vi sia
stato un utilizzo corretto della politica a tutela dell'interesse
generale. Il nostro obiettivo, ha concluso, è sempre stato quello
di risolvere i problemi semplificando la burocrazia".
(immagini tv)