SA-PRC: Kocijancic, protocollo nuova centrale termoelettrica
(ACON) Trieste, 21 apr - COM/AB - Igor Kocijancic, consigliere
regionale di SA-PRC, interviene con una nota sul protocollo
d'intesa per la nuova centrale termoelettrica firmato da Regione,
Provincia e Comune di Trieste e Lucchini SpA.
"La Lucchini Severstal continua a dettare, anche in tempi di
crisi profonda, le proprie priorità e le proprie strategie e con
la colpevole complicità di un tessuto istituzionale del tutto
inerte mette a segno l'ennesimo affare, avendo anche la faccia
tosta di presentarlo come proposta per la città. Non si capisce
per quale oscura ragione la Lucchini sia disposta a investire
'per il bene della città' 300 milioni di euro per la costruzione
di una nuova centrale termoelettrica da 400 MW (serve a Trieste?)
mentre contemporaneamente il presidente dell'Autorità portuale
debba andare a Roma in audizione al CIPE per capire se ci saranno
i famosi 280 milioni di euro necessari alla costruzione della
nuova piattaforma logistica, dalla quale dovrebbe partire una
ripresa in grande stile del Porto di Trieste. Non si capisce
davvero perché, a fronte della sbandierata disponibilità della
Lucchini Severstal, nessuno le suggerisca di impiegare la sua
disponibilità finanziaria per la piattaforma logistica.
"Si continua a fare gli interessi della Lucchini Severstal con
una pesante aggravante: si utilizza la crisi per dire anche che
nessuno osi mettersi di traverso, perché sarebbe contro gli
interessi della città. Da questo punto di vista spiace molto che
anche parte del sindacato suggerisca al presidente Tondo (che non
aspetta altro) di convocare tavoli ristretti per discutere poco e
fare molto.
"Fatti i conti possiamo dire fin d'ora che l'ipotesi di
riconversione accennata anche da qualcuno dei firmatari (nuova
centrale, più rigassificatore, più nuovo stabilimento Severstal
per la produzione di funi d'acciaio, più nuova piattaforma
logistica) non regge all'evidenza dei numeri, in questo caso
rappresentati da lavoratori da formare e ricollocare che superano
abbondantemente gli eventuali posti di lavoro disponibili nel
nuovo poker di stabilimenti.
"Ai danni di questi lavoratori e dei cittadini - conclude
Kocijancic - si sta preparando l'ennesima fregatura, utilizzando
di nuovo la crisi per operazioni di ristrutturazione a spot che
in condizioni di normalità non troverebbero sponde istituzionali,
proprio perché inconsistenti, ammesso che il nodo da sciogliere
resti ancora il futuro assetto industriale di Trieste. Così
stanno solo creando opportunità per affrontare nuove emergenze e
nuovi esuberi a breve termine. Noi non ci stiamo e abbiamo il
preciso dovere di denunciarlo e chiarirlo subito".