IdV-Citt: Corazza, le direttive comunitarie vanno rispettate
(ACON) Trieste, 22 apr - COM/AB - "Comprendo le preoccupazioni
sollevate dalla maggioranza riguardo al fatto che talvolta
l'applicazione delle direttive europee non tuteli come si
vorrebbe il nostro territorio, ma questo lo si deve spesso
all'inefficienza dei nostri rappresentanti al Parlamento europeo
che non riescono a tutelare gli interessi del nostro Paese,
incapaci di influire attivamente sul processo di formazione delle
stesse direttive, come invece fanno più efficacemente i loro
colleghi europei".
Alessandro Corazza, vicecapogruppo di Italia dei Valori-Cittadini
in Consiglio regionale, entra nel dibattito di questi giorni sul
disegno di legge comunitario che annualmente recepisce le
direttive europee per prevenire eventuali infrazioni.
"Trovo incredibili - ha evidenziato il consigliere di Italia dei
Valori - le dichiarazioni fatte in sede di IV commissione dal
capogruppo della Lega Nord, che afferma la necessità di
cancellare la legge regionale 10 del 2004 che disciplina le
procedure di esecuzione degli obblighi normativi comunitari. Chi
ricopre la carica di consigliere regionale dovrebbe avere un alto
profilo istituzionale ed essere il primo a rispettare la
gerarchia delle fonti normative su cui si regge il nostro Stato
di diritto. Ricordo infatti che le direttive europee sono
sovraordinate rispetto alla legge ordinaria regionale e non
attuarle, magari per difendere illegittime posizioni di potere,
vorrebbe dire esporre la nostra Regione e l'Italia a dure
sanzioni economiche che peserebbero sull'intera collettività. Una
violazione di legge che non è accettabile e che è indice di un
pericolosa deriva autoritaria di chi vorrebbe poter fare ciò che
vuole senza rispettare le regole fondamentali della convivenza
civile che sono poste - è bene ricordarlo - per tutelare i
cittadini e i più deboli da eventuali derive dispotiche di chi
governa".
"Visti i sempre più frequenti segnali in questo senso che
arrivano da esponenti della Lega Nord e la volontà di questi
ultimi di restringere i diritti civili di determinate categorie
di persone, non vorrei mai scoprire di essere in un Friuli
Venezia Giulia indietro di sessant'anni invece che in Europa".