Mozione dell'opposizione su formazione medici specialisti
(ACON) Trieste, 23 apr - COM/AB - I consiglieri di opposizione
della III Commissione consiliare regionale hanno depositato una
mozione, che varrà discussa in Aula martedì prossimo, sulla
formazione dei medici specialisti in Friuli Venezia Giulia,
entrando così nel dibattito sul taglio delle scuole di
specializzazione applicati dal ministero alle facoltà di Medicina
di Udine e Trieste.
Il decreto ministeriale disattende i bisogni del territorio in
quanto assegna alle specializzazioni un numero di contratti
inappropriato sia in eccesso che in difetto: considerate le
diverse aree di specializzazione, prevede 17 contratti
sovrabbondanti e 45 contratti in difetto rispetto al fabbisogno.
Così, i consiglieri Piero Colussi e Stefano Alunni Barbarossa
(IdV-Citt), Sergio Lupieri, Franco Codega, Paolo Menis e
Annamaria Menosso (PD), Stefano Pustetto (SA-SD), con la mozione
invitano il presidente Renzo Tondo e la Giunta a chiedere al
ministero dell'Istruzione, università e ricerca, una modifica al
decreto del marzo 2009 che comporti quantomeno la riduzione dei
17 contratti sovrabbondanti e il contestuale incremento di 17
contratti nelle specializzazioni in difetto rispetto al
fabbisogno regionale.
"Il decreto - evidenziano - assegna un numero di medici
specialisti da formare nelle scuole di specializzazione del
sistema universitario del Friuli Venezia Giulia per l'anno
accademico 2008/2009 pari a 125 unità. Peccato però che la nostra
regione abbia rilevato una necessità di 149, come si evince da un
allegato all'accordo stipulato in sede di Conferenza
Stato-Regioni lo scorso 25 marzo. La determinazione di 149 medici
specialisti non è casuale, ma è avvenuta in base a una puntuale
ricognizione operata dalla direzione regionale competente, di
concerto con le università di Trieste e Udine che, come si è
potuto apprendere nel corso dell'audizione svoltasi in Consiglio
regionale lo scorso 21 aprile con i rettori e i presidi delle
facoltà di Medicina, hanno svolto un'azione sinergica per
garantire al territorio regionale per i prossimi anni un'adeguata
e appropriata professionalità medica in termini numerici e di
distribuzione degli specialisti per aree funzionali. E' evidente
che il decreto penalizza in modo ingiustificato la nostra
regione, con un sicuro danno per la salute dei cittadini, perché
- concludono - non assicura negli anni a venire un'adeguata
copertura di tutte le professionalità mediche necessarie a
garantire un livello adeguato del Servizio sanitario regionale".