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Mozione dell'opposizione su formazione medici specialisti

23.04.2009
13:33
(ACON) Trieste, 23 apr - COM/AB - I consiglieri di opposizione della III Commissione consiliare regionale hanno depositato una mozione, che varrà discussa in Aula martedì prossimo, sulla formazione dei medici specialisti in Friuli Venezia Giulia, entrando così nel dibattito sul taglio delle scuole di specializzazione applicati dal ministero alle facoltà di Medicina di Udine e Trieste.

Il decreto ministeriale disattende i bisogni del territorio in quanto assegna alle specializzazioni un numero di contratti inappropriato sia in eccesso che in difetto: considerate le diverse aree di specializzazione, prevede 17 contratti sovrabbondanti e 45 contratti in difetto rispetto al fabbisogno. Così, i consiglieri Piero Colussi e Stefano Alunni Barbarossa (IdV-Citt), Sergio Lupieri, Franco Codega, Paolo Menis e Annamaria Menosso (PD), Stefano Pustetto (SA-SD), con la mozione invitano il presidente Renzo Tondo e la Giunta a chiedere al ministero dell'Istruzione, università e ricerca, una modifica al decreto del marzo 2009 che comporti quantomeno la riduzione dei 17 contratti sovrabbondanti e il contestuale incremento di 17 contratti nelle specializzazioni in difetto rispetto al fabbisogno regionale.

"Il decreto - evidenziano - assegna un numero di medici specialisti da formare nelle scuole di specializzazione del sistema universitario del Friuli Venezia Giulia per l'anno accademico 2008/2009 pari a 125 unità. Peccato però che la nostra regione abbia rilevato una necessità di 149, come si evince da un allegato all'accordo stipulato in sede di Conferenza Stato-Regioni lo scorso 25 marzo. La determinazione di 149 medici specialisti non è casuale, ma è avvenuta in base a una puntuale ricognizione operata dalla direzione regionale competente, di concerto con le università di Trieste e Udine che, come si è potuto apprendere nel corso dell'audizione svoltasi in Consiglio regionale lo scorso 21 aprile con i rettori e i presidi delle facoltà di Medicina, hanno svolto un'azione sinergica per garantire al territorio regionale per i prossimi anni un'adeguata e appropriata professionalità medica in termini numerici e di distribuzione degli specialisti per aree funzionali. E' evidente che il decreto penalizza in modo ingiustificato la nostra regione, con un sicuro danno per la salute dei cittadini, perché - concludono - non assicura negli anni a venire un'adeguata copertura di tutte le professionalità mediche necessarie a garantire un livello adeguato del Servizio sanitario regionale".