V Comm: dibattito legge comunitaria, esame articoli 30/4 (2)
(ACON) Trieste, 23 apr - DT - E' stato Roberto Asquini, del
Gruppo Misto, ad aprire il dibattito sulla legge comunitaria. E
lo ha fatto invitando maggioranza e opposizione "a un tavolo
comune per semplificare ancora qualche passaggio del
provvedimento prima che venga discusso in Aula".
Ragionamento criticato dal PD. Mauro Travanut ha ribadito come il
Partito Democratico sia in sintonia con il testo, costruito non
seguendo un indirizzo politico ma perché così si deve. Al
contrario, invece, la maggioranza si sta dimostrando molto
sfilacciata. Concetti ribaditi da Franco Iacop che ha ricordato
come la Regione sia chiamata ad applicare il provvedimento
europeo. "Abbiamo la responsabilità di varare queste norme, ha
detto, non c'è da scherzare, si rischia di risponderne anche in
solido a Bruxelles".
"Non deve sorprendere il comportamento dell'opposizione, ha
dichiarato Alessandro Tesini, perché questo provvedimento fa
prevalere una certa idea di appartenenza all'UE che il PD fa
propria. Il tavolo di sintesi tra maggioranza e opposizione? E'
un'idea che non regge, il vincolo comunitario o c'è o non c'è".
Categorico per la LN Federico Razzini. "Se questa legge non verrà
modificata, ha chiosato, la Lega rimarrà convinta del suo voto
contrario. Le direttive comunitarie dettano linee di indirizzo,
ma la Regione, quando le recepisce, deve poi fare in modo che non
danneggino i cittadini. Noi non siamo per l'Europa dei burocrati,
ma delle genti".
Secondo Alessandro Corazza (IdV-Citt) il vero problema non è
l'UE, ma l'inefficienza dei nostri parlamentari. "Forse è meglio
interrogarsi su chi l'Italia manda a Bruxelles. Però anche il
chiudersi a riccio della LN non è un atteggiamento corretto".
"La contestazione della Lega nasce dalla degenerazione
dell'apparato burocratico dell'UE, ha fatto presente Antonio
Pedicini per il PdL. E la diffidenza dei cittadini verso le
istituzioni comunitarie lo dimostra. Condivido, dunque, la
critica della Lega alla burocrazia esagerata di Bruxelles, ma qui
abbiamo degli obblighi cui tenere fede: allora mettiamoci a
lavorare attorno a un tavolo per migliorare il testo e troviamo
delle soluzioni per rendere questa disposizione più legata al
nostro territorio".
In conclusione, la replica dell'assessore alle Risorse economiche
Sandra Savino. "La Giunta vuole questo disegno di legge, ricordo
che è stato votato favorevolmente all'unanimità. Certo è che far
cadere queste direttive sul territorio locale non è facile,
devolvere alcune funzioni senza una copertura finanziaria, come
nel caso dello Sportello unico può, è vero, creare problemi".
Esaurito il dibattito, la Commissione ha deciso di iniziare
l'esame dell'articolato giovedì 30 aprile alle 10.00.
(fine)