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Intervento presidente Ballaman a 33° terremoto in Friuli

06.05.2009
13:04
(ACON) Udine, 06 mag - AB - Alla cerimonia per il 33° anniversario del terremoto in Friuli, che si è tenuta a Udine alla presenza del presidente del Senato Renato Schifani, il presidente del Consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia Edouard Ballaman ha innanzitutto ricordato la gente dell'Abruzzo colpita solo un mese fa da un evento sismico che ha sconvolto in maniera profonda quel territorio e ha detto loro di guardare avanti, agli esempi positivi di chi è stato colpito da tragici lutti e da immani calamità naturali e ha saputo rialzarsi, ricostruire e crescere, socialmente ed economicamente.

Tutti - ha aggiunto Ballaman - possono andare a Gemona, Venzone, Buia, Osoppo, Majano, solo per citare alcuni degli oltre 140 comuni colpiti in maniera più o meno grave dal terremoto del 1976, per constatare come si è ricostruito, in quali tempi e con quali modalità. Una ricostruzione che ha sì riguardato le case, ma anche le fabbriche, l'assetto economico produttivo, le infrastrutture del nostro territorio, e questa è stata senza dubbio la nostra arma vincente. Un'arma che ci permettiamo di suggerire alla gente e alle Istituzioni d'Abruzzo e de L'Aquila in particolare.

Ricordare il terremoto in Friuli - ha aggiunto Ballaman - significa innanzitutto rammentare i quasi mille morti sotto le macerie e i soccorritori caduti mentre si prodigavano nella loro opera nella fase di emergenza. Per tutte queste vittime esprimiamo ancora oggi il nostro cordoglio. La ricostruzione, poi, è stata resa possibile da tutta una serie di azioni, di scelte, di risorse, di capacità a tutti i livelli che hanno creato quel "modello Friuli" esportato all'estero e che potrebbe essere utilizzato ancora e con successo soprattutto nell'ambito istituzionale italiano.

Come trent'anni fa in Friuli si ricostruì secondo il motto "prima le fabbriche, poi le case e poi le chiese", così ci si dovrebbe comportare sempre in situazioni analoghe - ha evidenziato Ballaman - perché solo intervenendo nel settore economico si possano dare quelle certezze di ricostruzione e di rinascita che oggi chiede la gente d'Abruzzo.

Ballaman ha infine voluto rendere merito a quanti hanno reso possibile la rinascita del Friuli in tempi assolutamente ragionevoli, ai politici, alla gente, alle maestranze, alle imprese, ai professionisti: tutti hanno dato il meglio di sé in questa occasione per far rinascere, nel vero senso della parola, il Friuli Venezia Giulia. "Il Friul al ringrazie e nol dismentee - Il Friuli ringrazia e non dimentica". Questa frase comparve su molti muri delle case semidistrutte dal terremoto del nostro Friuli. Una frase che oggi sta dimostrando ancora tutta la sua grande verità.

(foto - immagini tv)