III Comm: illustrato Piano regionale tutela minori
(ACON) Trieste, 07 mag - ET - Piano regionale di tutela dei
minori 2008-2009. Il documento, illustrato alla III Commissione
consiliare - sul quale PdL, UDC e LN hanno espresso parere
favorevole; PD e SA si sono astenuti - si articola in tre parti:
principi e riferimenti legislativi, finalità e aree d'intervento.
Queste ultime riguardano minori in affido, adozione o comunità,
stranieri non accompagnati e bambini vittime di abusi.
Il metodo adottato dal piano è di definire standard e linee guida
operative rivolte a tutti i soggetti coinvolti, rivisitando i
rapporti tra gli Enti competenti per giungere a un sistema
integrato.
Il contesto sociale nel quale si inquadra il dispositivo parla di
535 mila famiglie anagrafiche in regione alla fine del 2006, con
un numero medio di componenti di 2,2 - un dato inferiore a quello
nazionale. Sempre per lo stesso periodo, i ragazzi tra i 0 e 17
anni erano 176.140, più 7,8% rispetto al 2001, cioè il 14,5%
della popolazione. Sono i minori stranieri a dettare il ritmo di
questo andamento, passando da 6210 a più di 15 mila nello stesso
quinquennio. I minori a carico del servizio sociale dei Comuni
erano, sempre nel 2006, 9 mila.
Gli obiettivi che la Regione si pone con questo piano sono
molteplici e hanno diversi ricettori. Si tratta di migliorare i
servizi offerti, fornire indirizzi per garantire l'uniformità dei
servizi sul territorio, anche raccordandoli. Si promuove la presa
in carico dei minori integrata e lo sviluppo di progetti
personalizzati, la formazione di operatori, azioni per rendere
tempestiva l'accoglienza, l'informatizzazione e il monitoraggio,
la prevenzione e la promozione di cultura sociale.
Per assicurare la realizzazione del piano si intende istituire un
coordinamento tecnico regionale per l'infanzia e l'adolescenza
presso la direzione regionale competente, che prevede la
partecipazione di tutti gli attori sociali, sanitari educativi,
le magistrature e il Tutore pubblico dei minori, per favorire
un'efficace collaborazione. In carico a quest'organismo la
proposta delle azioni. Strumento principale del monitoraggio e
della valutazione invece, la Cartella sociale informatizzata,
insieme all'Anagrafe minori fuori famiglia.
Entrando nello specifico, il piano prevede linee d'azione in base
alle tipologie di minori trattate.
Per i minori in affido, gli obiettivi sono di sostenere l'affido
eterofamiliare e la promozione di nuove forme d'affido per bimbi
da 0 a 6 anni, bimbi stranieri o con handicap e di madri con
figli.
Nel campo delle adozioni, la Regione mira a definire le
collaborazioni con enti autorizzati, collaborare con
l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e avviare i confronti con
il Tribunale per i minori di Trieste, la Corte d'appello, i
servizi sociosanitari e gli enti autorizzate per definire le
linee.
Accoglienza di minori in comunità. In questa materia si vuole
riclassificare la rete di offerta residenziale per assicurare una
connotazione di tipo familiare, pronta accoglienza, ridurre il
tempo di permanenza rendendo più incisivi gli interventi e
garantire l'accoglienza di bimbi in stato di grave disagio.
I minori stranieri non accompagnati - 416 affidati ai servizi a
fine 2006 - saranno oggetto, in base al piano, di pronta
accoglienza, mediazione culturale e di un progetto educativo che
permetta loro di ottenere una formazione qualificata e la
possibilità di un inserimento lavorativo.
Infine, per quanto riguarda i bambini soggetti ad abusi, gli
obiettivi sono di una presa in carico tempestiva, una
programmazione sanitaria a tutela dei minori e del benessere
familiare, azioni informative per operatori, un maggiore raccordo
tra le molte istituzioni competenti e il favorire la conoscenza
del fenomeno.