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III Comm: illustrato Piano regionale tutela minori

07.05.2009
13:42
(ACON) Trieste, 07 mag - ET - Piano regionale di tutela dei minori 2008-2009. Il documento, illustrato alla III Commissione consiliare - sul quale PdL, UDC e LN hanno espresso parere favorevole; PD e SA si sono astenuti - si articola in tre parti: principi e riferimenti legislativi, finalità e aree d'intervento. Queste ultime riguardano minori in affido, adozione o comunità, stranieri non accompagnati e bambini vittime di abusi.

Il metodo adottato dal piano è di definire standard e linee guida operative rivolte a tutti i soggetti coinvolti, rivisitando i rapporti tra gli Enti competenti per giungere a un sistema integrato.

Il contesto sociale nel quale si inquadra il dispositivo parla di 535 mila famiglie anagrafiche in regione alla fine del 2006, con un numero medio di componenti di 2,2 - un dato inferiore a quello nazionale. Sempre per lo stesso periodo, i ragazzi tra i 0 e 17 anni erano 176.140, più 7,8% rispetto al 2001, cioè il 14,5% della popolazione. Sono i minori stranieri a dettare il ritmo di questo andamento, passando da 6210 a più di 15 mila nello stesso quinquennio. I minori a carico del servizio sociale dei Comuni erano, sempre nel 2006, 9 mila.

Gli obiettivi che la Regione si pone con questo piano sono molteplici e hanno diversi ricettori. Si tratta di migliorare i servizi offerti, fornire indirizzi per garantire l'uniformità dei servizi sul territorio, anche raccordandoli. Si promuove la presa in carico dei minori integrata e lo sviluppo di progetti personalizzati, la formazione di operatori, azioni per rendere tempestiva l'accoglienza, l'informatizzazione e il monitoraggio, la prevenzione e la promozione di cultura sociale.

Per assicurare la realizzazione del piano si intende istituire un coordinamento tecnico regionale per l'infanzia e l'adolescenza presso la direzione regionale competente, che prevede la partecipazione di tutti gli attori sociali, sanitari educativi, le magistrature e il Tutore pubblico dei minori, per favorire un'efficace collaborazione. In carico a quest'organismo la proposta delle azioni. Strumento principale del monitoraggio e della valutazione invece, la Cartella sociale informatizzata, insieme all'Anagrafe minori fuori famiglia.

Entrando nello specifico, il piano prevede linee d'azione in base alle tipologie di minori trattate.

Per i minori in affido, gli obiettivi sono di sostenere l'affido eterofamiliare e la promozione di nuove forme d'affido per bimbi da 0 a 6 anni, bimbi stranieri o con handicap e di madri con figli.

Nel campo delle adozioni, la Regione mira a definire le collaborazioni con enti autorizzati, collaborare con l'Osservatorio nazionale per l'infanzia e avviare i confronti con il Tribunale per i minori di Trieste, la Corte d'appello, i servizi sociosanitari e gli enti autorizzate per definire le linee.

Accoglienza di minori in comunità. In questa materia si vuole riclassificare la rete di offerta residenziale per assicurare una connotazione di tipo familiare, pronta accoglienza, ridurre il tempo di permanenza rendendo più incisivi gli interventi e garantire l'accoglienza di bimbi in stato di grave disagio.

I minori stranieri non accompagnati - 416 affidati ai servizi a fine 2006 - saranno oggetto, in base al piano, di pronta accoglienza, mediazione culturale e di un progetto educativo che permetta loro di ottenere una formazione qualificata e la possibilità di un inserimento lavorativo.

Infine, per quanto riguarda i bambini soggetti ad abusi, gli obiettivi sono di una presa in carico tempestiva, una programmazione sanitaria a tutela dei minori e del benessere familiare, azioni informative per operatori, un maggiore raccordo tra le molte istituzioni competenti e il favorire la conoscenza del fenomeno.