PD: Menis, i numeri evidenziano fallimento Social card
(ACON) Trieste, 09 giu - COM/DT - Secondo i dati forniti
dall'INPS sono 3.787 le famiglie che beneficiano della Social
card in Friuli Venezia Giulia (il bonus di 40 euro mensili a
carico dello Stato cui si aggiungono altri 20 stanziati dalla
Regione). Le richieste più numerose si registrano in provincia di
Udine (1.501) seguita da Trieste (1.149), Pordenone (573) e
Gorizia (564).
A commentare questi numeri è il consigliere regionale del Partito
Democratico Paolo Menis. "Finalmente possiamo disporre di dati
oggettivi che danno la dimensione della situazione di grave crisi
che stiamo attraversando e della pochezza delle risposte messe in
campo dall'attuale amministrazione regionale.
"Le famiglie che vivono sotto la soglia di povertà nella nostra
regione sono oltre 9 mila, più del doppio delle Social card
erogate sinora. Inoltre, questi dati per essere letti
correttamente devono essere confrontati con i risultati del
rapporto sul Reddito di cittadinanza, usciti pochi giorni fa, che
aveva aiutato 500 famiglie in più e in maniera decisamente più
organica e razionale".
Ma non sono solo i numeri a destare preoccupazione: per Menis,
quello che è ancora più grave è il cambio di prospettiva
dell'intera politica di welfare nella nostra regione. Il Friuli
Venezia Giulia era riuscito, grazie proprio all'introduzione del
Reddito di cittadinanza a opera della Giunta Illy, a dotarsi di
uno strumento all'avanguardia su cui si era avviata una proficua
fase di sperimentazione. Una misura innovativa (almeno per
l'Italia visto che di fatto tutti i Paesi europei, a eccezione
della Grecia, si sono dotati di uno strumento analogo) di vero
sostegno al reddito in grado di offrire ai destinatari un aiuto
concreto, associando a un primo intervento strettamente monetario
la richiesta di un impegno effettivo ai beneficiari. In questo
modo si voleva superare l'approccio meramente assistenzialista.
"Ora tutto ciò è stato cancellato per fare posto alla Social
card, che non è niente di tutto questo - dichiara il consigliere
d'opposizione - anzi, il suo esatto opposto: meramente
assistenzialista, ha tutte la caratteristiche di un regalo fatto
dal governo dei ricchi al popolo dei poveri, una vera e propria
elemosina, fatta di pochi spiccioli per poter sopravvivere. Senza
contare che le condizioni di accesso sono particolarmente
restrittive e, a detta dello stesso ministro dell'Economia Giulio
Tremonti, un po' complicate.
"A tutto questo - prosegue Menis - dobbiamo aggiungere le
difficoltà pratiche evidenziate anche a livello nazionale, dove
moltissime Social card non erano state ricaricate, molte si sono
rivelate inutilizzabili per la carenza dei necessari terminali
negli esercizi convenzionati e nessuno ha mai quantificato con
certezza quanto incidano i costi di gestione di questa maxi
operazione promozionale. Un altro esempio di provvedimento spot,
che crea aspettative ma non mette in campo le condizioni per
risolvere il problema accentuando, al contrario, disagio ed
emarginazione sociale, e in molti rimpiangono il Reddito di base
che tanto frettolosamente si è voluto cancellare.
"In questo contesto, si deve ricordare il taglio di 300 milioni
di euro operato dal governo nazionale sul bilancio sociale della
Finanziaria; fondi normalmente utilizzati per il sostegno e la
continuità delle cure delle persone con disabilità o problemi di
autosufficienza. Tale provvedimento - conclude Menis - è stato in
parte compensato dai più spendibili e promozionali Bonus famiglia
e Social card che arrivano direttamente, ma non risolvono i
problemi veri di quelle persone".