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PD: Menis, i numeri evidenziano fallimento Social card

09.06.2009
11:18
(ACON) Trieste, 09 giu - COM/DT - Secondo i dati forniti dall'INPS sono 3.787 le famiglie che beneficiano della Social card in Friuli Venezia Giulia (il bonus di 40 euro mensili a carico dello Stato cui si aggiungono altri 20 stanziati dalla Regione). Le richieste più numerose si registrano in provincia di Udine (1.501) seguita da Trieste (1.149), Pordenone (573) e Gorizia (564).

A commentare questi numeri è il consigliere regionale del Partito Democratico Paolo Menis. "Finalmente possiamo disporre di dati oggettivi che danno la dimensione della situazione di grave crisi che stiamo attraversando e della pochezza delle risposte messe in campo dall'attuale amministrazione regionale.

"Le famiglie che vivono sotto la soglia di povertà nella nostra regione sono oltre 9 mila, più del doppio delle Social card erogate sinora. Inoltre, questi dati per essere letti correttamente devono essere confrontati con i risultati del rapporto sul Reddito di cittadinanza, usciti pochi giorni fa, che aveva aiutato 500 famiglie in più e in maniera decisamente più organica e razionale".

Ma non sono solo i numeri a destare preoccupazione: per Menis, quello che è ancora più grave è il cambio di prospettiva dell'intera politica di welfare nella nostra regione. Il Friuli Venezia Giulia era riuscito, grazie proprio all'introduzione del Reddito di cittadinanza a opera della Giunta Illy, a dotarsi di uno strumento all'avanguardia su cui si era avviata una proficua fase di sperimentazione. Una misura innovativa (almeno per l'Italia visto che di fatto tutti i Paesi europei, a eccezione della Grecia, si sono dotati di uno strumento analogo) di vero sostegno al reddito in grado di offrire ai destinatari un aiuto concreto, associando a un primo intervento strettamente monetario la richiesta di un impegno effettivo ai beneficiari. In questo modo si voleva superare l'approccio meramente assistenzialista.

"Ora tutto ciò è stato cancellato per fare posto alla Social card, che non è niente di tutto questo - dichiara il consigliere d'opposizione - anzi, il suo esatto opposto: meramente assistenzialista, ha tutte la caratteristiche di un regalo fatto dal governo dei ricchi al popolo dei poveri, una vera e propria elemosina, fatta di pochi spiccioli per poter sopravvivere. Senza contare che le condizioni di accesso sono particolarmente restrittive e, a detta dello stesso ministro dell'Economia Giulio Tremonti, un po' complicate.

"A tutto questo - prosegue Menis - dobbiamo aggiungere le difficoltà pratiche evidenziate anche a livello nazionale, dove moltissime Social card non erano state ricaricate, molte si sono rivelate inutilizzabili per la carenza dei necessari terminali negli esercizi convenzionati e nessuno ha mai quantificato con certezza quanto incidano i costi di gestione di questa maxi operazione promozionale. Un altro esempio di provvedimento spot, che crea aspettative ma non mette in campo le condizioni per risolvere il problema accentuando, al contrario, disagio ed emarginazione sociale, e in molti rimpiangono il Reddito di base che tanto frettolosamente si è voluto cancellare.

"In questo contesto, si deve ricordare il taglio di 300 milioni di euro operato dal governo nazionale sul bilancio sociale della Finanziaria; fondi normalmente utilizzati per il sostegno e la continuità delle cure delle persone con disabilità o problemi di autosufficienza. Tale provvedimento - conclude Menis - è stato in parte compensato dai più spendibili e promozionali Bonus famiglia e Social card che arrivano direttamente, ma non risolvono i problemi veri di quelle persone".