Ballaman inaugura mostra Scuola mosaicisti di Spilimbergo
(ACON) Trieste, 16 giu - DT - La "Saetta iridescente" a Ground
Zero a New York, la cupola del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la
chiesa di Santa Irene di Atene con il Cristo Pantocratore, il
Centro ricerche Fiat di Torino, il bagno turco di un lussuoso
albergo di Tripoli, l'immensa hall di un albergo di Osaka, i
diecimila metri quadri per l'inaugurazione del Foro italico di
Roma nel 1938. E poi, Primo Carnera, i pannelli al "Malignani" di
Udine, la centrale idroelettrica di Somplago, la vasca della
piscina di Spilimbergo, una parete in bianco e nero per
l'università di Trieste. Non c'è angolo di pianeta dove non ci
sia una tessera della Scuola mosaicisti di Spilimbergo, e la
mostra presentata nel palazzo del Consiglio regionale di Trieste
intende proprio rendere omaggio a un'istituzione meritatamente
nota in tutto il mondo.
"E' davvero un piacere per gli occhi e per il cuore poter
ammirare opere così belle, realizzate con tale maestria - ha
affermato il presidente del Consiglio Edouard Ballaman che ha
inaugurato l'esposizione. Dietro, lo si nota, c'è la cultura per
un'arte che, se non fosse per questi rari esempi di scuola,
avremmo perso. A Spilimbergo non mancherà il sostegno del
Consiglio e mio personale, dato che già come questore della
Camera, nel 2006, ho portato e fatto conoscere a Roma la grande
professionalità di una delle gemme del Friuli Venezia Giulia. Le
opere che ci circondano dimostrano come la bellezza possa
prendere vita anche da semplici sassolini".
"Siamo i numeri uno al mondo - ha aggiunto Alido Gerussi,
presidente del Consorzio per la Scuola (che vede insieme il
Comune di Spilimbergo assieme a moltissimi altri municipi, tra
cui Udine e Pordenone e le due Province). In effetti la Scuola -
istituita nel 1922 - oggi è punto di riferimento a livello
mondiale per la formazione di professionisti (attualmente da 22
Paesi stranieri) e la divulgazione dell'arte del mosaico. Tutti
in regione ne dobbiamo essere orgogliosi, per questo vorrei che
diventasse la Scuola non più soltanto del Friuli, ma dell'intero
Friuli Venezia Giulia. E vorrei che anche Trieste entrasse a far
parte del Consorzio". Due i progetti futuri: l'istituzione del
Museo del mosaico contemporaneo e, a settembre, la presenza alla
Biennale del design di Gwangju, in Corea del Sud.
La mostra in Consiglio regionale ospita una selezione di opere
musive e foto d'archivio che tracciano i momenti più
significativi della storia della Scuola: immagini degli anni '20
e '30, della prima sede nell'ex caserma Bevilacqua e della nuova
in via Corridoni. Edifici, classi, studenti, aule di disegno,
laboratori, banchi. E poi, scatti più recenti, degli anni '60,
'80, '90, fino alle opere degli allievi che attraversano i vari
periodi della storia del mosaico: da quello romano del primo anno
a quello medioevale e moderno del secondo, fino a giungere alle
ricerche e alle sperimentazioni del terzo anno attraverso la
composizione di mosaici contemporanei.
La mostra rimarrà aperta nel palazzo del Consiglio regionale, in
piazza Oberdan 6 a Trieste, fino al 10 luglio con questo orario:
dal lunedì al giovedì 9.30-12.30 e 14.30-16.30; venerdì
9.30-12.30. Apertura straordinaria domenica 28 giugno dalle 9.30
alle 13.00.
(foto; immagini tv)