Crisi Luvata: capigruppo con OO.SS, lavoratori e sindaci (2)
(ACON) Trieste, 17 giu - MPB - Alla voce dei lavoratori e degli
amministratori ha fatto seguito quella dei capigruppo in
Consiglio regionale.
Una battaglia da combattere tutti assieme, perché se si abbassa
la testa seguiranno chiusure facili, per Gianfranco Moretton
(PD), che ha sollecitato un tavolo nazionale che coinvolga il
Governo e che impegni l'Azienda a essere presente con i suoi
vertici e non solo con i suoi dirigenti. E nella trasparenza, per
non ingenerare sospetti, tutte le parti vanno coinvolte.
Necessario un coinvolgimento a livello nazionale anche per Danilo
Narduzzi (LN), secondo il quale se l'azienda decide di chiudere
senza accettare aiuti significa che ha altri disegni: a costo di
andare ai cancelli a bloccare il trasporto dei macchinari,
dimostriamo che le istituzioni sono dalla parte di chiede aiuto.
Occorre fare tesoro dell'esperienza Safilo - ha affermato Igor
Kocijancic (SA-PRC), e la proprietà deve tener contro di
strumenti di intervento che pur ci sono anche se limitati.
Ricordando la responsabilità delle imprese, ha sottolineato che
il coinvolgimento che i lavoratori hanno chiesto significa anche
una disponibilità a patire un disagio, quale un salario ridotto,
per la certezza però di conservare il posto di lavoro. Di questo
coinvolgimento è l'istituzione che in questa fase deve farsi
promotrice.
Abbiamo sostenuto una legge a favore delle imprese, ma anche dei
lavoratori - ha ricordato Piero Colussi (Idv-Citt) citando il
provvedimento anticrisi, ribadendo la compattezza del Consiglio
sulla questione e invitando a evitare gioghi e demagogie.
Siamo dalla vostra parte - ha ribadito a sua volta Edoardo Sasco
(UDC) invitando ad agire presto, rammaricato del fatto che mentre
si studiano strumenti e mezzi per andare incontro alle esigenze
ci siano aziende che non accettano gli aiuti.
Non lasciare spazio a speculazioni, è stato l'invito di Roberto
Asquini (GM), che ha ribadito la volontà di trovare una soluzione
che sta a cuore a tutti.
Infine Daniele Galasso (PdL), che ha definito offensivo il
sospetto emerso su un atteggiamento della Giunta dettato da
interessi territoriali. La Regione - ha spiegato - ha tutto
l'interesse che si mantengano i posti di lavoro e a incrementare
i livelli occupazionali, per il bene delle famiglie e per le
ricadute sulle entrate regionali, attraverso l'Irpef, derivante
dal ridotto potere di acquisto.
La richiesta di convocare a livello nazionale di un tavolo
"Luvata", anche alla luce dell'incontro odierno, è stata in
conclusione ribadita dall'assessore Ciriani, che ha confermato
come il Friuli Venezia Giulia stia dalla parte dei lavoratori e
non dell'azienda, ma posto che ci si trova di fronte a una crisi
globale senza precedenti, la volontà è anche di capire la
situazione. Non abbiamo chiuso la trattativa, abbiamo ripetuto la
nostra preoccupazione e anticipato che altri incontri sarebbero
seguiti. Le proposte avanzate dai sindacati sono quelle a cui
anche noi abbiamo pensato, ma la trattativa è in salita, ha
aggiunto Ciriani sottolineando che non si è gettata la spugna, ma
che gli atteggiamenti della controparte non hanno dato l'idea di
voler ragionare su San Vito.
(fine)