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CR: legge comunitaria, relatore maggioranza Marin (5)

17.06.2009
16:52
(ACON) Trieste, 17 giu - MPB - Il disegno di legge comunitaria regionale, ovvero lo strumento nel quale annualmente si raccolgono le disposizioni per adeguare l'ordinamento normativo regionale a quello comunitario, dovendo il Friuli Venezia Giulia adempiere agli obblighi che derivano dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee, prevede una serie di modifiche alla normativa regionale inerente lo sportello unico per le attività produttive, alle leggi riguardanti la valutazione ambientale strategica (VAS) e il demanio marittimo, e ad alcune leggi in materia di cooperazione allo sviluppo, partenariato internazionale e programmazione comunitaria.

Complessivamente 44 gli articoli, in 8 Capi, in gran parte dedicati alla materia dello sportello unico, ossia l'interlocutore della pubblica amministrazione incaricato di concedere in tempi accelerati le dovute autorizzazioni a coloro che vogliano aprire una nuova attività o ampliarne una in essere: semplificazione amministrativa che - ha sottolineato il relatore di maggioranza Roberto Marin (PdL) - ha lo scopo di agevolare l'esercizio dell'attività imprenditoriale specie nella fase di avvio, riducendo tempi morti e spese inutili. A essere interessata - ha inoltre evidenziato - è anche l'informatizzazione dello sportello unico, che ha la funzione di coordinare le singole fasi dell'intero procedimento e di fornire una risposta unica e tempestiva al posto di tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte, comprese quelle preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico, della salute e della pubblica incolumità.

Il Capo IV è dedicato a disposizioni in tema di ambiente, in particolare per quanto concerne la valutazione ambientale strategica, mentre il V concerne le concessioni demaniali marittime.

Prima delle modifiche alle norme in materia di cooperazione allo sviluppo, partenariato internazionale e programmazione comunitaria (al Capo VII), nel disegno di legge trovano posto (Capo VI) specifiche disposizioni in materia di igiene per gli alimenti di origine animale e le deroghe per gli stabilimenti di macellazione di ridotta capacità produttiva, e ciò - ha fatto notare Marin - per contemperare le esigenze di sicurezza che i consumatori hanno riguardo ai prodotti con la necessità di un corretto funzionamento del mercato interno dei prodotti di origine animale, salvaguardando quelli tipici locali.

(segue)