CR: lavori aperti con dibattito su legge comunitaria (1)
(ACON) Trieste, 18 giu - DT - Ad aprire i lavori del Consiglio
regionale, presieduto da Edouard Ballaman, il dibattito sulla
legge comunitaria. Primo intervento, quello di Franco Iacop, del
PD.
Già in Commissione, ha ricordato, il percorso della legge è
divenuto terreno di incontro e scontro all'interno maggioranza,
con le dichiarazione durissime della LN. Eppure questa legge non
è banale burocrazia, ma è l'applicazione del federalismo.
Stigmatizzata poi l'assenza in Aula del presidente Tondo, che ha
la delega sui rapporti con l'UE. Ci manca, ha affermato, una
valutazione rispetto alle responsabilità e al progetto Europa del
governo regionale. Rimango perplesso da questo modo di procedere
che non trova confronto con il passato né rispetto a una
procedura che è codificata. E rimango perplesso nel valutare come
accoglibili alcuni emendamenti, perché la comunitaria non è una
legge omnibus.
Sulla procedura di infrazione di Bruxelles nei confronti di
un'ordinanza del Comune di Azzano Decimo (che dispone
l'esclusione dei cittadini stranieri comunitari ed
extracomunitari regolarmente residenti in quel municipio dagli
aiuti assistenziali e dei servizi sociali così come previsto
dalla normativa regionale) si sono focalizzati, nei loro
interventi, Annamaria Menosso e Franco Codega, entrambi
consiglieri del Partito Democratico. Colpisce, per la Menosso, il
palese contrasto di questa ordinanza con la normativa regionale,
e va sottolineato l'atteggiamento nei confronti dei cittadini in
difficoltà che la LN propina come programma di governo quando
invece la questione immigrazione va gestita con intelligenza, e
l'inclusione sociale è una delle risposte. Quell'ordinanza è
illegittima e incivile.
Sugli stessi toni l'intervento di Codega, che ha ricordato come
l'ordinanza del sindaco di Azzano faccia riferimento a una
direttiva europea: non si capisce, ha sottolineato, come si
riesca a interpretare un dispositivo comunitario arrivando
addirittura a contenuti opposti. E poi c'è un progetto di legge
della LN che vorrebbe riproporre su tutto il territorio regionale
l'ordinanza di Azzano Decimo: allora che senso ha allargare
questa logica a tutto il welfare del Friuli Venezia Giulia se
oggi siamo qui a votare una legge che ci avvicina a Bruxelles?
Non dimentichiamoci che l'UE ha garantito 60 anni di pace mai
avuta.
Mauro Travanut (PD) ha ricordato il successo del Carroccio alle
recenti elezioni europee, eppure la Lega, ha annotato, non crede
minimamente a quella istituzione. E non c'è stata nemmeno la
possibilità di ascoltare la relazione di maggioranza della LN
sulla comunitaria dato che i consiglieri di quel gruppo sono
usciti dall'Aula. Evidentemente nel centrodestra non c'è
unitarietà, non c'è la forza per poter governare la regione.
Riguardo agli emendamenti, se attingono alla comunitaria saremo
d'accordo, altrimenti non li accetteremo.
Ultimo consigliere del PD a prendere la parola, il capogruppo
Gianfranco Moretton (PD). In questo dibattito sarebbe dovuto
intervenire il presidente Tondo, che non c'è. E comunque, questa
è una legge che andava votata mesi fa, ciò non è stato possibile
perché la fibrillazione interna alla maggioranza sta vivendo un
crescendo rossiniano, così c'è un rallentamento dell'attività
legislativa. Questa è una maggioranza amorfa.
Enio Agnola (IdV-Citt) si è concentrato sullo Sportello unico
delle imprese. C'è grande aspettativa per questo strumento, non
dobbiamo correre il rischio che lo sforzo non produca i risultati
attesi. Anche perché nel momento in cui dotiamo il mondo del
lavoro di una serie di provvedimenti che vanno a sostenerlo,
sarebbe corretto intervenire anche per modernizzare e
semplificare la pubblica amministrazione. Dietro
un'autorizzazione ci sono posti di lavoro, denaro, tempo, c'è
sviluppo. Lo Sportello esiste già in molte realtà della regione,
l'esperienza va recuperata e allo stesso tempo deve essere un
percorso che non si esaurisce ma, anzi, sarà necessario
realizzare nuove convenzioni, protocolli e accordi con enti
locali e apparati statali per offrire la possibilità al
cittadino-imprenditore di avere un percorso certo nella sua
attività.
Infine, l'intervento per il PdL di Alessandro Colautti. La
comunitaria del centrosinistra è un legge buona, un'iniziativa
importante, soprattutto perché si propone come una risposta vera
al tema della specialità. E' errore culturale e politico
interpretarla come un semplice atto notarile, dovuto o quasi
inutile. Su alcuni punti, su alcune direttive si può non essere
d'accordo, ma proprio per questo il provvedimento va approvato,
sostenuto, rafforzato, altrimenti finiremmo nel mirino anche
dello Stato e verrebbe intaccato il principio della specialità.
(foto - immagini tv)
(segue)