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CR: lavori aperti con dibattito su legge comunitaria (1)

18.06.2009
13:21
(ACON) Trieste, 18 giu - DT - Ad aprire i lavori del Consiglio regionale, presieduto da Edouard Ballaman, il dibattito sulla legge comunitaria. Primo intervento, quello di Franco Iacop, del PD.

Già in Commissione, ha ricordato, il percorso della legge è divenuto terreno di incontro e scontro all'interno maggioranza, con le dichiarazione durissime della LN. Eppure questa legge non è banale burocrazia, ma è l'applicazione del federalismo. Stigmatizzata poi l'assenza in Aula del presidente Tondo, che ha la delega sui rapporti con l'UE. Ci manca, ha affermato, una valutazione rispetto alle responsabilità e al progetto Europa del governo regionale. Rimango perplesso da questo modo di procedere che non trova confronto con il passato né rispetto a una procedura che è codificata. E rimango perplesso nel valutare come accoglibili alcuni emendamenti, perché la comunitaria non è una legge omnibus.

Sulla procedura di infrazione di Bruxelles nei confronti di un'ordinanza del Comune di Azzano Decimo (che dispone l'esclusione dei cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari regolarmente residenti in quel municipio dagli aiuti assistenziali e dei servizi sociali così come previsto dalla normativa regionale) si sono focalizzati, nei loro interventi, Annamaria Menosso e Franco Codega, entrambi consiglieri del Partito Democratico. Colpisce, per la Menosso, il palese contrasto di questa ordinanza con la normativa regionale, e va sottolineato l'atteggiamento nei confronti dei cittadini in difficoltà che la LN propina come programma di governo quando invece la questione immigrazione va gestita con intelligenza, e l'inclusione sociale è una delle risposte. Quell'ordinanza è illegittima e incivile.

Sugli stessi toni l'intervento di Codega, che ha ricordato come l'ordinanza del sindaco di Azzano faccia riferimento a una direttiva europea: non si capisce, ha sottolineato, come si riesca a interpretare un dispositivo comunitario arrivando addirittura a contenuti opposti. E poi c'è un progetto di legge della LN che vorrebbe riproporre su tutto il territorio regionale l'ordinanza di Azzano Decimo: allora che senso ha allargare questa logica a tutto il welfare del Friuli Venezia Giulia se oggi siamo qui a votare una legge che ci avvicina a Bruxelles? Non dimentichiamoci che l'UE ha garantito 60 anni di pace mai avuta.

Mauro Travanut (PD) ha ricordato il successo del Carroccio alle recenti elezioni europee, eppure la Lega, ha annotato, non crede minimamente a quella istituzione. E non c'è stata nemmeno la possibilità di ascoltare la relazione di maggioranza della LN sulla comunitaria dato che i consiglieri di quel gruppo sono usciti dall'Aula. Evidentemente nel centrodestra non c'è unitarietà, non c'è la forza per poter governare la regione. Riguardo agli emendamenti, se attingono alla comunitaria saremo d'accordo, altrimenti non li accetteremo.

Ultimo consigliere del PD a prendere la parola, il capogruppo Gianfranco Moretton (PD). In questo dibattito sarebbe dovuto intervenire il presidente Tondo, che non c'è. E comunque, questa è una legge che andava votata mesi fa, ciò non è stato possibile perché la fibrillazione interna alla maggioranza sta vivendo un crescendo rossiniano, così c'è un rallentamento dell'attività legislativa. Questa è una maggioranza amorfa.

Enio Agnola (IdV-Citt) si è concentrato sullo Sportello unico delle imprese. C'è grande aspettativa per questo strumento, non dobbiamo correre il rischio che lo sforzo non produca i risultati attesi. Anche perché nel momento in cui dotiamo il mondo del lavoro di una serie di provvedimenti che vanno a sostenerlo, sarebbe corretto intervenire anche per modernizzare e semplificare la pubblica amministrazione. Dietro un'autorizzazione ci sono posti di lavoro, denaro, tempo, c'è sviluppo. Lo Sportello esiste già in molte realtà della regione, l'esperienza va recuperata e allo stesso tempo deve essere un percorso che non si esaurisce ma, anzi, sarà necessario realizzare nuove convenzioni, protocolli e accordi con enti locali e apparati statali per offrire la possibilità al cittadino-imprenditore di avere un percorso certo nella sua attività.

Infine, l'intervento per il PdL di Alessandro Colautti. La comunitaria del centrosinistra è un legge buona, un'iniziativa importante, soprattutto perché si propone come una risposta vera al tema della specialità. E' errore culturale e politico interpretarla come un semplice atto notarile, dovuto o quasi inutile. Su alcuni punti, su alcune direttive si può non essere d'accordo, ma proprio per questo il provvedimento va approvato, sostenuto, rafforzato, altrimenti finiremmo nel mirino anche dello Stato e verrebbe intaccato il principio della specialità.

(foto - immagini tv)

(segue)