News


IdV-Citt: Colussi e Corazza, sicurezza, bocciatura prevista

29.06.2009
13:33
(ACON) Trieste, 29 giu - COM/DT - Il governo ha impugnato la legge regionale sulla sicurezza davanti alla Corte costituzionale, e per i consiglieri regionali di IdV-Citt Piero Colussi e Alessandro Corazza merita un commento.

"Tutto avremmo potuto immaginare - dichiara il capogruppo Piero Colussi - tranne che un Governo in cui la Lega ha un ruolo determinante bocciasse la legge bandiera dell'assessore regionale leghista Federica Seganti. Il Carroccio ha costruito tutta la campagna elettorale sulla sicurezza, e che ben sei punti vengano impugnati davanti alla Corte è un risultato veramente pesante"

"Quello che è successo era però prevedibile, aggiunge Alessandro Corazza. Già in Aula e ancor prima in Commissione avevo portato all'attenzione dell'assessore l'incostituzionalità di alcuni punti. E questo è esattamente quanto è successo. Se l'assessore ci avesse ascoltato avrebbe evitato questo risultato poco edificante.

"n qualità di relatore di minoranza della legge infatti, continua Corazza, avevo proprio segnalato che le figure dei volontari per la sicurezza suscitavano perplessità tra i giuristi, ma non solo. Avevamo infatti ricordato che poiché con l'entrata in vigore del decreto legge in materia di sicurezza pubblica il quadro nazionale era in divenire, sarebbe stato opportuno procedere con meno fretta poiché era sicuramente rischioso andare a normare un contesto giuridico che avrebbe potuto subire delle variazioni a causa di una possibile non fedele conversione in legge del decreto".

Tra le criticità che IdV-Citt aveva segnalato e che hanno trovato conferma nella decisione del governo, le ronde, la volontà di armare la polizia locale, l sostegno finanziario ai volontari per la sicurezza.

"Dove il Consiglio regionale non è arrivato - annotano Colussi e Corazza - ci ha pensato il Governo a fermare questa maggioranza. Ora l'assessore Seganti eviti di esporre la Regione a un contenzioso con il Governo per una legge illegittima costituzionalmente, sospenda l'iter dei regolamenti attuativi e ci ripensi, così come è stato fatto anche per la legge di tutela della lingua friulana.

"Non c'è nessuna fretta, concludono, e la prossima volta alla rincorsa del proprio elettorato l'assessore anteponga piuttosto la responsabilità per il ruolo che riveste".