II Comm: Promotur, audizione con presidente Vidoni
(ACON) Trieste, 02 lug - RC - Le prolungate nevicate dello
scorso inverno hanno permesso ai 6 poli sciistici del Friuli
Venezia Giulia gestiti dalla società Promotur (ovvero
Piancavallo, Forni di Sopra, Zoncolan Ravascletto, Tarvisio,
Sella Nevea e dall'inverno 2008/2009 anche Sauris di Sopra) di
portare da 105 a 130 le giornate di apertura degli impianti.
Non solo - ha reso noto il presidente della SpA, Luca Vidoni,
alla II Commissione consiliare presieduta da Maurizio Franz della
Lega Nord - perché anche arrivi (sono i primi ingressi di uno
skipass nella giornata) e presenze (sono tutti i primi ingressi
nel periodo di validità dello skipass esclusi gli stagionali)
hanno segnato buoni dati di incremento rispetto alla stagione
2007/2008: Piancavallo rispettivamente 43% e 41% che si traducono
in 105.443 arrivi e 145.038 presenze; Forni 25% e 15%, ovvero
36.506 arrivi e 54.697 presenze; Zoncolan 13% e 19%, ovvero
124.943 arrivi e 173.748 presenze; Tarvisio 20% e 18% con 124.412
arrivi e 155.173 presenze; Sella 1% e 2%, ovvero 20.366 arrivi e
25.272 presenze; infine a Sauris si sono segnalati 2.121 arrivi e
2.900 presenze (nessuna variazione perché è la prima gestione a
firma Promotur).
Per quanto riguarda gli investimenti, Vidoni ha fatto presente
che sono quelli messi a disposizione dalla Regione con il Piano
strategico 2003-2006 (concluso con 56.222.000 euro investiti,
5.310.370 euro di economie di acquisto impiegate su varianti in
corso d'opera e per nuovi interventi non inclusi nel Piano); con
la legge regionale 15 del 2005 (12.498.600 euro investiti,
inclusi 2.230.100 euro per manutenzioni straordinarie degli
esercizi dal 2005 al 2008 e 1.193.070 euro di economie di
acquisto generale); con il Piano industriale 2006-2010 in atto.
Vidoni ha poi parlato dei chilometri delle piste sciabili,
passati da 80 a 116, il numero degli impianti da 18 a 28, gli
abbonamenti stagionali da 5.865 a 7.497 per il Cartaneve e da 612
a 620 l'Alpeadria Skipass. Il presidente di Promotur si è quindi
soffermato ad elencare gli acquisti di mezzi e i potenziamenti
delle piste per ogni singolo polo sciistico, tra cui ha
incuriosito la costruzione, a Piancavallo, di una pista di bob su
rotaia lunga un chilometro e che parte dal Palaghiaccio lungo la
Tremol 1, funzionante anche in estate, quale alternativa allo
sci. Diverso il discorso della costruzione di un impianto di
risalita e tre piste che avrebbe voluto effettuare in Comune di
Budoia, Comune che però non si è dimostrato interessato al
progetto e ciò ha reso libere risorse per circa 10 milioni che
ora saranno ricollocate. A Forni di Sopra, invece, il problema
principale è l'esposizione al sole delle piste che obbliga a
chiudere la stagione prima che altrove: l'intenzione è di
allargare le piste a Ovest, lungo la direttrice Varmost-Mauria,
secondo un progetto che potrà costare tra i 14,5 e i 16,5
milioni, a seconda della tipologia di impianto che si sceglierà.
Tra le domande più pressanti giunte a Vidoni, sia da parte del PD
con Enzo Marsilio e Sandro Della Mea, sia di Roberto Asquini del
Gruppo Misto e di Franco Baritussio del PdL, è stata la richiesta
di provvedimenti per dotare i poli di servizi adeguati, in
particolare parcheggi vicini alle piste per non dover fare, come
accade oggi, centinaia di metri a piedi con sci in spalla e
scarponi ai piedi. Come non sono mancate le critiche ai numeri
dei posti letto, così come alle scelte strategiche
nell'utilizzare le economie della società.
Promotur non può pensare anche ai parcheggi - ha risposto Vidoni
- anche perché sono aree comunali piuttosto che provinciali. Si
potrebbero costruire silos interrati in project financing a
pagamento piuttosto che fornire un sevizio di bus navetta, ma
ribadisco che non è nel mandato di Promotur. E' vero - è stata la
risposta di Marsilio e di Asquini - ma può essere il soggetto che
sprona la Regione ad affrontare la questione con chi di dovere.
Asquini ha poi chiesto di Sella Nevea, dove per lui l'offerta è
sproporzionata al numero di utenti (20mila all'anno è un dato
ridicolo). Difficile fare previsioni - gli ha risposto Vidoni -
finché non si sarà completata la seggiovia Bovec-Canin, che
diventerà il polo sciistico più grande per la Slovenia. La bassa
presenza a Sella - ha aggiunto - quest'anno è stata anche a causa
della neve che ha superato le reti di sicurezza e abbiamo dovuto
chiudere le piste. Il sistema di difesa attiva delle valanghe -
gli ha dato man forte Della Mea - è un modello che funziona e che
può essere esportato con orgoglio.
Ancora Asquini, ma anche Della Mea e Baritussio, hanno poi
convenuto nella necessità di costruire una pista alternativa alla
tarvisiana Di Prampero, sul Lussari, pista non facile e spesso
chiusa causa varie gare che vi si disputano. Baritussio ha anche
auspicato che aumentino i punti wellness e di attrazione
parallela come quelli gastronomici, mentre ritiene che le
iniziative debbano essere private, con un aiuto dell'ente
pubblico solo se strettamente necessario e comunque limitato.
Semmai ci si deve chiedere sin dove si vogliono espandere i
nostri poli sciistici anche perché il futuro è nei collegamenti
transfrontalieri.
(immagini tv)