PD: Menis, la Lega continua a ricattare la maggioranza
(ACON) Trieste, 02 lug - COM/AB - La Lega Nord, come annunciato
dal capogruppo Narduzzi, ha abbandonato i lavori della III
Commissione consiliare (salute, servizi sociali, immigrazione)
promettendo di non tornarci finché la proposta di legge 39, che è
una priorità per il gruppo del Carroccio non tornerà in
discussione.
"Si apre la porta a una nuova possibile crisi di maggioranza -
commenta il consigliere regionale del PD Paolo Menis, che fa
parte della stessa Commissione - quando ancora non si sono spente
le polemiche per quella di pochi giorni fa che ha fatto seguito
alla spaccatura in Consiglio regionale, e sempre in materia di
immigrazione. Appare evidente che la linea politica che esprimono
non trova condivisione negli alleati, al di là di ogni possibile
dichiarazione contraria.
"Non mi stupisce certo l'atteggiamento della Lega - continua il
consigliere - siamo abituati a queste continue alzate di voce che
tentano di intimorire l'intera maggioranza; ormai andarsene
quando le cose non vanno come si pensa (dall'Aula del Consiglio,
dalla Commissione) sembra essere diventato il nuovo modo di fare
politica nella nostra Regione.
"E per cosa poi? Per la legge 39, un provvedimento che scardina
tutto il sistema di welfare sin qui costruito portando a quindici
anni di residenza in Friuli Venezia Giulia il requisito
necessario per accedere ai seguenti sostegni sociali:
- Interventi regionali a sostegno della famiglia e della
genitorialità (carta famiglia)
- Sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia
(asili nido)
- Norme integrative in materia di diritto allo studio (testi
scolastici e buono studio)
- Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e
la tutela dei diritti di cittadinanza sociale (accesso ai servizi
per la salute)
- Riordino degli interventi regionali in materia di edilizia
residenziale pubblica (accesso alle graduatorie per le
abitazioni)
- Interventi nei settori della ricerca scientifica,
dell'istruzione e della cultura
"Da una parte, migliaia di persone sono scese in piazza la scorsa
settimana per protestare contro questo scempio che distrugge la
tradizione di accoglienza e solidarietà che contraddistingue la
nostra Regione. Dall'altra, autorevoli esponenti politici e
dell'associazionismo si sono spesi per sottolineare tutte le
lacune e l'illogicità di questa proposta di legge, contraria alle
principali convenzioni europee e penalizzante anche per gli
stessi cittadini italiani che dovessero spostare all'interno del
nostro territorio.
"Ma al Carroccio questo non basta, si deve continuare comunque.
Vedremo come andrà a finire questo ennesimo ricatto politico
interno alla maggioranza. Noi del PD - conclude Menis -
sicuramente continueremo nella nostra ferma opposizione alla
legge 39 in tutte le sedi possibili: sul rispetto della dignità e
dell'uguaglianza delle persone, sui i diritti civili e il fermo
rifiuto di ogni discriminazione non accettiamo compromessi".