PD: Moretton, opere infrastrutturali a rischio
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - Il presidente Tondo,
nonostante i suoi poteri di commissario straordinario, non è
ancora riuscito a presentare un piano per le opere
infrastrutturali né ad attivare quelli già in programma, ma
continua a scegliere il silenzio, come l'assessore Riccardi che è
vicecommissario, per non dover dire la verità.
L'affermazione è di Gianfranco Moretto, capogruppo PD in
Consiglio regionale, che sottolinea come la sensazione sia che
per le infrastrutture in Friuli Venezia Giulia ci sarà da
attendere e forse inutilmente. La realtà che non si vuole dire è
che qualsiasi opera si dovesse cantierare non ci sarebbero i
fondi. Ma se da un punto di vista economico la cosa potrebbe non
sorprendere, sorprende invece che non si attivi nessuna azione
che consenta comunque di prevedere, almeno nel limite necessario,
alcuni interventi di infrastrutture prioritarie per la nostra
regione.
I problemi non si risolvono con il silenzio. Moretton ricorda a
Tondo che la Regione, nelle necessità più impellenti, ha sempre
saputo attivare meccanismi utili a costituire fondi e a procurare
finanziamenti per il raggiungimento degli obiettivi. Sta di fatto
che oggi registriamo invece l'immobilismo più assoluto, ivi
compresa l'azione di Friulia per qualsiasi aiuto e d'intervento
anche ai privati.
Vorremmo allora sapere per quanto tempo Tondo farà durare questo
silenzio e quanto tempo ancora terrà come questione
riservata ciò che riguarda l'economia, lo sviluppo e l'interesse
del mondo imprenditoriale regionale.
Le continue code sulle varie reti stradali, il momento economico
difficile, l'aumento dei costi per la difficoltà dei trasporti
richiederebbero un'azione immediata e incisiva.
La verità sulla realizzazione delle grandi opere infrastrutturali
è che il piano finanziario non è più compatibile con il costo
reale degli interventi previsti. A fronte di ciò, Autovie Venete
deve rimodulare il piano perché necessita di oltre 500 milioni di
euro rispetto alla precedente previsione di un miliardo e 800
milioni. Una
situazione alquanto imbarazzante, afferma Moretton, perché
smentisce l'impegno assunto dalla Regione. Come farà Autovie
Venete a reperire le risorse aggiuntive? Vi provvederà aumentando
il pedaggio autostradale che graverà sui
bilanci di famiglie e aziende? Otterrà un contributo
straordinario dalla Regione o dal Governo Berlusconi? Oppure,
come fatto ventilare dall'assessore Riccardi, si prevedranno
pedaggi in altre tratte stradali? E l'ANAS nazionale approverà il
nuovo piano finanziario di Autovie Venete? E, infine, perché sono
lievitati i costi per la realizzazione delle opere? Considerato
che nel 2017 scadrà la concessione con l'ANAS e che il Governo
metterà a gara la nuova
concessione, quale sarà la strada che verrà scelta per finanziare
tutte le opere previste dai crono programmi attuativi che
Riccardi continua sbandierare nei suoi pellegrinaggi?