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PD: Moretton, opere infrastrutturali a rischio

06.07.2009
09:59
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - Il presidente Tondo, nonostante i suoi poteri di commissario straordinario, non è ancora riuscito a presentare un piano per le opere infrastrutturali né ad attivare quelli già in programma, ma continua a scegliere il silenzio, come l'assessore Riccardi che è vicecommissario, per non dover dire la verità.

L'affermazione è di Gianfranco Moretto, capogruppo PD in Consiglio regionale, che sottolinea come la sensazione sia che per le infrastrutture in Friuli Venezia Giulia ci sarà da attendere e forse inutilmente. La realtà che non si vuole dire è che qualsiasi opera si dovesse cantierare non ci sarebbero i fondi. Ma se da un punto di vista economico la cosa potrebbe non sorprendere, sorprende invece che non si attivi nessuna azione che consenta comunque di prevedere, almeno nel limite necessario, alcuni interventi di infrastrutture prioritarie per la nostra regione.

I problemi non si risolvono con il silenzio. Moretton ricorda a Tondo che la Regione, nelle necessità più impellenti, ha sempre saputo attivare meccanismi utili a costituire fondi e a procurare finanziamenti per il raggiungimento degli obiettivi. Sta di fatto che oggi registriamo invece l'immobilismo più assoluto, ivi compresa l'azione di Friulia per qualsiasi aiuto e d'intervento anche ai privati.

Vorremmo allora sapere per quanto tempo Tondo farà durare questo silenzio e quanto tempo ancora terrà come questione riservata ciò che riguarda l'economia, lo sviluppo e l'interesse del mondo imprenditoriale regionale.

Le continue code sulle varie reti stradali, il momento economico difficile, l'aumento dei costi per la difficoltà dei trasporti richiederebbero un'azione immediata e incisiva.

La verità sulla realizzazione delle grandi opere infrastrutturali è che il piano finanziario non è più compatibile con il costo reale degli interventi previsti. A fronte di ciò, Autovie Venete deve rimodulare il piano perché necessita di oltre 500 milioni di euro rispetto alla precedente previsione di un miliardo e 800 milioni. Una situazione alquanto imbarazzante, afferma Moretton, perché smentisce l'impegno assunto dalla Regione. Come farà Autovie Venete a reperire le risorse aggiuntive? Vi provvederà aumentando il pedaggio autostradale che graverà sui bilanci di famiglie e aziende? Otterrà un contributo straordinario dalla Regione o dal Governo Berlusconi? Oppure, come fatto ventilare dall'assessore Riccardi, si prevedranno pedaggi in altre tratte stradali? E l'ANAS nazionale approverà il nuovo piano finanziario di Autovie Venete? E, infine, perché sono lievitati i costi per la realizzazione delle opere? Considerato che nel 2017 scadrà la concessione con l'ANAS e che il Governo metterà a gara la nuova concessione, quale sarà la strada che verrà scelta per finanziare tutte le opere previste dai crono programmi attuativi che Riccardi continua sbandierare nei suoi pellegrinaggi?