Pens: Ferone, per morti solitarie rafforzare servizi sociali
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - Con tragica cadenza ritorna
il problema di chi muore e per mesi nessuno ne sa nulla. A
metterlo in evidenza è Luigi Ferone in riferimento all'ultimo
tragico episodio di un pensionato di Gorizia. Così, il
consigliere regionale del Partito Pensionati ha nuovamente posto
l'accento sulla necessità di una maggiore attenzione verso le
persone sole, malate e comunque a rischio, attraverso una più
capillare e incisiva attività dei servizi sociali.
Appare evidente la necessità di realizzare una mappa del bisogno
- ha aggiunto Ferone - per individuare non solo le persone che
vivono in estrema povertà e in totale indigenza, ma anche coloro
che sono soli, senza parenti, malati e che proprio a causa di
questa situazione sono più a rischio.
Il problema della solitudine si avverte soprattutto nelle città,
dove in palazzi anonimi si può essere sconosciuti e soli pur fra
tante persone. Per far fronte a questa realtà - ha continuato
l'esponente del Partito Pensionati - i servizi sociali devono
adeguarsi per essere maggiormente vicini a questi soggetti a
rischio. Molte volte una telefonata, una visita può salvare una
vita o comunque può portare un aiuto a chi non può neppure più
contare su sé stesso per situazioni di varia natura.
Proprio per affrontare al meglio le accresciute esigenze, i
servizi sociali dovrebbero essere rafforzati - ha rimarcato
Ferone - sia negli organici che nei mezzi a disposizione. Sono
troppi i casi di morte solitaria e non sembra stiano finora
giungendo dalle Istituzioni risposte adeguate ad affrontare
questo problema.