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Pens: Ferone, per morti solitarie rafforzare servizi sociali

06.07.2009
13:43
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - Con tragica cadenza ritorna il problema di chi muore e per mesi nessuno ne sa nulla. A metterlo in evidenza è Luigi Ferone in riferimento all'ultimo tragico episodio di un pensionato di Gorizia. Così, il consigliere regionale del Partito Pensionati ha nuovamente posto l'accento sulla necessità di una maggiore attenzione verso le persone sole, malate e comunque a rischio, attraverso una più capillare e incisiva attività dei servizi sociali.

Appare evidente la necessità di realizzare una mappa del bisogno - ha aggiunto Ferone - per individuare non solo le persone che vivono in estrema povertà e in totale indigenza, ma anche coloro che sono soli, senza parenti, malati e che proprio a causa di questa situazione sono più a rischio.

Il problema della solitudine si avverte soprattutto nelle città, dove in palazzi anonimi si può essere sconosciuti e soli pur fra tante persone. Per far fronte a questa realtà - ha continuato l'esponente del Partito Pensionati - i servizi sociali devono adeguarsi per essere maggiormente vicini a questi soggetti a rischio. Molte volte una telefonata, una visita può salvare una vita o comunque può portare un aiuto a chi non può neppure più contare su sé stesso per situazioni di varia natura.

Proprio per affrontare al meglio le accresciute esigenze, i servizi sociali dovrebbero essere rafforzati - ha rimarcato Ferone - sia negli organici che nei mezzi a disposizione. Sono troppi i casi di morte solitaria e non sembra stiano finora giungendo dalle Istituzioni risposte adeguate ad affrontare questo problema.