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PdL: Valenti, inclusione lavorativa disabili non fa reddito

06.07.2009
17:18
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/DT - "Chiarire e stabilire fuor di ogni dubbio la natura assistenziale delle provvidenze correlate alle forme di inclusione sociale disciplinate dalla legge a favore di persone con handicap in modo da escludere la loro assimilabilità a redditi da lavoro dipendente e quindi sottrarli all'applicazione delle norme di carattere fiscale". Sarà, dunque, il consigliere regionale del PdL - nonché presidente della Commissione Bilancio - Gaetano Valenti a presentare in Aula (che da domani sarà impegnata con le variazioni di bilancio) un emendamento alla legge che disciplina i percorsi di socializzazione e integrazione sociale nei luoghi di lavoro. Una modifica, aggiunge, che nasce dopo aver sentito le associazioni impegnate nel sostegno a persone con handicap. "In base alla normativa - rileva Valenti - la Regione sostiene l'utilizzo di progetti inerenti i percorsi di socializzazione, osservazione e orientamento propedeutici all'integrazione lavorativa e all'inserimento socio-assistenziale in ambienti in cui si svolgono attività lavorative. Alle persone portatrici di handicap inserite nei percorsi di socializzazione spetta un incentivo di 2 euro per ora di presenza; a quelle inserite nei progetti socio-assistenziali spetta, invece, un'incentivazione pari a 200 euro. E' prevista poi la copertura delle spese del trasporto per raggiungere il luogo di lavoro e gli eventuali costi di mensa e pernottamento. In questo modo si chiarisce - conclude Valenti - che le attività svolte nell'ambito dei progetti di socializzazione e integrazione sociale non costituiscono un rapporto di lavoro, e che le incentivazioni non rappresentano un compenso, ma hanno finalità puramente assistenziale e motivazionale che hanno come obiettivo ultimo l'inclusione sociale".