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IdV-Citt: Corazza, comunitaria, no a lobby della caccia

07.07.2009
16:59
(ACON) Trieste, 07 lug - COM/DT - "Non credo che i cittadini del Friuli Venezia Giulia siano felici di sapere che il Consiglio regionale si occupa degli interessi delle lobby della caccia più di qualsiasi altro argomento". Il commento è di Alessandro Corazza, relatore di minoranza per IdV-Citt della legge comunitaria appena approvata dall'Assemblea.

"Dopo che nelle scorse sedute si erano votati diversi emendamenti sul tema, il centrodestra, fa notare il consigliere, ha presentato all'ultimo minuto di questa seduta l'ennesimo emendamento che - riguardando peraltro questioni sulle quali l'Aula si era già espressa nelle sedute precedenti - non si può che definire irricevibile. Ne ho chiesto l'immediato ritiro giunto - sotto forma di stralcio e per richiesta dello stesso presidente della Regione Renzo Tondo - solo dopo due ore di discussione.

Le leggi - ammonisce Corazza - dovrebbero riguardare la genericità dei cittadini, valere sempre e su tutti, e in questo caso dovrebbero recepire nel nostro ordinamento esclusivamente i disposti delle direttive europee. Questo modo puntuale di esercitare l'attività legislativa non è invece all'altezza del ruolo al quale il Consiglio è chiamato ad adempiere.

Nel merito della normativa sulla caccia, IdV-Citt si è espressa nettamente contro la posizione della maggioranza, ritenendo che le norme votate certifichino l'appiattimento del centrodestra alle posizioni più oltranziste dei cacciatori.

Non possiamo condividere - afferma ancora Corazza - la decisione della maggioranza di dare il via libera alla caccia di specie non cacciabili sul territorio nazionale. Ricordo che vi è già stato il pronunciamento dei TAR di alcune Regioni che hanno accolto i ricorsi presentati da associazioni e privati cittadini contro analoghi provvedimenti assunti da organi di governo locali.

Non se ne può più - conclude Corazza - delle scelte derogatorie proposte a ogni piè sospinto da questa maggioranza, quasi a prefigurare la volontà di porsi, sistematicamente, oltre e al di là di ogni legislazione, sia essa nazionale (come nel caso della legge sulla sicurezza appena impugnata dal governo) o comunitaria".