PD: Gabrovec, soppressione Comunità montane crea vuoto
(ACON) Trieste, 08 lug - COM/DT - Il commissariamento delle
Comunità montane è al centro del comunicato del consigliere
regionale del PD Igor Gabrovec.
L'esponente di opposizione ricorda che il mantenimento dello
status quo relativo all'organizzazione delle Comunità montane
troverebbe pochi sostenitori pure tra i banchi dell'opposizione,
tanto che anche la precedente maggioranza progettava una
sostanziale riforma del sistema delle Autonomie locali che
avrebbe interessato le zone montane.
Gabrovec ha poi sottolineato che la mera soppressione delle
Comunità montane non fornirà le risposte alle esigenze e alle
giuste attese del territorio e delle amministrazioni comunali,
creando invece un vuoto amministrativo in una fase delicata della
gestione di importanti progetti - anche europei - per lo sviluppo
della montagna. L'importanza e la delicatezza del problema è
confermata, rileva, dalla preannunciata presenza in Aula, domani,
dei sindaci dei Comuni inclusi nelle tre Comunità montane
regionali in segno di protesta.
Le due Comunità montane - quella del Torre-Natisone-Collio e
quella del Gemonese-Canal del Ferro-Val Canale - che collegano le
province di Gorizia e Udine svolgono un ruolo fondamentale anche
nell'attuazione delle leggi di tutela della minoranza slovena
essendo previste su questi territori diverse misure di tutela tra
le quali l'uso dello sloveno nella pubblica amministrazione.
Ambedue le norme - continua Gabrovec - prevedono che l'assetto
amministrativo, l'uso del territorio, i piani di programmazione
economica, sociale e urbanistica e la loro attuazione debbano
tendere alla salvaguardia delle caratteristiche
storico-culturali.
Non dimentichiamoci, sottolinea ancora, che anche la soppressione
della Comunità montana del Carso è stata un scelta puramente
politica. Il passaggio delle competenze dalle Comunità montane
alle Province in ogni caso colpirebbe le amministrazioni comunali
che sono i migliori latori delle necessità del territorio. Anche
nel malaugurato caso del commissariamento delle Comunità montane
quindi, conclude Gabrovec, l'amministrazione regionale dovrebbe
conferire l'incarico della formazione delle giunte provvisorie
proprio alle amministrazioni comunali evitando di nominare
burocrati e tecnici.