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PD: Gabrovec, soppressione Comunità montane crea vuoto

08.07.2009
19:05
(ACON) Trieste, 08 lug - COM/DT - Il commissariamento delle Comunità montane è al centro del comunicato del consigliere regionale del PD Igor Gabrovec.

L'esponente di opposizione ricorda che il mantenimento dello status quo relativo all'organizzazione delle Comunità montane troverebbe pochi sostenitori pure tra i banchi dell'opposizione, tanto che anche la precedente maggioranza progettava una sostanziale riforma del sistema delle Autonomie locali che avrebbe interessato le zone montane.

Gabrovec ha poi sottolineato che la mera soppressione delle Comunità montane non fornirà le risposte alle esigenze e alle giuste attese del territorio e delle amministrazioni comunali, creando invece un vuoto amministrativo in una fase delicata della gestione di importanti progetti - anche europei - per lo sviluppo della montagna. L'importanza e la delicatezza del problema è confermata, rileva, dalla preannunciata presenza in Aula, domani, dei sindaci dei Comuni inclusi nelle tre Comunità montane regionali in segno di protesta.

Le due Comunità montane - quella del Torre-Natisone-Collio e quella del Gemonese-Canal del Ferro-Val Canale - che collegano le province di Gorizia e Udine svolgono un ruolo fondamentale anche nell'attuazione delle leggi di tutela della minoranza slovena essendo previste su questi territori diverse misure di tutela tra le quali l'uso dello sloveno nella pubblica amministrazione.

Ambedue le norme - continua Gabrovec - prevedono che l'assetto amministrativo, l'uso del territorio, i piani di programmazione economica, sociale e urbanistica e la loro attuazione debbano tendere alla salvaguardia delle caratteristiche storico-culturali.

Non dimentichiamoci, sottolinea ancora, che anche la soppressione della Comunità montana del Carso è stata un scelta puramente politica. Il passaggio delle competenze dalle Comunità montane alle Province in ogni caso colpirebbe le amministrazioni comunali che sono i migliori latori delle necessità del territorio. Anche nel malaugurato caso del commissariamento delle Comunità montane quindi, conclude Gabrovec, l'amministrazione regionale dovrebbe conferire l'incarico della formazione delle giunte provvisorie proprio alle amministrazioni comunali evitando di nominare burocrati e tecnici.