PdL: Valenti, forme di inclusione sociale non sono rapporto di lavoro
(ACON) Trieste, 10 lug - COM/MPB - "Chiarita e stabilita fuor
di ogni dubbio la natura assistenziale delle provvidenze
correlate con le forme di inclusione sociale disciplinate dalla
legge a favore di persone handicappate, in modo da escludere la
loro assimilabilità a redditi da lavoro dipendente e quindi
sottrarli dall'applicazione delle norme di carattere fiscale".
Ad affermarlo il consigliere regionale del PdL e presidente della
Commissione Bilancio Gaetano Valenti che, in sede di discussione
delle variazioni di bilancio, ha presentato un emendamento,
approvato a larghissima maggioranza, sostitutivo dell'art. 14 ter
della LR 41/1996, in materia di percorsi di socializzazione ed
integrazione sociale nei luoghi di lavoro. Tale emendamento è
stato realizzato sentendo le associazioni impegnate nel sostegno
di persone con handicap.
"In base alla normativa - rileva Valenti - la Regione sostiene
l'utilizzo di progetti inerenti i percorsi di socializzazione,
osservazione e orientamento propedeutici all'integrazione
lavorativa e l'inserimento socio-assistenziale in ambienti in cui
si svolgono attività lavorative.
"Alle persone portatrici di handicap, che sono circa 1000 in
Friuli Venezia Giulia, inserite nei percorsi di socializzazione,
spetta un incentivo motivazionale pari a 2 Euro per ora di
presenza; a quelle inserite nei progetti socio-assistenziali
spetta, invece, un'incentivazione motivazionale pari a 200 Euro.
E' prevista poi la copertura delle spese del trasporto per
raggiungere il luogo di lavoro e gli eventuali costi di mensa e
pernottamento.
"In questo modo si chiarisce - conclude Valenti - che le attività
svolte nell'ambito dei progetti di socializzazione ed
integrazione sociale non costituiscono un rapporto di lavoro, e
che le incentivazioni non rappresentano un compenso, ma hanno
finalità puramente assistenziale e motivazionale che hanno come
fine ultimo l'inclusione sociale".