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PdL: Valenti, forme di inclusione sociale non sono rapporto di lavoro

10.07.2009
12:16
(ACON) Trieste, 10 lug - COM/MPB - "Chiarita e stabilita fuor di ogni dubbio la natura assistenziale delle provvidenze correlate con le forme di inclusione sociale disciplinate dalla legge a favore di persone handicappate, in modo da escludere la loro assimilabilità a redditi da lavoro dipendente e quindi sottrarli dall'applicazione delle norme di carattere fiscale". Ad affermarlo il consigliere regionale del PdL e presidente della Commissione Bilancio Gaetano Valenti che, in sede di discussione delle variazioni di bilancio, ha presentato un emendamento, approvato a larghissima maggioranza, sostitutivo dell'art. 14 ter della LR 41/1996, in materia di percorsi di socializzazione ed integrazione sociale nei luoghi di lavoro. Tale emendamento è stato realizzato sentendo le associazioni impegnate nel sostegno di persone con handicap. "In base alla normativa - rileva Valenti - la Regione sostiene l'utilizzo di progetti inerenti i percorsi di socializzazione, osservazione e orientamento propedeutici all'integrazione lavorativa e l'inserimento socio-assistenziale in ambienti in cui si svolgono attività lavorative. "Alle persone portatrici di handicap, che sono circa 1000 in Friuli Venezia Giulia, inserite nei percorsi di socializzazione, spetta un incentivo motivazionale pari a 2 Euro per ora di presenza; a quelle inserite nei progetti socio-assistenziali spetta, invece, un'incentivazione motivazionale pari a 200 Euro. E' prevista poi la copertura delle spese del trasporto per raggiungere il luogo di lavoro e gli eventuali costi di mensa e pernottamento. "In questo modo si chiarisce - conclude Valenti - che le attività svolte nell'ambito dei progetti di socializzazione ed integrazione sociale non costituiscono un rapporto di lavoro, e che le incentivazioni non rappresentano un compenso, ma hanno finalità puramente assistenziale e motivazionale che hanno come fine ultimo l'inclusione sociale".