PD: Lupieri, riforma blitz sulla Sanità è autogol politico
(ACON) Trieste, 10 lug - COM/ET - Non è con un emendamento
caduto dall'alto che si fa la riforma sanitaria della regione, ma
con percorsi di partecipazione e di forte convergenza, come era
stato annunciato dal Libro Verde che viene invece ora
completamente disatteso.
Così l'esponente del PD Sergio Lupieri sull'emendamento della
Giunta approvato dal Consiglio, che riordina i livelli
organizzativi della sanità regionale.
Un emendamento che - sostiene Lupieri - offende la Conferenza di
programmazione sociosanitaria di Codroipo e l'Assemblea dei
sindaci, inascoltate, salvo poi prevedere addirittura la modifica
delle loro competenze. La funzione propria della direzione
centrale dell'assessorato alla Sanità viene anch'essa snaturata,
incidendo così profondamente sull'assetto istituzionale del
nostro servizio sanitario regionale.
Il consigliere pone molti quesiti. Che rapporti intercorreranno
tra la nuova direzione e l'assessorato alla Sanità? E quale sarà
il ruolo dell'assessore alla Sanità che, da questa manovra, è la
figura che ne esce più penalizzata? E perché il Centro servizi
condivisi e l'attuale Agenzia regionale della sanità, che avevano
funzioni tecniche di supporto, sono estraniati dalle funzioni
organiche della sanità regionale in virtù della creazione della
nuova Direzione, con rapporti diretti con Giunta e presidente
della Regione? Qualcuno, sostiene Lupieri, dovrà spiegarci come
mai la programmazione e la pianificazione delle politiche sociali
saranno separate dalla sanità.
Per l'esponente dell'opposizione, in questa riforma vi è una
forte confusione di ruoli tra programmazione e gestione,
assommandosi le funzioni in un unico soggetto - la nuova
direzione - contro ogni principio di trasparenza.
Particolarmente controverso sarebbe il comma 13 che, sostiene
Lupieri, abroga molte realtà sociosanitarie esistenti e crea una
direzione centrale senza vincoli di procedure concorsuali, vero
corpo autonomo a sé stante sulle decisioni di eventuali
assunzioni e in odore di incostituzionalità.
Un emendamento che ha la presunzione di riformare il servizio
sanitario regionale, conclude Lupieri, mentre in realtà denuncia
chiaramente la mancanza di un confronto partecipato e di una
seria discussione nel merito. Un atto quindi di grande
presunzione, arroganza e debolezza politica.