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PD: Lupieri, riforma blitz sulla Sanità è autogol politico

10.07.2009
17:17
(ACON) Trieste, 10 lug - COM/ET - Non è con un emendamento caduto dall'alto che si fa la riforma sanitaria della regione, ma con percorsi di partecipazione e di forte convergenza, come era stato annunciato dal Libro Verde che viene invece ora completamente disatteso.

Così l'esponente del PD Sergio Lupieri sull'emendamento della Giunta approvato dal Consiglio, che riordina i livelli organizzativi della sanità regionale.

Un emendamento che - sostiene Lupieri - offende la Conferenza di programmazione sociosanitaria di Codroipo e l'Assemblea dei sindaci, inascoltate, salvo poi prevedere addirittura la modifica delle loro competenze. La funzione propria della direzione centrale dell'assessorato alla Sanità viene anch'essa snaturata, incidendo così profondamente sull'assetto istituzionale del nostro servizio sanitario regionale.

Il consigliere pone molti quesiti. Che rapporti intercorreranno tra la nuova direzione e l'assessorato alla Sanità? E quale sarà il ruolo dell'assessore alla Sanità che, da questa manovra, è la figura che ne esce più penalizzata? E perché il Centro servizi condivisi e l'attuale Agenzia regionale della sanità, che avevano funzioni tecniche di supporto, sono estraniati dalle funzioni organiche della sanità regionale in virtù della creazione della nuova Direzione, con rapporti diretti con Giunta e presidente della Regione? Qualcuno, sostiene Lupieri, dovrà spiegarci come mai la programmazione e la pianificazione delle politiche sociali saranno separate dalla sanità.

Per l'esponente dell'opposizione, in questa riforma vi è una forte confusione di ruoli tra programmazione e gestione, assommandosi le funzioni in un unico soggetto - la nuova direzione - contro ogni principio di trasparenza.

Particolarmente controverso sarebbe il comma 13 che, sostiene Lupieri, abroga molte realtà sociosanitarie esistenti e crea una direzione centrale senza vincoli di procedure concorsuali, vero corpo autonomo a sé stante sulle decisioni di eventuali assunzioni e in odore di incostituzionalità.

Un emendamento che ha la presunzione di riformare il servizio sanitario regionale, conclude Lupieri, mentre in realtà denuncia chiaramente la mancanza di un confronto partecipato e di una seria discussione nel merito. Un atto quindi di grande presunzione, arroganza e debolezza politica.