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PD: Menis, requiem per l'Orchestra sinfonica del FVG

14.07.2009
16:24
(ACON) Trieste, 14 lug - COM/ET - Tre giorni dopo che l'assestamento di bilancio ha di fatto cancellato il futuro dell'Orchestra sinfonica del Friuli Venezia Giulia - con il taglio della metà dei fondi a essa destinati - è andato in scena, davanti alla VI Commissione consiliare regionale, quello che aveva tutta l'aria di essere un requiem.

A intervenire sulle sorti dell'Orchestra, il consigliere del PD Paolo Menis.

Il maestro Alberto Martini, direttore artistico attualmente in carica, ha consegnato alla Commissione una memoria che Menis cita e nella quale si sarebbe detto amareggiato dall'esclusione da qualsiasi confronto sul futuro dell'Orchestra e dalla notizia che i programmi artistici e le partecipazioni programmate erano state fatte proprie da altre realtà, senza la minima condivisione.

Il direttore lamenterebbe anche come la poca chiarezza sull'attuale situazione dell'Orchestra porterebbe alla cancellazione della partecipazione dell'Orchestra da importanti concerti, come quello di chiusura al Festival internazionale delle nazioni di Città di Castello.

Menis condivide le osservazioni del maestro Martini e sottolinea come la stessa audizione, chiesta un mese e mezzo fa, arrivi solo adesso a giochi fatti.

Il vero nodo, prosegue il consigliere del PD, è la richiesta di stabilizzazione: un doveroso riconoscimento del lavoro di tanti professionisti svolto in nove anni. Proprio quando sembrava che si fosse raggiunta la serenità necessaria, quando le polemiche hanno lasciato spazio ai successi di critica e pubblico, è arrivata improvvisa la decisione della sospensione dell'attività.

Non è ben chiaro - dice l'esponente dell'opposizione - se il problema sia politico, se si vogliono cioè dirottare i fondi verso altre forme artistiche, o se sia solo una questione economica a spingere l'assessore verso una scelta quantomeno discutibile. Mi chiedo infatti - prosegue - se non avesse più senso intervenire sulla realtà esistente, integrandola con le esigenze emerse, invece di creare nuovi organismi che avranno gli stessi problemi di precarietà e di reperimento dei fondi dell'attuale struttura.

Per Menis le rassicurazioni di Molinaro non sono rilevanti. Anche se nel nuovo soggetto potranno lavorare alcuni dei musicisti della Sinfonica, bisogna vedere a quale condizioni potranno farlo. Di fatto - evidenzia il consigliere - perderanno il diritto a essere stabilizzati e a una prospettiva sicura per sé e le proprie famiglie. Altro che ringraziamenti, il vero grazie, secondo il consigliere, sarebbe stato dare un futuro a questi lavoratori.

Nel corso delle audizioni è stata ulteriormente evidenziata la debolezza della altre argomentazioni a sostegno della decisione di sospendere l'attività della struttura: la necessità di valorizzazione maggiormente i giovani talenti provenienti dai conservatori regionali, la condizione di precarietà dell'Orchestra stessa, la volontà di coinvolgere maggiormente privati ed esperti di settore. Tutte finalità condivisibili che - conclude Menis - avrebbero potuto essere soddisfatte mantenendo la Sinfonica, un'eccellenza culturale del nostro territorio in particolare per le Province, come quella di Udine, che non hanno altri soggetti in grado di garantire un'offerta musicale di questo prestigio.