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III Comm: pdl assistenza anziani, dibattito e rinvio lavori

15.07.2009
18:14
(ACON) Trieste, 15 lug - RC - Dibattito generale e rinvio ad altra seduta. Nel frattempo, la III Commissione consiliare presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC) si è ripromessa di approfondire la proposta di legge con cui Roberto Asquini (Misto) vorrebbe si offrisse un servizio in più di assistenza agli anziani autosufficienti, organizzandolo su base familiare, e al contempo si aumentasse la formazione degli assistenti affinché possano garantire i più elementari interventi.

Simili le critiche mosse al testo, a cominciare dalla consigliera Annamaria Menosso del PD, che ha trovato sponda in Massimo Blasoni del PdL: tenere l'anziano il più possibile a casa è da sempre una priorità della nostra Regione, ma occhio a come si gestisce la cosa specie dal punto di vista dell'assistenza perché riguarda anche quella sanitaria; non si specifica il grado di non autosufficienza della persona, al pari è superficiale la preparazione che si vuole dare al personale; il pericolo è che si creino delle piccole case di riposo abusive; piuttosto si può intervenire sulla legge per le badanti.

Non distante la posizione di Sergio Lupieri (PD): se si tratta di un'iniziativa che aumenta la domiciliarità dell'anziano ben venga, ma sono contrario a creare piccole case di riposo o minuscoli centri diurni di assistenza. Chi opera in queste strutture non può essere un semplice volontario.

Per Piero Colussi di IdV-Cittadini, meglio intervenire sull'esistente, come ad esempio creando una legge per le associazioni di volontariato.

Per Stefano Pustetto di SA-SD, se ci sono risorse vanno usate per potenziare i centri diurni, ammodernarli, migliorarne l'assistenza, perché se la motivazione di fondo della legge è l'aggregazione dell'anziano, è sempre meglio che lasciarlo a casa.

Infine un monito anche da Franco Codega (PD): l'idea è buona, ma non vanno moltiplicati gli enti; integriamo a dovere le leggi già esistenti.

Asquini ha quindi sostenuto che le critiche mosse erano al pari di quelle che spinsero gli albergatori a contrastare la nascita dei bed and breakfast: si aveva paura del nuovo e si temeva la concorrenza, al pari di oggi da parte delle case di riposo. Al contrario, nella sua proposta non si parla di assistenza 24 ore su 24, non si parla di anziani non autosufficienti, si rimanda ad un regolamento per i necessari paletti e impedire che si creino degli abusi, i centri diurni non esistono in tutti i Comuni specie se piccoli, il lavoro degli assistenti potrebbe essere inquadrato come lavoro accessorio e si possono prevedere dei corsi di preparazione.

(immagini tv)