III Comm: pdl assistenza anziani, dibattito e rinvio lavori
(ACON) Trieste, 15 lug - RC - Dibattito generale e rinvio ad
altra seduta. Nel frattempo, la III Commissione consiliare
presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC) si è ripromessa di
approfondire la proposta di legge con cui Roberto Asquini (Misto)
vorrebbe si offrisse un servizio in più di assistenza agli
anziani autosufficienti, organizzandolo su base familiare, e al
contempo si aumentasse la formazione degli assistenti affinché
possano garantire i più elementari interventi.
Simili le critiche mosse al testo, a cominciare dalla consigliera
Annamaria Menosso del PD, che ha trovato sponda in Massimo
Blasoni del PdL: tenere l'anziano il più possibile a casa è da
sempre una priorità della nostra Regione, ma occhio a come si
gestisce la cosa specie dal punto di vista dell'assistenza perché
riguarda anche quella sanitaria; non si specifica il grado di non
autosufficienza della persona, al pari è superficiale la
preparazione che si vuole dare al personale; il pericolo è che si
creino delle piccole case di riposo abusive; piuttosto si può
intervenire sulla legge per le badanti.
Non distante la posizione di Sergio Lupieri (PD): se si tratta di
un'iniziativa che aumenta la domiciliarità dell'anziano ben
venga, ma sono contrario a creare piccole case di riposo o
minuscoli centri diurni di assistenza. Chi opera in queste
strutture non può essere un semplice volontario.
Per Piero Colussi di IdV-Cittadini, meglio intervenire
sull'esistente, come ad esempio creando una legge per le
associazioni di volontariato.
Per Stefano Pustetto di SA-SD, se ci sono risorse vanno usate per
potenziare i centri diurni, ammodernarli, migliorarne
l'assistenza, perché se la motivazione di fondo della legge è
l'aggregazione dell'anziano, è sempre meglio che lasciarlo a
casa.
Infine un monito anche da Franco Codega (PD): l'idea è buona, ma
non vanno moltiplicati gli enti; integriamo a dovere le leggi già
esistenti.
Asquini ha quindi sostenuto che le critiche mosse erano al pari
di quelle che spinsero gli albergatori a contrastare la nascita
dei bed and breakfast: si aveva paura del nuovo e si temeva la
concorrenza, al pari di oggi da parte delle case di riposo. Al
contrario, nella sua proposta non si parla di assistenza 24 ore
su 24, non si parla di anziani non autosufficienti, si rimanda ad
un regolamento per i necessari paletti e impedire che si creino
degli abusi, i centri diurni non esistono in tutti i Comuni
specie se piccoli, il lavoro degli assistenti potrebbe essere
inquadrato come lavoro accessorio e si possono prevedere dei
corsi di preparazione.
(immagini tv)