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SA-PRC: Kocijancic, sul rigassificatore tripudio immotivato

17.07.2009
13:22
(ACON) Trieste, 17 lug - COM/DT - "Apprendere dalla stampa che c'è un tripudio trasversale, del tutto ingiustificato, per il via libera al progetto del rigassificatore a Trieste non depone a favore della classe politica e istituzionale locale". Lo afferma, in una nota, Igor Kocijancic, consigliere regionale di SA-PRC.

I motivi, per l'esponente di opposizione, sono due: in primo luogo, annota, tutti sembrano dimenticarsi che il progetto di Gas Natural presenta numerose lacune tecniche e progettuali puntualmente evidenziate nel corso di audizioni (dal Consiglio regionale a quello municipale di Trieste) e presentazioni pubbliche alle quali i rappresentanti della società non hanno mai, ci risulta, posto rimedio. E queste, sottolinea ancora Kocijancic, sono le lacune puntualmente evidenziate anche dai Consigli comunali di San Dorligo e Muggia nelle proprie deliberazioni di parere contrario al progetto.

In secondo luogo, aggiunge, anche i commenti più entusiastici insistono su aspetti del tutto marginali, leggi il paventato ritorno a un regime di agevolazione, o la riduzione del prezzo alla pompa dei carburanti per i residenti in regioni interessate dall'estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi nonché dall'attività di rigassificazione anche attraverso impianti fissi e off shore o, ancora, l'abbattimento di accise derivanti dal coinvolgimento in un'operazione energetica di interesse nazionale. Da ultimo, le condizioni che il Comune intende imporre a Gas Natural e le possibili sinergie di business per Acegas e Lucchini (con il suo progetto di nuova centrale elettrica).

Su tutta la ridda di cifre sciorinate negli ultimi giorni vi sono molte variabili dipendenti e un'unica costante, secondo il consigliere: e cioè gli 80 posti di lavoro (destinati prevalentemente a personale tecnico specializzato già formato) a regime. Questo è l'unico dato dichiarato dai vertici di Gas Natural e immutato nel tempo.

Significa che chi, da ruoli di responsabilità politica, sindacale o istituzionale, continua ad asserire che il rigassificatore è fondamentale per la chiusura della Ferriera e la riconversione della siderurgia verso altri settori, o è in malafede (e sta mentendo spudoratamente illudendo centinaia di metalmeccanici e migliaia di cittadini), o non ha studiato e approfondito a dovere le carte, oppure ha cattiva memoria e non ha ascoltato con attenzione quanto dichiarato in varie sedi pubbliche dai dirigenti di Gas Natural.

I toni di tripudio sono quindi del tutto ingiustificati e immotivati: possono appartenere soltanto, conclude Kocijancic, a una classe dirigente (locale e nazionale) priva di idee, sempre disposta a plaudire acriticamente qualsiasi proposta calata sul territorio per gli interessi dei poteri forti e, soprattutto, disabituata da un pezzo a porsi qualsiasi domanda.