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IV Comm: audizione comm. straordinario laguna Grado Marano

21.07.2009
15:01
(ACON) Trieste, 21 lug - DT - Sette anni di commissariamento per l'autorità che governa la Laguna di Grado e Marano, e i problemi non mancano. Lo ha sottolineato Gianni Menchini, neocommissario straordinario da 5 mesi, invitato in audizione dalla IV Commissione consiliare presieduta da Alessandro Colautti (PdL).

In quest'area - ha affermato - c'è la zona industriale dell'Aussa-Corno con 3500 addetti, una forte attività portuale (un milione mezzo di tonnellate di merci movimentate nel 2008), un turismo culturale accanto a quello balneare di Grado e Lignano, quasi seimila posti barca e oltre 200 unità impegnate nella pesca. Un'area in cui si sovrappongono tante attività, in sofferenza però per una pressione antropica che ha portato a un forte degrado ambientale, con fenomeni di contaminazione del terreno e delle acque (e il caso Caffaro ne è l'emblema), a un'attività di navigazione non del tutto sicura e a una pericolosa alterazione dell'ecosistema lagunare. Tutto questo - ha fatto presente il commissario - veniva scritto nel 2002 e oggi, sette anni dopo, è ancora attuale. Un sistema, quello della laguna, in crisi con risvolti economici e sociali importanti, che coinvolgono quanto meno 15 Comuni.

Per questo bisogna muoversi. E' stato sottoscritto, ha fatto presente Menchini, un protocollo d'intesa con il ministero dell'Ambiente per affrontare la questione del risanamento ambientale, mentre sulla sicurezza della navigazione è stato interessato il Magistrato alle acque di Venezia. L'altro versante su cui si intende operare è il completamento del piano di caratterizzazione, assieme all'Arpa: un'attività che partirà la prossima settimana e che terminerà tra 12-15 mesi.

E se per quanto concerne la navigazione il nodo dei sedimi potrebbe avere presto una soluzione, visto che a fine mese lo studio di fattibilità del Magistrato di Venezia individuerà il punto in cui si potranno collocare (e in questo senso Menchini vorrebbe ridare una funzione alle vasche di stoccaggio di San Giorgio di Nogaro), rimane aperta l'emergenza Caffaro. Una situazione di incertezza sul piano gestionale, ha annotato, che non aiuta. Abbiamo avviato anche in questo caso uno studio di fattibilità per dare il via a un percorso di recupero ambientale dell'area, la situazione è delicata, a essere inquinati sono i terreni, le acque sotterranee e i sedimenti. Dobbiamo individuare le soluzioni tecniche, ma a costi sostenibili.

Infine, una nota sulle barene (gli isolotti fangosi o limosi che rimangono generalmente emersi e che sono fondamentali per catturare sedimenti e detriti). "C'è un problema naturale, ed è l'evoluzione morfologica della laguna a lago, ma poi c'è pure una questione legislativa perché si può intervenire sulle barene solo con sedimi di una certa qualità che noi non abbiamo. Per questo pensiamo a barene sperimentali, con sedimi diversi, da monitorare certamente. Per affrontare e risolvere questo problema ambientale, ha concluso Menchini, bisogna assolutamente intervenire sul piano normativo.

(immagini tv)