IV Comm: audizione comm. straordinario laguna Grado Marano
(ACON) Trieste, 21 lug - DT - Sette anni di commissariamento
per l'autorità che governa la Laguna di Grado e Marano, e i
problemi non mancano. Lo ha sottolineato Gianni Menchini,
neocommissario straordinario da 5 mesi, invitato in audizione
dalla IV Commissione consiliare presieduta da Alessandro Colautti
(PdL).
In quest'area - ha affermato - c'è la zona industriale
dell'Aussa-Corno con 3500 addetti, una forte attività portuale
(un milione mezzo di tonnellate di merci movimentate nel 2008),
un turismo culturale accanto a quello balneare di Grado e
Lignano, quasi seimila posti barca e oltre 200 unità impegnate
nella pesca. Un'area in cui si sovrappongono tante attività, in
sofferenza però per una pressione antropica che ha portato a un
forte degrado ambientale, con fenomeni di contaminazione del
terreno e delle acque (e il caso Caffaro ne è l'emblema), a
un'attività di navigazione non del tutto sicura e a una
pericolosa alterazione dell'ecosistema lagunare. Tutto questo -
ha fatto presente il commissario - veniva scritto nel 2002 e
oggi, sette anni dopo, è ancora attuale. Un sistema, quello della
laguna, in crisi con risvolti economici e sociali importanti, che
coinvolgono quanto meno 15 Comuni.
Per questo bisogna muoversi. E' stato sottoscritto, ha fatto
presente Menchini, un protocollo d'intesa con il ministero
dell'Ambiente per affrontare la questione del risanamento
ambientale, mentre sulla sicurezza della navigazione è stato
interessato il Magistrato alle acque di Venezia. L'altro versante
su cui si intende operare è il completamento del piano di
caratterizzazione, assieme all'Arpa: un'attività che partirà la
prossima settimana e che terminerà tra 12-15 mesi.
E se per quanto concerne la navigazione il nodo dei sedimi
potrebbe avere presto una soluzione, visto che a fine mese lo
studio di fattibilità del Magistrato di Venezia individuerà il
punto in cui si potranno collocare (e in questo senso Menchini
vorrebbe ridare una funzione alle vasche di stoccaggio di San
Giorgio di Nogaro), rimane aperta l'emergenza Caffaro. Una
situazione di incertezza sul piano gestionale, ha annotato, che
non aiuta. Abbiamo avviato anche in questo caso uno studio di
fattibilità per dare il via a un percorso di recupero ambientale
dell'area, la situazione è delicata, a essere inquinati sono i
terreni, le acque sotterranee e i sedimenti. Dobbiamo individuare
le soluzioni tecniche, ma a costi sostenibili.
Infine, una nota sulle barene (gli isolotti fangosi o limosi che
rimangono generalmente emersi e che sono fondamentali per
catturare sedimenti e detriti). "C'è un problema naturale, ed è
l'evoluzione morfologica della laguna a lago, ma poi c'è pure una
questione legislativa perché si può intervenire sulle barene solo
con sedimi di una certa qualità che noi non abbiamo. Per questo
pensiamo a barene sperimentali, con sedimi diversi, da monitorare
certamente. Per affrontare e risolvere questo problema
ambientale, ha concluso Menchini, bisogna assolutamente
intervenire sul piano normativo.
(immagini tv)