I Comm: aeroporto Ronchi, intervento assessore Riccardi (2)
(ACON) Trieste, 22 lug - DT- L'aeroporto di Ronchi soffre di
due patologie: la conflittualità tra gli azionisti Regione e
Consorzio, che abbiamo interesse a superare, e la crisi
economica, comprese le vicissitudini di Alitalia. Ad affermarlo,
l'assessore regionale ai Trasporti Riccardo Riccardi, presente in
I Commissione assieme al presidente della società Aeroporto
Friuli Venezia Giulia Sergio Dressi per parlare del futuro dello
scalo.
Con, in più, lo stesso valore del sistema-aeroporto che non è
chiaro: vale oltre 20 milioni di euro secondo il Consorzio (che
detiene il 51% dell'Aeroporto Spa, il restante 49% è in mano alla
Regione), 8 milioni per la Regione. Se la pubblica
amministrazione dovesse mettere sul mercato le sue azioni,
incassare 4 milioni di euro ci sembrano davvero pochi, ha
dichiarato Riccardi.
Sulla politica delle alleanze, l'assessore è stato chiaro: è
determinante avviarle a condizione che Ronchi non divenga il
figliastro di un altro aeroporto. Il polo intermodale, invece,
potrebbe avere delle potenzialità interessanti anche nella
rideterminazione dello stesso valore economico dello scalo; la
formula dell'accordo di programma tra Provincia di Gorizia,
Comune di Ronchi, Rete ferroviaria italiana e Consorzio potrebbe
essere lo strumento più adatto.
Sul ruolo della Regione, Riccardi ha ricordato che è di azionista
di minoranza. E' evidente però l'interesse a divenire socio di
maggioranza nei progetti di rilancio dell'aeroporto. Se questo
non accadrà, la Regione non farà la guerra a nessuno, e si terrà
le sue responsabilità di socio minore. L'auspicio, ha concluso, è
che si superi la presenza di due attori che detengono la
proprietà di Ronchi: il suo stesso sviluppo sarebbe in questo
modo più facile.
(segue)