PD: Codega, su politiche giovanili decide solo la Regione
(ACON) Trieste, 24 lug - COM/AB - La Regione parla di sviluppo
delle politiche giovanili, ma in realtà stabilisce lei cosa
debbano fare e in quale maniera, e ben poco spazio è lasciato
alla creatività e libera iniziativa giovanile.
Lo sostiene il consigliere regionale del PD Franco Codega che
aggiunge.
E' uscito in questi giorni il bando per individuare con chi la
Regione stipulerà la convenzione per la realizzazione
dell'iniziativa: "La sfida dei giovani verso la cittadinanza
attiva nell'Italia e nell'Europa di oggi e di domani".
Bella iniziativa, peccato che tutto viene calato dall'alto.
Al comma 1 dell'art. 15 della legge di riferimento, la 12/2007,
si afferma che la Regione offre contributi per "la realizzazione
di progetti espressamente finalizzati a promuovere l'autonoma
capacità ideativa e organizzativa dei giovani". In realtà, in
questo caso, la Regione mette a disposizione una cifra
considerevole, ben 280.000 euro, per un'iniziativa di cui essa
stessa stabilisce titolo, modalità di svolgimento, contenuti dei
corsi e tempistica. I giovani vengono chiamati solo a essere dei
fruitori finali.
E' una concezione dirigistica del rapporto coi giovani - afferma
Codega - e l'errore sta a monte: è insito nella decisione di
mettere a bilancio, già in sede di finanziaria 2009, ben il 60 %
dei fondi a disposizione per attività dirette dalla Regione o
convenzionate con la stessa. Solo il 15%, pari a 120.000 euro,
per finanziare le iniziative autonome dei giovani, delle loro
associazioni o delle scuole in cui operano. I giovani mettono in
piedi moltissime iniziative nelle loro scuole con i loro docenti,
che fanno fatica a stare in piedi e svilupparsi. Perché non dare
ossigeno a queste attività? Non c'è fiducia nei loro confronti.
Oltretutto - conclude Codega - per partecipare al bando, il
soggetto della convenzione deve partecipare con almeno il 10 %
della cifra, ossia 28.000 euro. Quale realtà davvero giovanile è
in grado di mettere a disposizione tale cifra?
E così, tutto andrà in mano a qualche Ente, che organizzerà una
serie di conferenze. Verranno stampati degli Atti che nessuno
leggerà. E i giovani rimarranno a guardare.