Pdl: Baritussio, necessarie nuove forme di governo della montagna
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/MPB - "Nel fitto dibattito di
questi giorni sulle Comunità montane sono emerse legittime
preoccupazioni, ma anche alcune esagerazioni come quelle che
vogliono il patrimonio delle Comunità assegnato alle Province
contro ogni principio di sussidiaretà".
L'analisi sulla questione Comunità montane è del vicepresidente
del PdL in Consiglio Regionale, Franco Baritussio che con
l'Esecutivo regionale sta seguendo da vicino il riordino degli
enti montani.
"Sarebbe opportuno smettere di affermare, ad esempio, che la
riforma degli enti montani sia uno dei punti dell'agenda di
governo imposti dalla Lega. Il riordino del sistema
istituzionale, infatti, Comunità montane comprese, faceva parte
chiara e integrante del programma dell'intera coalizione che ha
sostenuto Renzo Tondo.
"Con l'emendamento proposto dalla Giunta regionale e approvato
dal Consiglio nei giorni scorsi - precisa Baritussio - le
Comunità montane non sono state soppresse, bensì commissariate,
quindi esisteranno finché non interverrà una riforma organica che
stabilirà anche come gestire il delicato tema del patrimonio di
questi enti. E' quindi legittimo preoccuparsi di una dote che non
dovrà essere espropriata al territorio, ma non è in buona fede
chi afferma che tale patrimonio sarebbe già destinato alle
Province, contro ogni principio di sussidiarietà.
"Da sempre il desiderio di autogoverno in montagna trova
sensibilità diverse a seconda delle aree. Tutti ricordano quanto
accadde alcuni anni fa in occasione del referendum per la
Provincia, proposta, tra l'altro, che mirava anche al superamento
delle Comunità montane. Nella vicina Austria, addirittura, dove
la montagna non è certo abbandonata, esistono solo i Comuni e i
Laender, entrambi però con compiti forti, chiari e definiti.
"Non mancheranno tempi e spazi per un sereno confronto sulla
riforma che verrà. Semplificare il sistema istituzionale e dare
nuove forme organizzate al governo della montagna è, tuttavia,
quanto la gente oggi sta chiedendo. Il modo senz'altro secco con
cui si è partiti, il commissariamento, non può però essere
interpretato - conclude Baritussio - come un atto di sfiducia o
di punizione verso i presidenti che sin qui hanno governato le
Comunità montane, né vuole essere, come ha definito qualcuno, un
film già visto otto anni fa".