News


Pdl: Baritussio, necessarie nuove forme di governo della montagna

25.07.2009
13:01
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/MPB - "Nel fitto dibattito di questi giorni sulle Comunità montane sono emerse legittime preoccupazioni, ma anche alcune esagerazioni come quelle che vogliono il patrimonio delle Comunità assegnato alle Province contro ogni principio di sussidiaretà". L'analisi sulla questione Comunità montane è del vicepresidente del PdL in Consiglio Regionale, Franco Baritussio che con l'Esecutivo regionale sta seguendo da vicino il riordino degli enti montani. "Sarebbe opportuno smettere di affermare, ad esempio, che la riforma degli enti montani sia uno dei punti dell'agenda di governo imposti dalla Lega. Il riordino del sistema istituzionale, infatti, Comunità montane comprese, faceva parte chiara e integrante del programma dell'intera coalizione che ha sostenuto Renzo Tondo. "Con l'emendamento proposto dalla Giunta regionale e approvato dal Consiglio nei giorni scorsi - precisa Baritussio - le Comunità montane non sono state soppresse, bensì commissariate, quindi esisteranno finché non interverrà una riforma organica che stabilirà anche come gestire il delicato tema del patrimonio di questi enti. E' quindi legittimo preoccuparsi di una dote che non dovrà essere espropriata al territorio, ma non è in buona fede chi afferma che tale patrimonio sarebbe già destinato alle Province, contro ogni principio di sussidiarietà. "Da sempre il desiderio di autogoverno in montagna trova sensibilità diverse a seconda delle aree. Tutti ricordano quanto accadde alcuni anni fa in occasione del referendum per la Provincia, proposta, tra l'altro, che mirava anche al superamento delle Comunità montane. Nella vicina Austria, addirittura, dove la montagna non è certo abbandonata, esistono solo i Comuni e i Laender, entrambi però con compiti forti, chiari e definiti. "Non mancheranno tempi e spazi per un sereno confronto sulla riforma che verrà. Semplificare il sistema istituzionale e dare nuove forme organizzate al governo della montagna è, tuttavia, quanto la gente oggi sta chiedendo. Il modo senz'altro secco con cui si è partiti, il commissariamento, non può però essere interpretato - conclude Baritussio - come un atto di sfiducia o di punizione verso i presidenti che sin qui hanno governato le Comunità montane, né vuole essere, come ha definito qualcuno, un film già visto otto anni fa".