IdV-Citt: Corazza, Autorità servizi idrici, si parta da zero
(ACON) Trieste, 27 lug - COM/DT - "L'Italia dei Valori chiama le
altre forze politiche della Regione a un gesto di responsabilità
istituzionale proponendo l'azzeramento delle candidature per
l'elezione dell'Autorità garante dei servizi idrici".
A chiederlo è il consigliere Alessandro Corazza, che cita apposta
quanto evidenziato dal Procuratore regionale della Corte dei
conti durante il giudizio di parificazione del bilancio regionale
2008, e cioé l'opportunità che la Regione individui i soggetti da
nominare in ruoli pubblici sulla base di criteri di
professionalità e competenza. "Questo concetto di base riportato
nella relazione - sottolinea Corazza - è un ulteriore elemento
che rafforza la mia convinzione che si debba azzerare il tavolo
per la nomina dell'Autorità regionale dei servizi idrici.
L'ennesima fumata nera (era la sesta) registrata nello scorso
Consiglio regionale è infatti sintomo che le candidature
presentate da PdL, PD e IdV non abbiano la fiducia e il consenso
trasversale richiesto".
La legge richiede infatti una maggioranza dei due terzi dell'Aula
nelle prime tre votazioni e la maggioranza assoluta per le
votazioni successive, in maniera analoga a quanto avviene per il
Parlamento durante l'elezione del presidente della Repubblica.
"Mi attendo pertanto - prosegue Corazza - che, come io procederò
al ritiro della candidatura dell'IdV, analoga decisione venga
assunta da PdL e PD, presentatori rispettivamente delle
candidature di Lucio Cinti e di Uberto Fortuna Drossi. Non è
infatti istituzionalmente opportuno forzare la mano su dei nomi
che, nonostante le reiterate votazioni, non abbiano ottenuto la
necessaria condivisione.
Ritengo pertanto auspicabile - conclude il consigliere - che, una
volta liberato il tavolo dalla stagnazione delle attuali
candidature, si possano riaprire termini e procedere in una
logica bipartisan all'individuazione di una candidatura nuova,
autorevole, slegata dalle logiche partitiche, non compromessa con
la Prima Repubblica e in grado quindi di ottenere quel consenso
trasversale che la legge impone e che la figura dell'Authority
richiede".