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IdV-Citt: Corazza, Autorità servizi idrici, si parta da zero

27.07.2009
15:03
(ACON) Trieste, 27 lug - COM/DT - "L'Italia dei Valori chiama le altre forze politiche della Regione a un gesto di responsabilità istituzionale proponendo l'azzeramento delle candidature per l'elezione dell'Autorità garante dei servizi idrici".

A chiederlo è il consigliere Alessandro Corazza, che cita apposta quanto evidenziato dal Procuratore regionale della Corte dei conti durante il giudizio di parificazione del bilancio regionale 2008, e cioé l'opportunità che la Regione individui i soggetti da nominare in ruoli pubblici sulla base di criteri di professionalità e competenza. "Questo concetto di base riportato nella relazione - sottolinea Corazza - è un ulteriore elemento che rafforza la mia convinzione che si debba azzerare il tavolo per la nomina dell'Autorità regionale dei servizi idrici.

L'ennesima fumata nera (era la sesta) registrata nello scorso Consiglio regionale è infatti sintomo che le candidature presentate da PdL, PD e IdV non abbiano la fiducia e il consenso trasversale richiesto".

La legge richiede infatti una maggioranza dei due terzi dell'Aula nelle prime tre votazioni e la maggioranza assoluta per le votazioni successive, in maniera analoga a quanto avviene per il Parlamento durante l'elezione del presidente della Repubblica.

"Mi attendo pertanto - prosegue Corazza - che, come io procederò al ritiro della candidatura dell'IdV, analoga decisione venga assunta da PdL e PD, presentatori rispettivamente delle candidature di Lucio Cinti e di Uberto Fortuna Drossi. Non è infatti istituzionalmente opportuno forzare la mano su dei nomi che, nonostante le reiterate votazioni, non abbiano ottenuto la necessaria condivisione.

Ritengo pertanto auspicabile - conclude il consigliere - che, una volta liberato il tavolo dalla stagnazione delle attuali candidature, si possano riaprire termini e procedere in una logica bipartisan all'individuazione di una candidatura nuova, autorevole, slegata dalle logiche partitiche, non compromessa con la Prima Repubblica e in grado quindi di ottenere quel consenso trasversale che la legge impone e che la figura dell'Authority richiede".