CR: dichiarazioni Tondo su modifica Giunta, il dibattito (3)
(ACON) Trieste, 28 lug - RC - Prendendo la parola sulla
modifica della composizione della sua Giunta dopo l'uscita
dell'assessore Lenna, che ha accettato la carica di senatore, e
la sua sostituzione con il professor Garlatti, il presidente
Tondo ha ricordato assessori e deleghe:
Luca Ciriani vicepresidente, Attività produttive
Sandra Savino Programmazione, risorse economiche e finanziarie,
patrimonio e servizi generali
Andrea Garlatti Organizzazione, personale e sistemi informativi
Roberto Molinaro Istruzione, formazione e cultura, delegato alle
Politiche per la famiglia
Vladimir Kosic Salute e protezione sociale
Alessia Rosolen Lavoro, università e ricerca, delegata alle Pari
opportunità e politiche giovanili
Claudio Violino Risorse agricole, naturali e forestali
Elio De Anna Ambiente e lavori pubblici, delegato alle Attività
ricreative e sportive
Riccardo Riccardi Mobilità, energia e infrastrutture di
trasporto, delegato alla Protezione civile
Federica Seganti Panificazione territoriale, autonomie locali e
sicurezza, delegata alle Relazioni internazionali e comunitarie
Dando il via al dibattito, il capogruppo del PD, Moretton, ha
sostenuto che Garlatti è sprecato per quelle deleghe vista la sua
preparazione, ha criticato l'unione dell'Ambiente con i Lavori
pubblici, ha sostenuto che Tondo ha dimostrato di non essere
condizionato dalla Lega Nord non assegnando la delega della
Protezione civile all'assessore Seganti. Travanut, all'opposto,
ha sostenuto che la scelta di Garlatti è in favore del Carroccio
e ha ricordato a Tondo di aver affermato pubblicamente che non
avrebbe scelto persone esterne invece così non è stato e ora ci
sono 6 assessori esterni e 4 soli scelti tra i consiglieri
eletti. Iacop ha accusato una perdita di fondi comunitari;
Lupieri ha criticato le scelte per il sistema sanitario; Brussa
ha sostenuto che Tondo non considera il Goriziano, che Garlatti
sarebbe stato meglio alle Finanze ma soprattutto che la delega
ricevuta è misera a meno che non celi un accordo con lo stesso
neo-assessore a che possa continuare a fare il professore
universitario; Tesini ha fatto presente che Tondo ha il diritto
di nominare chi vuole perché gli assessori non sono legittimati
dall'Aula ma devono relazionare direttamente dal presidente della
Regione, altro però è la valutazione delle politiche e dei
risultati; ha quindi sollecitato una discussione in V Commissione
sui fondi comunitari che staremmo perdendo causa lo scadere dei
bandi.
Dopo i consiglieri del PD, Agnola (IdV-Citt) ha dato il benvenuto
a Garlatti, ma ha detto di sperare che non si ripeta l'esperienza
delle variazioni di bilancio dove il Consiglio non ha potuto
partecipare con un giusto dibattito a modifiche radicali come per
le Comunità montane e il Sistema sanitario. E' diritto dei
consiglieri essere partecipi attivi del sistema legislativo
regionale.
Per il PdL, Baritussio ha ricordato che la passata Giunta era
composta interamente da assessori esterni e non ci sarà il
pericolo che questa passi a 6 o addirittura a 7 esterni; per
Bucci si tratta di una discussione sterile, mero esercizio della
parola anche perché non ci sarà una votazione, Tondo è stato
eletto e le nomine competono a lui; per Pedicini si continua a
pensare a un rapporto di dipendenza Consiglio/Giunta ma il
sistema scelto è diverso e consente al presidente della Regione
di decidere autonomamente, il dibattito possibile è semmai sulle
politiche del presidente; stessa cosa per Valenti, che si è anche
detto soddisfatto di quanto si sta facendo per Gorizia; Galasso
ha sottolineato la pretestuosità del dibattito, la sostituzione
di un assessore è un atto dovuto e rientra nelle prerogative del
presidente, che ha fatto una buona scelta.
Scelta rispettata anche dall'UDC - ha detto il capogruppo Sasco
che attende di valutare il nuovo assessore solo sulla base dei
risultati, Tondo si è assunto tutte le responsabilità della
scelta.
A fargli eco, il capogruppo della Lega Nord, Narduzzi, per il
quale Tondo ha fatto bene a sentire tutti e poi decidere in
autonomia.
Voce fuori dal coro Asquini (Misto), che pur rimarcando di far
parte del centro-destra ha fatto presente che non mancherà di
criticare quanto non condivide e ha sostenuto che è impossibile
giudicare il nuovo assessore, per altro neppure presente in Aula,
perché pochissimi lo conoscono e non ha un passato politico.
All'opposto, tutti i consiglieri hanno partecipato un anno fa a
un "sondaggio" di gradimento dei cittadini, quello elettorale; in
Aula ci sono persone estranee alle scelte del popolo e invece di
porre rimedio si persevera.
(segue)