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CR: dichiarazioni Tondo su modifica Giunta, il dibattito (3)

28.07.2009
14:21
(ACON) Trieste, 28 lug - RC - Prendendo la parola sulla modifica della composizione della sua Giunta dopo l'uscita dell'assessore Lenna, che ha accettato la carica di senatore, e la sua sostituzione con il professor Garlatti, il presidente Tondo ha ricordato assessori e deleghe:

Luca Ciriani vicepresidente, Attività produttive Sandra Savino Programmazione, risorse economiche e finanziarie, patrimonio e servizi generali Andrea Garlatti Organizzazione, personale e sistemi informativi Roberto Molinaro Istruzione, formazione e cultura, delegato alle Politiche per la famiglia Vladimir Kosic Salute e protezione sociale Alessia Rosolen Lavoro, università e ricerca, delegata alle Pari opportunità e politiche giovanili Claudio Violino Risorse agricole, naturali e forestali Elio De Anna Ambiente e lavori pubblici, delegato alle Attività ricreative e sportive Riccardo Riccardi Mobilità, energia e infrastrutture di trasporto, delegato alla Protezione civile Federica Seganti Panificazione territoriale, autonomie locali e sicurezza, delegata alle Relazioni internazionali e comunitarie

Dando il via al dibattito, il capogruppo del PD, Moretton, ha sostenuto che Garlatti è sprecato per quelle deleghe vista la sua preparazione, ha criticato l'unione dell'Ambiente con i Lavori pubblici, ha sostenuto che Tondo ha dimostrato di non essere condizionato dalla Lega Nord non assegnando la delega della Protezione civile all'assessore Seganti. Travanut, all'opposto, ha sostenuto che la scelta di Garlatti è in favore del Carroccio e ha ricordato a Tondo di aver affermato pubblicamente che non avrebbe scelto persone esterne invece così non è stato e ora ci sono 6 assessori esterni e 4 soli scelti tra i consiglieri eletti. Iacop ha accusato una perdita di fondi comunitari; Lupieri ha criticato le scelte per il sistema sanitario; Brussa ha sostenuto che Tondo non considera il Goriziano, che Garlatti sarebbe stato meglio alle Finanze ma soprattutto che la delega ricevuta è misera a meno che non celi un accordo con lo stesso neo-assessore a che possa continuare a fare il professore universitario; Tesini ha fatto presente che Tondo ha il diritto di nominare chi vuole perché gli assessori non sono legittimati dall'Aula ma devono relazionare direttamente dal presidente della Regione, altro però è la valutazione delle politiche e dei risultati; ha quindi sollecitato una discussione in V Commissione sui fondi comunitari che staremmo perdendo causa lo scadere dei bandi.

Dopo i consiglieri del PD, Agnola (IdV-Citt) ha dato il benvenuto a Garlatti, ma ha detto di sperare che non si ripeta l'esperienza delle variazioni di bilancio dove il Consiglio non ha potuto partecipare con un giusto dibattito a modifiche radicali come per le Comunità montane e il Sistema sanitario. E' diritto dei consiglieri essere partecipi attivi del sistema legislativo regionale.

Per il PdL, Baritussio ha ricordato che la passata Giunta era composta interamente da assessori esterni e non ci sarà il pericolo che questa passi a 6 o addirittura a 7 esterni; per Bucci si tratta di una discussione sterile, mero esercizio della parola anche perché non ci sarà una votazione, Tondo è stato eletto e le nomine competono a lui; per Pedicini si continua a pensare a un rapporto di dipendenza Consiglio/Giunta ma il sistema scelto è diverso e consente al presidente della Regione di decidere autonomamente, il dibattito possibile è semmai sulle politiche del presidente; stessa cosa per Valenti, che si è anche detto soddisfatto di quanto si sta facendo per Gorizia; Galasso ha sottolineato la pretestuosità del dibattito, la sostituzione di un assessore è un atto dovuto e rientra nelle prerogative del presidente, che ha fatto una buona scelta.

Scelta rispettata anche dall'UDC - ha detto il capogruppo Sasco che attende di valutare il nuovo assessore solo sulla base dei risultati, Tondo si è assunto tutte le responsabilità della scelta.

A fargli eco, il capogruppo della Lega Nord, Narduzzi, per il quale Tondo ha fatto bene a sentire tutti e poi decidere in autonomia.

Voce fuori dal coro Asquini (Misto), che pur rimarcando di far parte del centro-destra ha fatto presente che non mancherà di criticare quanto non condivide e ha sostenuto che è impossibile giudicare il nuovo assessore, per altro neppure presente in Aula, perché pochissimi lo conoscono e non ha un passato politico. All'opposto, tutti i consiglieri hanno partecipato un anno fa a un "sondaggio" di gradimento dei cittadini, quello elettorale; in Aula ci sono persone estranee alle scelte del popolo e invece di porre rimedio si persevera.

(segue)