+++ Rip. corretta +++ CR: indirizzi internazionali (7)
(ACON) Trieste, 28 lug - MPB - Alessandro Corazza (IdV-Citt) ha
aperto la discussione generale sul documento, soffermandosi sui
rapporti tra Regione e Ue, sollecitando tra l'altro a promuovere
maggiore partecipazione degli enti locali alla vita comunitaria
(visti i molti finanzianti europei a essi riservati), a
sviluppare i Gruppi europei di cooperazione territoriale, a
rafforzare la nostra presenza negli organismi internazionali e a
portare avanti una cultura di cittadinanza europea.
Per Igor Gabrovec (PD) lodevole l'approccio univoco e trasversale
alla politica internazionale espresso dal documento, per altro
rinviato fin troppo. Esso ribadisce il ruolo delle
amministrazioni locali nelle relazioni internazionali e la
necessità della riforma dello statuto regionale, ma trascura il
ruolo delle minoranze, che pure rappresentano un barometro nelle
relazioni con i Paesi vicini. Quanto all'Euroregione, è
indifferente la localizzazione della sede ma importante che si
concretizzi.
Alessandro Colautti (PdL), analizzando il ruolo degli strumenti
legati alla legge sulle aree di confine, ha sottolineato con
forza che l'aspetto della nostra internazionalità è fondamentale
per la specialità del Friuli Venezia Giulia e in merito ha
annunciato un ordine del giorno, perché il Friuli Venezia Giulia
possa svolgere un ruolo anche per conto dello Stato nei balcani e
nel centro est Europa.
Mauro Travanut (PD), riconoscendo che il documento è frutto della
volontà di tutti gruppi politici, ha però evidenziato che le
competenze in materia sono state trasferite dal presidente della
Giunta all'assessore Seganti, e si è detto preoccupato che possa
seguirle con la medesima convinzione.
Se il documento non troverà concretizzazione, il Consiglio avrà
fatto un lavoro inutile - ha affermato Gianfranco Moretton (PD)
per il quale questa regione potrà aver una nuova stagione di
sviluppo se da parte del governo non si vorrà farle perdere
autonomia e specialità. Sosteniamo il documento a cui abbiamo
contributo, ma sfidiamo il presidente e l'assessore a trasformare
queste idee in un progetto vero per dare speranza a una regione
che sta regredendo.
Preoccupato Roberto Antonaz (SA-PRC) sia per le delocalizzazioni
in merito alle quali chiede regole, affinché chi delocalizza
restituisca i contributi, e per la battuta d'arresto registrata
per quanto riguarda la cooperazione decentrata, che era una buona
immagine del Friuli Venezia Giulia.
Infine il presidente della Regione Renzo Tondo, raccogliendo le
indicazioni emerse dalla discussione, ha affermato che il compito
non è di essere gli attori di una politica estera che spetta al
governo, ma essere partecipi di quella parte del mondo che si è
aperto. Ciò non significa sostenere la delocalizzazione, ci
mancherebbe altro, ma il lavoro di imprese che se non avessero
ampliato i loro percorsi produttivi all'estero avrebbero avuto
difficoltà a rimanere sul mercato. La delocalizzaione non ci
interessa, ma i territori dei balcani e dell'est Europa sono per
noi un'area strategica. Altro punto di riferimento le aree
geografiche dove forte è la presenza dei nostri corregionali, e
quanto alla cooperazione decentrata l'attenzione non dipende dal
numero di righe che le sono dedicate. Infine l'Euroregione:
resto convinto che il contenitore è cosa diversa dal contenuto,
ha affermato confermando l'interresse ma ricordando le difficoltà
che deve affrontare la Slovenia; nell'utilizzazione dei fondi
Interreg comunque le priorità sono infrastrutture logistiche e
innovazione. Linee queste per cui - ha concluso - le indicazioni
del documento possono essere accolte dalla Giunta.
(segue)