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CR: indirizzi internazionali, discussione generale e Tondo (7)

28.07.2009
17:34
(ACON) Trieste, 28 lug - MPB - Alessandro Corazza ha aperto la discussione generale sul documento, soffermandosi sui rapporti tra Regione e Ue, sollecitando tra l'altro a promuovere maggiore partecipazione degli enti locali alla vita comunitaria (visti i molti finanzianti europei a essi riservati), a sviluppare i Gruppi europei di cooperazione territoriale, a rafforzare la nostra presenza negli organismi internazionali e a portare avanti una cultura di cittadinanza europea.

Per Igor Gabrovec (PD) lodevole l'approccio univoco e trasversale alla politica internazionale espresso dal documento, per altro rinviato fin troppo. Esso ribadisce il ruolo delle amministrazioni locali nelle relazioni internazionali e la necessità della riforma dello statuto regionale, ma trascura il ruolo delle minoranze, che pure rappresentano un barometro nelle relazioni con i Paesi vicini. Quanto all'Euroregione, è indifferente la localizzazione della sede ma importante che si concretizzi.

Alessandro Colautti (PdL), analizzando il ruolo degli strumenti legati alla legge sulle aree di confine, da aggiornare, ha sottolineato con forza che l'aspetto della nostra internazionalità è fondamentale per la specialità del Friuli Venezia Giulia e in merito ha annunciato un ordine del giorno, perché la Regione possa svolgere un ruolo anche per conto dello Stato nei balcani e nel centro est Europa.

Mauro Travanut, riconoscendo che il documento è frutto della volontà di tutti gruppi politici, ha però evidenziato che le competenze in materia sono state trasferite dal presidente della Giunta all'assessore Seganti, e si è detto preoccupato che possa seguirle con la medesima convinzione.

Se il documento non troverà concretizzazione, il Consiglio avrà fatto un lavoro inutile - ha affermato Gianfranco Moretton (PD) per il quale questa regione potrà aver una nuova stagione di sviluppo se da parte del governo non si vorrà farle perdere autonomia e specialità. Sosteniamo il documento a cui abbiamo contributo, ha concluso, ma sfidiamo il presidente e l'assessore a trasformare queste idee in un progetto vero per dare speranza a una regione che sta regredendo.

Preoccupato Roberto Antonaz (SA-PRC) sia per le delocalizzazioni in merito alle quali chiede regole, affinché chi delocalizza restituisca i contributi, e per la battuta d'arresto registrata per quanto riguarda la cooperazione decentrata, che era una buona immagine del Friuli Venezia Giulia.

Infine il presidente della Regione Renzo Tondo, raccogliendo le indicazioni emerse dalla discussione, ha affermato che il compito non è di essere gli attori di una politica estera che spetta al governo, ma essere partecipi di quella parte del mondo che si è aperto. Ciò non significa sostenere la delocalizzazione, ci mancherebbe altro, ma il lavoro di imprese che se non avessero ampliato i loro percorsi produttivi all'estero avrebbero avuto difficoltà a rimanere sul mercato. La delocalizzaione non ci interessa, ma i territori dei balcani e dell'est Europa sono per noi un'area strategica. Altro punto di riferimento le aree geografiche dove forte è la presenza dei nostri corregionali, e quanto alla cooperazione decentrata l'attenzione - ha avvertito il presidente della Giunta - non dipende dal numero di righe che le sono dedicate. Infine l'Euroregione: resto convinto che il contenitore è cosa diversa dal contenuto, ha affermato confermando l'interresse ma ricordando anche le difficoltà che deve affrontare la Slovenia; nell' utilizzo dei fondi Interreg comunque le priorità sono infrastrutture logistiche e innovazione. Linee queste per cui - ha concluso - le indicazioni del documento possono essere accolte dalla Giunta.

(segue)