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CR: ddl antisismica, relatore di maggioranza Sasco (4)

29.07.2009
17:01
(ACON)Trieste, 29 lug - MPB - La tutela fisica delle persone e del territorio impone, anche alla luce del progresso tecnico e scientifico, l'aggiornamento della normativa regionale del settore.

Il relatore di maggioranza Edoardo Sasco (UDC) presentando il disegno di legge sulle costruzioni in zona sismica e sulla tutela del territorio, ha ricordato le modifiche introdotte dalla normativa nazionale che vincolano tutti i professionisti a progettare secondo nuove disposizioni obbligatorie per tutto il Paese e il fatto che ora tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia è considerato a rischio sismico, sebbene a livelli diversi.

Le Regioni possono intervenire principalmente da un punto di vista procedurale - ha sottolineato Sasco spiegando la filosofia adottata, che coniuga la tutela delle persone, da cui non si può prescindere, con la necessaria semplificazione burocratica: elevato grado di controllo nelle costruzioni, massima attenzione nel comparto della sicurezza strutturale alle opere strategiche e rilevanti, per arrivare, con gradualità e responsabilizzando i professionisti, anche alle strutture private specie se soggette a modesti interventi o se localizzate in zone di scarsa intensità sismica.

Fra le modifiche procedurali proposte, significativa la possibilità di asseverare l'osservanza delle norme tecniche per le costruzioni in zona sismica mediante un duplice intervento: una dichiarazione del progettista ed un accertamento da parte del collaudatore strutturale, limitando la possibilità - come già rilevato - ai soli casi di interventi molto limitati o nel caso di localizzazioni in aree a modesta intensità sismica. Innovativi appaiono pure i tempi previsti per la definizione delle procedure di controllo dei progetti, fissati rigorosamente d'ora in poi entro 60 giorni dalla presentazione, prevedendo altresì precise fasi temporali per la trasmissione e l'esame dei documenti.

E per semplificare si è previsto anche di portare le Commissioni Provinciali di valutazione delle progettazioni strutturali da due a quattro (una per ciascuna Provincia), mentre i Comuni diventano soggetti istituzionali di riferimento sia nella gestione che nell'archiviazione di tutte le pratiche anche nel settore strutturale (oltre a quello edilizio, urbanistico ed impiantistico già a loro attribuito.

Se nel primo titolo la sicurezza, argomento principe di tutto il provvedimento, viene regolamentata in relazione al rischio sismico e alla tutela delle persone, nel secondo passa invece attraverso la conoscenza e la gestione del territorio, in relazione alla pericolosità sotto il profilo geologico, idrogeologico e di tipo valanghivo. Vengono aggiornate le vigenti normative regionali che disciplinano la tutela fisica del territorio, in modo organico e preciso sono indicate le procedure per individuare e prevenire i rischi, classificate le aree (sicure, potenzialmente pericolose e pericolose) e previsti gli strumenti di vigilanza e coordinamento (Regione) e di attuazione del controllo da realizzarsi tramite i Comuni.

Così i due titoli di cui si compone il provvedimento risultano strutturati al loro interno in modo logico, con riguardo alla diversità di competenze in capo alla Regione, allo Stato e ai Comuni e si integrano positivamente, puntando in modo organico alla prevenzione ed alla sicurezza delle persone ed alla salvaguardia del territorio, attraverso normative di procedura e di pianificazione urbanistica.

La norma - è la conclusione di Sasco - ha un impianto semplice con significativi contenuti tecnici, la cui importanza e delicatezza è però insita nelle ricadute e negli obiettivi dei suoi contenuti.

(segue)

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