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CR: approvato all'unanimità pdl su lotta al doping (3)

29.07.2009
16:58
(ACON) Trieste, 29 lug - DT - Unanimità. Il progetto di legge sulla lotta al doping ha visto tutti i Gruppi favorevoli (PdL, UDC, LN, Misto e Pensionati da una parte, PD, IdV-Citt e SA dall'altra) e l'Assemblea lo ha votato e approvato velocemente.

Tra gli emendamenti sugli otto articoli del provvedimento (più che altro precisazioni tecniche e linguistiche introdotte tanto da Blasoni per il PdL che da Menis per il PD), le novità riguardano soprattutto l'articolo 5 (che va a modificare una legge regionale, la 8 del 2003, nella parte dedicata alla tutela della salute): l'emendamento firmato da Antonaz (SA-PRC) allarga la formazione per un corretto stile di vita, anche sportivo, non solo agli operatori medici e al personale tecnico-sportivo ma anche ai collaboratori delle associazioni o società sportive. Mentre un'altra modifica, stavolta a firma Blasoni, prevede che le iniziative di sensibilizzazione e di informazione sulla tutela della salute vengano realizzate con il concorso pure delle due università (oltre che delle Aziende sanitarie, del mondo della scuola e della Federazione medico sportiva, la FMSI).

L'ultima modifica riguarda il foglio informativo antidoping, predisposto dalla Regione, la cui sottoscrizione da parte degli sportivi è obbligatoria se ci si vuole iscrivere in una palestra: l'emendamento di Blasoni specifica che la società o l'associazione sportiva, o anche i gestori della palestra stessa che violeranno questo obbligo dovranno pagare fino a 5000 euro di sanzione (il minimo è di mille).

In precedenza, era stato Mauro Travanut per il PD ad aprire la discussione generale. La competizione è una cosa buona, ma il mondo attuale - ha affermato - ha in dispregio il limite come momento cardine della formazione dell'uomo, ed è un fatto positivo che l'Aula si occupi di questi temi, dopotutto riguardano il futuro dei nostri figli.

Il collega di partito Giorgio Brandolin ha precisato come il movimento sportivo regionale si sia già dotato di norme e regole per combattere l'uso di sostanze dopanti. Questa più che una legge è una vera e propria azione culturale. Mi auguro che strumenti come il passaporto sportivo, o il certificato di qualità antidoping, possano aiutare davvero il nostro movimento sportivo a fare una pulizia ulteriore rispetto a quella che già si sta facendo. L'augurio, infine, è che la Giunta metta a disposizione quelle risorse che permetteranno di far funzionare il provvedimento.

Franco Baritussio (PdL) ha ricordato come dopo decenni il doping non sia stato ancora sconfitto, ed è frustrante, ha annotato. Comunque, una legge che ne parli, che si rivolga a un fenomeno spesso nascosto, è importante. L'attività di diffusione e di informazione che scaturisce da questo progetto di legge non è uno sforzo inutile perché i ragazzi cadono spesso nella trappola del doping e a volte non sono soltanto i giovani. Questo pdl è un segnale importante contro il doping, ed è bene che abbia il sostegno trasversale dell'Aula.

Anche secondo Roberto Novelli (PdL) la norma va a incidere culturalmente, perché la salute viene messa a rischio con comportamenti e stili di vita molte volte irresponsabili. Il doping è la più pericolosa illusione per chi allena il proprio corpo, è uno stato mentale legato all'ottenimento di risultati facili, in cui manca la lealtà nei confronti degli altri così come il rispetto della salute. Il muscolo non è il surrogato del cervello, bisogna tornare indietro e andare nella direzione opposta. E poi un dato preoccupante: il 23% dei fruitori delle palestre - ha rilevato Novelli - fa uso di sostanze dopanti.

E' un progetto che cerca di intervenire soprattutto nel settore amatoriale visto che chi pratica l'agonismo è già abbondantemente controllato dal CONI e dalle sue agenzie, ha ricordato Piero Tononi, PdL. Abbiamo fatto il possibile per far emergere il sommerso, speriamo davvero di ottenere qualche risultato.

Accolto dalla Giunta, infine, l'ordine del giorno presentato dai consiglieri del PD Menis, Brandolin, Lupieri, Gabrovec e Moretton che impegna l'Esecutivo a invitare i Comuni a intraprendere i previsti controlli sulla regolare conduzione degli impianti sportivi privati e - secondo punto - municipi e Province ad attenersi a loro volta alle prescrizioni normative nel caso siano promotori di iniziative ludico-sportive.

(segue)

(immagini tv)