CR: approvato all'unanimità pdl su lotta al doping (3)
(ACON) Trieste, 29 lug - DT - Unanimità. Il progetto di legge
sulla lotta al doping ha visto tutti i Gruppi favorevoli (PdL,
UDC, LN, Misto e Pensionati da una parte, PD, IdV-Citt e SA
dall'altra) e l'Assemblea lo ha votato e approvato velocemente.
Tra gli emendamenti sugli otto articoli del provvedimento (più
che altro precisazioni tecniche e linguistiche introdotte tanto
da Blasoni per il PdL che da Menis per il PD), le novità
riguardano soprattutto l'articolo 5 (che va a modificare una
legge regionale, la 8 del 2003, nella parte dedicata alla tutela
della salute): l'emendamento firmato da Antonaz (SA-PRC) allarga
la formazione per un corretto stile di vita, anche sportivo, non
solo agli operatori medici e al personale tecnico-sportivo ma
anche ai collaboratori delle associazioni o società sportive.
Mentre un'altra modifica, stavolta a firma Blasoni, prevede che
le iniziative di sensibilizzazione e di informazione sulla tutela
della salute vengano realizzate con il concorso pure delle due
università (oltre che delle Aziende sanitarie, del mondo della
scuola e della Federazione medico sportiva, la FMSI).
L'ultima modifica riguarda il foglio informativo antidoping,
predisposto dalla Regione, la cui sottoscrizione da parte degli
sportivi è obbligatoria se ci si vuole iscrivere in una palestra:
l'emendamento di Blasoni specifica che la società o
l'associazione sportiva, o anche i gestori della palestra stessa
che violeranno questo obbligo dovranno pagare fino a 5000 euro di
sanzione (il minimo è di mille).
In precedenza, era stato Mauro Travanut per il PD ad aprire la
discussione generale. La competizione è una cosa buona, ma il
mondo attuale - ha affermato - ha in dispregio il limite come
momento cardine della formazione dell'uomo, ed è un fatto
positivo che l'Aula si occupi di questi temi, dopotutto
riguardano il futuro dei nostri figli.
Il collega di partito Giorgio Brandolin ha precisato come il
movimento sportivo regionale si sia già dotato di norme e regole
per combattere l'uso di sostanze dopanti. Questa più che una
legge è una vera e propria azione culturale. Mi auguro che
strumenti come il passaporto sportivo, o il certificato di
qualità antidoping, possano aiutare davvero il nostro movimento
sportivo a fare una pulizia ulteriore rispetto a quella che già
si sta facendo. L'augurio, infine, è che la Giunta metta a
disposizione quelle risorse che permetteranno di far funzionare
il provvedimento.
Franco Baritussio (PdL) ha ricordato come dopo decenni il doping
non sia stato ancora sconfitto, ed è frustrante, ha annotato.
Comunque, una legge che ne parli, che si rivolga a un fenomeno
spesso nascosto, è importante. L'attività di diffusione e di
informazione che scaturisce da questo progetto di legge non è uno
sforzo inutile perché i ragazzi cadono spesso nella trappola del
doping e a volte non sono soltanto i giovani. Questo pdl è un
segnale importante contro il doping, ed è bene che abbia il
sostegno trasversale dell'Aula.
Anche secondo Roberto Novelli (PdL) la norma va a incidere
culturalmente, perché la salute viene messa a rischio con
comportamenti e stili di vita molte volte irresponsabili. Il
doping è la più pericolosa illusione per chi allena il proprio
corpo, è uno stato mentale legato all'ottenimento di risultati
facili, in cui manca la lealtà nei confronti degli altri così
come il rispetto della salute. Il muscolo non è il surrogato del
cervello, bisogna tornare indietro e andare nella direzione
opposta. E poi un dato preoccupante: il 23% dei fruitori delle
palestre - ha rilevato Novelli - fa uso di sostanze dopanti.
E' un progetto che cerca di intervenire soprattutto nel settore
amatoriale visto che chi pratica l'agonismo è già abbondantemente
controllato dal CONI e dalle sue agenzie, ha ricordato Piero
Tononi, PdL. Abbiamo fatto il possibile per far emergere il
sommerso, speriamo davvero di ottenere qualche risultato.
Accolto dalla Giunta, infine, l'ordine del giorno presentato dai
consiglieri del PD Menis, Brandolin, Lupieri, Gabrovec e Moretton
che impegna l'Esecutivo a invitare i Comuni a intraprendere i
previsti controlli sulla regolare conduzione degli impianti
sportivi privati e - secondo punto - municipi e Province ad
attenersi a loro volta alle prescrizioni normative nel caso siano
promotori di iniziative ludico-sportive.
(segue)
(immagini tv)