CR: respinti ddl costituzionali di modifica allo Statuto (2)
(ACON) Trieste, 30 lug - RC - Dopo che già la V Commissione lo
aveva fatto il 21 luglio, oggi anche l'Aula ha detto no
all'unanimità ai tre disegni di legge costituzionali presentati
dai senatori Peterlini e Saro con i quali i due proponenti
vorrebbero cambiare: l'articolo 13 dello Statuto della nostra
Regione garantendo l'elezione di almeno un rappresentante della
minoranza slovena; la procedura di modifica degli Statuti
speciali (e dunque anche del nostro) introducendo l'intesa tra
Governo e Consigli regionali ove oggi si parla di mero parere;
allungare l'elenco delle materie su cui la Regione ha competenza
legislativa ma anche modificare la sua potestà amministrativa,
gli organi della Regione, le funzioni del Consiglio regionale e
del presidente della Regione.
Il no compatto della V Commissione - aveva spiegato il suo
presidente nonché relatore unico per l'Aula, Roberto Marin (PdL)
- è stato innanzitutto sugli aspetti formali del coinvolgimento
del Consiglio. I tre disegni di legge costituzionali, infatti,
sono stati depositati in aprile e maggio ma del 2008. Invece sono
stati trasmessi al nostro Consiglio solo il 2 luglio 2009,
nell'imminenza della pausa estiva dei lavori d'Aula. Il periodo
di due mesi previsto per esprimere un parere risulta breve per
effettuare il necessario approfondimento; la procedura seguita
non è stata ritenuta appropriata e il tempo a disposizione non
sufficiente per assicurare un'adeguata partecipazione della
Regione all'iter parlamentare di revisione dello Statuto.
La V Commissione ha, comunque, demandato alla legge elettorale
regionale la proposta di Peterlini di garantire l'elezione di
almeno un rappresentante della minoranza slovena in Consiglio
regionale. Ha quindi auspicato una procedura per la modifica
dello Statuto che garantisca una tutela più salda dell'autonomia
regionale e una posizione paritaria nei processi decisionali tra
Stato e Regione. Il momento - ha infine rilevato - non è, poi,
proprio opportuno per esprimersi su modifiche statutarie visto
che è in corso il processo di attuazione del federalismo fiscale.
Si tratta di rilievi che in Aula sono stati riformulati dai
consiglieri intervenuti, che hanno tutti denunciato la modalità
con cui il Consiglio era stato coinvolto e hanno respinto ogni
ingerenza esterna, riservandosi di entrare nel merito dei
contenuti delle proposte in un momento migliore. Se, poi, per
Tesini (PD) ci si deve interrogare su come si intende trattare la
riforma dello Statuto e per Pedicini (PdL) si tratta di un
argomento prioritario perché ne dipendono gli strumenti per
contrastare le situazioni di crisi, Gabrovec (PD) si è detto
favorevole alla proposta di Petrlini per la minoranza slovena.
Alla fine, comunque, le votazioni hanno visto un'Aula unanime,
assieme alla Giunta, nel respingere i tre ddl costituzionali.
(segue)