SA-PRC: Kocijancic, promozione del Prosecco anche in FVG
(ACON) Trieste, 03 ago - COM/AB - In concomitanza con la visita
in Friuli Venezia Giulia del ministro alle politiche agricole,
alimentari e forestali Luca Zaia per alcuni appuntamenti
istituzionali e di rappresentanza, il consigliere regionale di
SA-PRC Igor Kocijancic ha emesso una nota nella quale evidenzia
come il rappresentante del Governo sarà presente a Prosecco per
la piantumazione di un vitigno di Glera (antico vitigno
autoctono, presente proprio nel costone carsico che si estende da
Barcola a Contovello e Prosecco) dal quale trae origine il
Prosecco, vino frizzante rinomatissimo e molto apprezzato in
tutto il mondo, prodotto prevalentemente in Veneto, che deve la
propria denominazione al fatto che, semplificando, la derivazione
frizzante del Glera prodotta in Veneto è diventata il rinomato
vino Prosecco che tutti conosciamo.
Recentemente si è concluso l'iter di valorizzazione e tutela
comunitaria e internazionale del Prosecco. Dal primo agosto la
DOC prosecco e le due DOCG storiche (Conegliano, Valdobbiadene,
Prosecco e Colli Asolani - Prosecco) saranno protette come DOP
nel registro comunitario. Questo significa anche che non sarà più
possibile utilizzare, in etichettatura e presentazione, la
denominazione Prosecco per altre tipologie di vini frizzanti,
mentre fino a oggi ciò avveniva in molti Paesi europei. E' un
fatto analogo a quello riguardante la vicenda della denominazione
del Tocai.
In Veneto possono essere giustamente soddisfatti della
conclusione rapida di tutto l'iter: Lo possiamo essere
altrettanto anche dalle nostre parti? Si chiede Kocijancic. Forse
non del tutto: le associazioni di categoria, in primis la Kmecka
Zveza (Alleanza Contadina) avevano già scritto al ministro e
fatto presente all'assessore regionale all'agricoltura Violino
che questa del Prosecco DOC avrebbe potuto essere un'occasione di
sviluppo e di rilancio anche per questa porzione di territorio.
Nessuno aveva né ha l'intenzione di mettersi di traverso o di
fare come gli ungheresi nella vicenda del Tocai, ma dovrebbe
essere chiaro (e anche equo) che tutti i benefici dell'operazione
Prosecco non possono andare a esclusivo vantaggio dei produttori
veneti: stiamo parlando di milioni di bottiglie ogni anno, di
diverse centinaia di milioni di euro di fatturato.
Nello specifico, è stato concordato con la Giunta regionale un
impegno programmatico articolato in quattro punti: sistemazione
del costone carsico (da Barcola/Contovello a Santa
Croce/Aurisina); predisposizione a Prosecco di un centro per la
promozione del Prosecco; piano per il rilancio delle attività e
delle produzioni agricole tipiche sul Carso; semplificazione o
quantomeno adeguamento delle norme derivanti dalla direttiva
Natura 2000 nelle zone ZPS e SIC e di vincoli urbanistici e di
altra specie che molto spesso condizionano molto negativamente le
potenzialità di sviluppo dell'agricoltura sul nostro territorio.
A questi impegni finora la Giunta regionale non ha mostrato di
voler tenere fede. In sede di assestamento di bilancio non si
sono trovati nemmeno centomila euro come segnale di buona volontà
da impegnare per la sistemazione del costone carsico. Anzi, è
stato chiesto perfino di ritirare gli ordini del giorno che
impegnavano la Giunta a reperire tali risorse con la finanziaria
del 2010.
Non vogliamo pensare che quella del ministro Zaia possa rivelarsi
una mera passerella istituzionale - conclude Kocijancic - e non
vogliamo nemmeno pensare che nella partita del Prosecco DOC la
Giunta regionale e la Lega Nord risultino fortemente subordinate
al ministero delle politiche agricole e alla lega Nord del Veneto
e prive di capacità di contrattazione. Non lo vorremmo davvero,
ma finora fatti e segnali dimostrano chiaramente che si sta
procedendo in direzione opposta a quella definita e questa
battaglia del Prosecco DOC rischia di diventare, per la nostra
gente e anche per l'intero Friuli Venezia Giulia, una vittoria di
Pirro. Non vorremmo dover dichiarare, con il senno di poi, che
sarebbe stato meglio fare come gli ungheresi.