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SA-PRC: Kocijancic, più controlli su sicurezza lavoro

03.08.2009
13:11
(ACON) Trieste, 03 ago - COM/AB - Due notizie simili e molto recenti, passate peraltro senza troppa enfasi sulle testate locali, fanno esprimere al consigliere regionale di SA-PRC Igor Kocijancic forte preoccupazione per quello che definisce un nuovo salto di qualità in negativo nelle relazioni sindacali.

La prima riguarda una querela per diffamazione promossa dai vertici della Lucchini Severstal nei confronti di un sindacalista della Failms - Cisal componente della RSU aziendale dello stabilimento di Trieste (e anche RLS - rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), che sarebbe reo di aver puntualizzato troppo, in un'intervista, sulla durezza dei turni di lavoro e la mancanza di correttivi nelle misure di sicurezza, non intervenuti nemmeno dopo la morte del giovane Dusan Poldini, avvenuta l'anno scorso. Il secondo caso invece riguarda il licenziamento di un delegato della CGIL Funzione pubblica, che sarebbe stato disposto a seguito di un provvedimento disciplinare contestato al lavoratore, anch'esso rappresentante sindacale, anch'esso colpevole - sembrerebbe - di aver protestato per la gravità e l'eccessiva durezza delle condizioni di lavoro, specialmente dei turni notturni massacranti e svolti con un numero di addetti troppo esiguo rispetto al numero di ospiti, in prevalenza anziani non autosufficienti.

Vi é stata poi, sempre in questi giorni, la segnalazione della denuncia di interruzione di pubblico servizio (questa risalente a cinque anni fa) ai danni di un autista che aveva fermato l'autobus (con l'impianto di condizionamento guasto), in seguito a un malore, proprio per non mettere a rischio la sicurezza dei passeggeri. Questi casi - a giudizio di Kocijancic - sono tutti esempi di un inasprimento a senso unico della parte datoriale (sia essa pubblica o privata) nei confronti di lavoratrici o lavoratori che trovano ancora il coraggio di segnalare situazioni anomale o di lottare per il miglioramento delle proprie condizioni di lavoro e di sicurezza. Nei casi in cui questo lavoro è rivolto ad altre persone (ormai diventano utenti da trattare alla stessa stregua sia gli anziani non autosufficienti di una struttura protetta sia i viaggiatori di un mezzo pubblico) va da sé che il lavoratore non si preoccupa solo delle proprie condizioni, ma anche del potenziale maggiore benessere dei destinatari del servizio che sta svolgendo.

Anche riguardo alla Ferriera di Servola è interesse della cittadinanza che i lavoratori possano esprimere liberamente le loro critiche e le loro denunce (tante tragedie nazionali sono avvenute proprio perchè sono state ignorate le denunce dei lavoratori) che sono i più consapevoli di certi pericoli (incidenti ferroviari, disastri ambientali e altro).

Oltre a esprimere piena solidarietà ai lavoratori colpiti da tali provvedimenti, Kocijancic ritiene che quanto segnalato dovrebbe indurre nuovamente le competenti direzioni centrali dell'Amministrazione regionale (nel caso della Lucchini Severstal e della Casa di riposo Emmaus) a provvedere a controlli accurati sulle condizioni lamentate dai lavoratori, mentre nei confronti della Trieste Trasporti tale iniziativa dovrebbe essere assunta dalla Provincia di Trieste, alla quale spettano verifiche e controlli dell'organizzazione e del funzionamento del trasporto pubblico locale. Abdicare ai propri ruolo istituzionali a fronte di episodi di tale gravità sarebbe doppiamente colpevole.

Da ultimo, il consigliere regionale di SA-PRC invita le direzioni delle rispettive aziende interessate a verificare le proprie eventuali responsabilità in riferimento a queste denunce e ad abbandonare la via delle denunce ai lavoratori, ritirando i provvedimenti e preoccupandosi concretamente dei problemi da risolvere piuttosto che dell'immagine da salvaguardare.