PD: Menosso, tempi di attesa per prestazioni sanitarie e ARS
(ACON) Trieste, 07 ago - COM/RC - Tempi di attesa per
prestazioni sanitarie: la questione in una nota di commento della
consigliera regionale del PD, Annamaria Menosso, la quale parte
dai dati recentemente presentati dall'Agenzia regionale della
sanità (ARS) alla III Commissione consiliare appunto sul
monitoraggio dei tempi di attesa.
Il documento dell'ARS - scrive la Menosso - è composito e
dimostra quanto l'Agenzia abbia lavorato con impegno al fine di
contrastare questo fenomeno. Purtroppo, a seguito dell'entrata in
vigore della legge regionale 7 del 2009 sui tempi di attesa,
l'ARS è stata costretta a lavorare sui nuovi e abbastanza inutili
adempimenti che tale legge richiede.
Nel testo - rammenta ancora l'esponente dell'opposizione - è
inclusa anche una proposta di ripartizione per area vasta delle
risorse finanziarie messe a disposizione dalla 7/2009: area vasta
Giuliano Isontina 467mila euro; area vasta Udinese 656mila euro;
area vasta Pordenonese 377mila euro.
Briciole - afferma la consigliera -, considerato quanto la legge
si prefigge di fare. E comunque i dati relativi alle variazioni
nel tempo dei "Tempi minimi di attesa di 15 prestazioni
sanitarie" che avrebbero dovuto dimostrare la bontà
dell'intervento legislativo, non fanno registrare risultati
eclatanti. Innanzitutto la significatività dei dati è molto
bassa. La rilevazione, infatti, risente di diversi elementi
confondenti: il tempo trascorso tra l'entrata in vigore della LR
7/2009 e la rilevazione è molto breve; vi è la possibilità che le
disposizioni previste dalla suddetta legge (articolo 6) riguardo
a decurtazioni del compenso integrativo dei direttori generali
qualora i tempi di attesa previsti non siano rispettati, abbiano
avuto qualche effetto; l'efficacia e la durata nel tempo di detto
effetto è tutta da dimostrare; la direttiva della Giunta
regionale n. 288/2007 con la quale la precedente Giunta era
intervenuta nella materia continua a produrre effetti positivi;
l'evoluzione dello stato epidemiologico della popolazione; le
variazioni dell'offerta di servizi e prestazioni (acquisto nuovi
macchinari e assunzione nuovo personale preventivato prima
dell'entrata in vigore della 7/2009).
In secondo luogo, non tutte le prestazioni hanno fatto rilevare
un effettivo miglioramento dei tempi di attesa e alcune sono,
sotto questo aspetto, addirittura peggiorate. Si è riprodotto,
cioè, quel fenomeno a macchia di leopardo già rilevato nel
confronto operato tra il monitoraggio gennaio 2008 e quello
gennaio 2009. Infine - è la conclusione della Menosso-,
valutazioni di carattere strategico andranno fatte considerando
da un lato l'andamento generale (perché, come si è visto, troppe
sono le variabili che incidono sui tempi di attesa di una
moltitudine di servizi e prestazioni) e dall'altro le situazioni
che da tempo si sono rivelate particolarmente critiche.