Pens: Ferone, è tempo di abbassare il costo del pane
(ACON) Trieste, 10 ago - COM/RC - Non va giù, al consigliere
regionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone, il fatto che
alcuni panificatori sloveni riescano a vendere in Italia il
proprio pane al prezzo concorrenziale di circa un euro al
chilogrammo mentre i panificatori della regione lo mettano in
vendita a prezzo più caro. E così sulla questione ha scritto una
lettera aperta al presidente della Regione, Renzo Tondo.
"Era facile prevedere - si legge nella lettera di Ferone - che
soprattutto i supermercati cercassero, in un momento in cui tante
famiglie si trovano in pesanti difficoltà economiche, di offrire
alla propria clientela prodotti di buona qualità a prezzi
convenienti e così il pane sloveno è comparso sugli scaffali di
molti supermercati generalmente al costo di un euro al chilo.
Questo, chiaramente, fa diminuire i consumatori di pane nostrano.
Farina, sale, acqua e lievito costano pochissimo. Perché,
diventati pane, costano tanto?
"E' vero che i panificatori sloveni stanno ricevendo contributi
dall'UE, previsti per i Paesi di nuova adesione, ma di quegli
stessi contributi potevano usufruire anche i nostri panificatori.
Eppure non ricordo che questo abbia fatto diminuire i prezzi. E'
vero che, rispetto alla Slovenia, in Italia vi è più burocrazia,
più tasse e il costo del lavoro è più elevato, ma questo non può
giustificare l'enorme divario di prezzo fra il pane nostrano e
quello sloveno.
"Quale consigliere regionale del Partito Pensionati, già nel 2004
avevo promosso una campagna di sensibilizzazione tesa a far
diminuire il costo del pane, ritenendolo eccessivo. Oggi l'invito
è ancora più pressante: le associazioni dei panificatori prendano
atto della realtà, anche in considerazione della peggiorata
situazione economica e sociale, e diminuiscano il prezzo del
pane, altrimenti sarà la domanda a fare il prezzo".