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Pens: Ferone, è tempo di abbassare il costo del pane

10.08.2009
13:32
(ACON) Trieste, 10 ago - COM/RC - Non va giù, al consigliere regionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone, il fatto che alcuni panificatori sloveni riescano a vendere in Italia il proprio pane al prezzo concorrenziale di circa un euro al chilogrammo mentre i panificatori della regione lo mettano in vendita a prezzo più caro. E così sulla questione ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione, Renzo Tondo.

"Era facile prevedere - si legge nella lettera di Ferone - che soprattutto i supermercati cercassero, in un momento in cui tante famiglie si trovano in pesanti difficoltà economiche, di offrire alla propria clientela prodotti di buona qualità a prezzi convenienti e così il pane sloveno è comparso sugli scaffali di molti supermercati generalmente al costo di un euro al chilo. Questo, chiaramente, fa diminuire i consumatori di pane nostrano. Farina, sale, acqua e lievito costano pochissimo. Perché, diventati pane, costano tanto?

"E' vero che i panificatori sloveni stanno ricevendo contributi dall'UE, previsti per i Paesi di nuova adesione, ma di quegli stessi contributi potevano usufruire anche i nostri panificatori. Eppure non ricordo che questo abbia fatto diminuire i prezzi. E' vero che, rispetto alla Slovenia, in Italia vi è più burocrazia, più tasse e il costo del lavoro è più elevato, ma questo non può giustificare l'enorme divario di prezzo fra il pane nostrano e quello sloveno.

"Quale consigliere regionale del Partito Pensionati, già nel 2004 avevo promosso una campagna di sensibilizzazione tesa a far diminuire il costo del pane, ritenendolo eccessivo. Oggi l'invito è ancora più pressante: le associazioni dei panificatori prendano atto della realtà, anche in considerazione della peggiorata situazione economica e sociale, e diminuiscano il prezzo del pane, altrimenti sarà la domanda a fare il prezzo".