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PD: Menosso, riforma sanitaria senza strategie

12.08.2009
12:48
(ACON) Trieste, 12 ago - COM/RC - La riforma sanitaria varata dalla maggioranza in una delle ultime sedute d'Aula, per la consigliera del PD, Annamaria Menosso, non fa distinguo e non si pone problemi di opportunità e di obiettivi strategici.

Cancellando il Centro servizi condivisi, l'Agenzia regionale della sanità, il Comitato di regia e svuotando di competenze la Conferenza dei sindaci - scrive la Menosso - viene meno un bilanciamento di poteri e un contemperamento di competenze che è stato prezioso nella crescita del Sistema sanitario regionale. La cultura del governo clinico, la medicina basata sulle evidenze e, in definitiva, le scelte di politica sanitaria supportate da conoscenze cliniche opportunamente filtrate e adattate alla realtà in cui si opera, sembrano venir abbandonate in nome della semplificazione ad ogni costo di un sistema complesso.

Inoltre - aggiunge l'esponente di opposizione -, risulta ingiustificatamente svilito (se non addirittura esautorato) il ruolo delle autonomie locali nella definizione degli obiettivi regionali e locali in materia sociale e socio-sanitaria. La verità è che la maggioranza ha dovuto ingoiare una riforma voluta dal presidente Tondo (esautorando una volta di più l'assessore alla Salute, Kosic). E' così dimostrata la volontà di dirigismo dall'alto: non vi sono decisioni condivise e partecipate, il territorio, i Comuni e le Province e quindi i cittadini sono sempre più lontani dalle decisioni che li riguardano da vicino, in particolare in un settore come quello della sanità.